Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Pinocchio anno zero" di Andrea Ansevini e Viviana Nobilini,
edito Le Mezzelane. A cura di S.I.
Titolo: Pinocchio anno zero
Autori: Andrea Ansevini e Viviana Nobilini
Genere: Fantasy
Casa editrice: Le Mezzelane
Collana: La mia strada
Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 14,00
Contatti autori: Andrea Ansevini - Viviana Nobilini
TRAMA:
Cosa succederebbe se l'Italia fosse governata da Pinocchio diventato adulto e noi fossimo tutti burattini al suo servizio?
E se qualcuno, a sua insaputa, tramando alle sue spalle muovesse i fili?
Pinocchio Anno Zero è un romanzo "fuori di testa", volutamente caotico e ricco di equivoci, contraddizioni e situazioni, alcune al limite dell'assurdo.
Tra varie avventure, più o meno divertenti , non sarà facile per Pinocchio cavarsela, perché, si sa, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
Pur essendo il protagonista Pinocchio adulto, il romanzo non ha la presunzione di dare un seguito all' intoccabile favola di Collodi, da cui ha soltanto preso in prestito i personaggi.
Tra avventure rocambolesche, colpi di scena e imprevisti il libro presenta uno spaccato della nostra società, dove la realtà odierna e la fantasia si fondono e oltre il quale non ci potrà essere un seguito.
È un romanzo ironico e divertente che vuole fare sorridere e divertire grandi e piccini.
Questo libro è stata una piacevole lettura. Ambientato in Toscana dove Pinocchio è nato burattino e ora è un uomo che non ha perso il vizio di mentire. Questa volta però, anziché allungarsi, il suo naso sanguina quando non dice il vero.
Lavora in un parco messo su da Fata Turchina, la quale ha perduto i poteri magici perché lui non è più di legno, e da Geppetto a cui non mancano i dispiaceri a causa di quel figlio, circondati da altrettanti personaggi surreali. Primo tra tutti il rettore dell'ateneo in cui Pinocchio si laurea in legge, il quale ha scritto sulla sua pergamena "110 Collodi", anziché con lode, e si rifiuta di correggere quello che Pinocchio gli segnala come un refuso.
Le sue abilità di mentitore non possono che condurlo alla carriera politica. Prima cerca di uccidere Grillo (che stavolta anziché un insetto dotato della parola pare essere un noto personaggio della nostra scena politica) poi diventa sindaco, in seguito presidente della regione Toscana nella quale è impiegato anche Renzulloni (altro riferimento a un personaggio casualmente reale, credo.)
Ritrova i suoi amici d'infanzia che diverranno i suoi compari d'inganni: il gatto e la volpe, Lucignolo (divenuto un protettore) e una new entry: il suo sosia Pino Occhio.
Il romanzo procede tra giochi di parole, nomi assurdi e l'obiettivo folle di raddrizzare la torre di Pisa.
C'è spazio per musica poetica e giardini profumati, nonché per la storia d'amore tra Pinocchio e Marina.
Beh, l'ho trovato uno scritto satirico, sicuramente consigliato agli adulti, sia per i rimandi politici che per le continue strizzatine d'occhio al mondo della corruzione e altre cose torbide.
Dopotutto, anche nell'originale Pinocchio avevamo cani che accettavano mazzette, il panorama di una Toscana ridotta alla fame e quanto altro, quindi sono sicura che il contesto dovesse contenere questi temi per rifarsi davvero alla favola di Collodi.
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