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Nuova pubblicazione: "Franco Spirito" dell'autore Marco Ferreri, edito Aletti Editore. S.I lo ha letto in anteprima per noi.
Titolo: Franco Spirito
Autore: Marco Ferreri
Genere: Narrativa, romanzo di formazione con ampie digressioni filosofiche e psicologiche.
Casa editrice: Aletti Editore
Disponibile in ebook a € 2,79
e in formato cartaceo a € 14,00
TRAMA:
In quale luogo interiore dimora l’identità degli esseri umani? È ciò che si domanda il giovanissimo aspirante scrittore Franco Spirito quando realizza che il primo tentativo di esprimere e sostenere la sua essenza attraverso la scrittura si risolve in un fallimento. Calandosi prima nei panni del freddo King, poi in quelli dell’instabile Luca Giovine, rifiuta ogni verità predeterminata e si getta nell’autoanalisi delle sue forti passioni. Il labirintico sentiero di crescita viene flebilmente scandito dal lume di alcune lettere rivolte alle persone verso cui si sente intimamente legato nel corso degli anni, finché un assurdo innamoramento lo porta a sfidare aspettative disattese, rinunce, reazioni, sensi di colpa, solitudine, abbandono, rabbia, paura e tormento che dimorano in lui, al fine ritrovare la capacità di percepire se stesso, la sua verità, l’amore, l’umanità e l’Universo senza il filtro degli attaccamenti emotivi e razionali delle due maschere.
DICE L’AUTORE:
– King, Luca Giovine e Franco Spirito si rifanno alla “Scuola del Sospetto”, ovvero alla critica filosofica degli assoluti che si credeva componessero l'identità umana mossa da Marx (il cui pensiero viene applicato alle relazioni affettive), Nietzsche (spogliato dei riflessi autoritari e misogini) e Freud (sconfessato sul tema della rivelazione dell’autoanalisi e dell’obbligo di autodefinizione univoca dell’individuo). Rappresentano una critica alla loro critica, o meglio, un tentativo soggettivo di soluzione ai problemi da loro posti sul rapporto
con se stessi e con gli altri tramite l’assurdo satirico e l’esistenzialismo religioso di stampo buddhista.
– Trattandosi di un testo che accetta e propone i concetti di “eterno ritorno” e “coazione a ripetere”, i tempi verbali sono volutamente sfasati e accavallati. Nonostante l’impostazione sia apparentemente procedurale, la concezione del tempo interiore è ciclica e fondamentalmente inesistente.
– Le vicende narrate sono di ispirazione autobiografica, sebbene nessuna di esse sia totalmente fedele ai fatti realmente accaduti. Nessuna è pienamente vera o pienamente falsa.
– Eventuali altre informazioni e curiosità possono essere rinvenute sui miei profili social (Facebook: Beneaththemask 00 – Racconti e romanzi / Instagram: beneaththemask00), dove ogni settimana provvedo a pubblicare brevi estratti e post informativi.
I PERSONAGGI:
– King, la maschera fredda e calcolatrice del protagonista.
– Luca Giovine: la maschera passionale ed avventata, nonché narratore della maggior parte degli eventi.
– Franco Spirito: il "deus ex personae", ovvero la personalità risultante dall’equilibrio tra i due opposti.
Tutti e tre sono incarnati nello stesso individuo e si alternano nel prendere il controllo della sua coscienza durante le varie fasi.
PRESENZE SIMBOLICHE:
– La volpe: animale che King, a Londra, incontra nel giardino di casa rincasando dal lavoro.
Ritorna in seguito nell’inconscio del protagonista e rappresenta la volontà indomita, profonda di affrontare se stesso.
– Il serpente: simbolo delle paure del protagonista, dimorano nelle stanze del suo inconscio e ne paralizzano la mente.
Trattandosi di una narrazione fortemente incentrata sull’interiorità, le caratteristiche fisiche dei personaggi sono state involontariamente omesse.
TEMPO DEL RACCONTO:
Non è ben definito per scelta filosofica e stilistica. Soltanto King dà qualche sparuto riferimento, inizialmente, chiarendo che i fatti avvengono durante il decennio 2010/2020.
La narrazione si sviluppa nell’arco di sei anni, dai diciannove ai venticinque di Franco, alternando qualche flashback relativo a infanzia e adolescenza. Alcune scene non hanno una collocazione temporale in quanto avvengono in luoghi metafisici.
TEMATICHE FONDAMENTALI DELL’OPERA:
Amore, sesso, religione e morte. Maschere, personaggi interiori e personalità. Crescita personale, autoanalisi, inconscio.
TECNICHE NARRATIVE UTILIZZATE:
Epistola letteraria (ispirazione principale: Goethe), dialogo e monologo teatrale (ispirazione principale: Pirandello), flusso di pensieri (le ispirazioni sarebbero troppe da indicare).
Un’opera particolare, originale, presentata come un romanzo in parte epistolare. Comincia col raccontare la storia di un giovanissimo che vuole fare lo scrittore, s’è messo in testa che in quella professione stia il successo e si dà da fare per tirare fuori un’opera degna della pubblicazione. Al termine della stesura però, si rende conto di non aver scritto nulla poiché, avendo vissuto troppo poco, da raccontare non ha molto.
Quindi si lancia nel tentativo di vivere per poi poter scrivere, e attraverso le lettere inviate a donne che hanno fatto parte del suo passato, più un uomo, tesse una ricamata tela di riflessioni sulla vita, in parte abbastanza nichiliste, qualcuna interessante:
Ogni dramma sottintende la commedia, a seconda della prospettiva.
Questa per esempio.
Tutte le epistole sono scritte da una sua diversa personalità, o come li definisce lui, stadi della sua personalità. A seconda dello stato d’animo, o stadio, del momento, firma in maniera diversa: “Lucidamente tuo, incontrovertibilmente tuo” e simili. Come trovata mi è sembrata originale ed espressiva della volontà di consegnare al lettore del momento quella che è (parole dell’autore) la parte più pura della sua anima, quella che scrive.
La commedia sotto il dramma è evidenziata da lui stesso: ama perdutamente e poi smette di farlo, perché non trova quello che cerca. Si arrabbia poi rimpiange, fino a rendersi conto che è lui che pretende quello che non esiste. Il voler modellare il mondo a sua immagine e somiglianza, un mondo che pare obbligato a dargli quello che lui merita.
Se si vive un istante di amore per una persona, seppur inespresso, è sufficiente la reminiscenza a scaldare il cuore per sempre.
Questa è una brillante verità, gli amori stanno in piedi sui ricordi di quello che hanno saputo essere, le ceneri della passione sono sempre calde.
Il mondo non è cattivo, anche se a volte agisce male. Io non sono cattivo, anche se a volte agisco male.
Dopo tante riflessioni sul buddismo e sui suoi problemi affettivi e relazionali, giunge a queste conclusioni, così come a quelle secondo le quali niente di male può accaderci se non abbiamo posto le basi per cui avvenga molto prima.
Dialoghi ermetici con una volpe e visioni di serpenti che rappresentano le sue paure esistenziali fanno compagnia durante il viaggio. Ancora non sa se è arrivato al punto di poter scrivere la grande opera che sognava ma afferma:
Pubblicherò qualcosa di preparatorio per farmi un pubblico, poi uscirò con la bomba.
Luca, il suo personaggio replica:
Più posticipi la battaglia, più il nemico si potenzia tramite la paura di esso.
Anche questa sembra un accenno a quella commedia sotto il dramma.
Lo stile è buono, scorrevole, caratterizzato da una proprietà di linguaggio che si fa leggere e apprezzare. Personalmente ho qualche problema a comprendere a fondo le opere ermetiche, questi moderni non-romanzi, ma la difficoltà è tutta mia. All’inizio il protagonista quasi quasi si rimprovera di aver letto troppo e inventato troppo poco. Di sicuro, se inventa di più, la bomba con la sua scrittura la potrebbe tirare fuori davvero.
Marco Ferreri è nato ad Alba nel 1993. Ottenuto il diploma presso il liceo scientifico locale, ha iniziato la carriera universitaria in Scienze della Comunicazione, abbandonandola subito per scegliere una carriera lavorativa. Da sette anni si occupa di ristorazione in veste di cameriere di sala con competenze in management e comunicazione, due dei quali vissuti a Londra, senza aver mai smesso di acculturarsi privatamente nei campi di interesse di matrice culturale che lo appassionano: storia, politica, comunicazione multimediale, scrittura creativa e psicologia. Nel 2019 ha partecipato al Premio Internazionale Salvatore Quasimodo presentando il racconto “Arbitrio”, che gli è valso la menzione d’onore.
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