giovedì 27 gennaio 2022

"L'UNIONE INVINCIBILE DI DUE NEGAZIONI" di Ilaria Martini

 

Buongiorno follower!
dell'autrice Ilaria Martini.




Autore: Ilaria Martini

Genere: Romance - Mystery

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,50

Contatti autore: Ilaria Martini



TRAMA: 

Dopo l'inaspettato suicidio del suo ragazzo, Leonardo, Camilla cade in depressione e vorrebbe lasciarsi andare, ma per qualche strana ragione non riuscirà nell'intento. Sarà costretta a ricominciare in una nuova scuola, con nuovi compagni, e indagare su una morte misteriosa, senza sapere se poter fare affidamento sui suoi nuovi amici, Vittoria e Luigi, e sul fratello di Leonardo, Niccolò, dal carattere facile solo all'apparenza. In realtà è un tipo assai riservato e cela un segreto che impedisce alla protagonista di dargli piena fiducia. Tuttavia lei non potrà fare a meno di lui, l'unico capace di fornirle maggiori informazioni e con il quale instaurerà un legame sempre più indissolubile. Farà bene a fidarsi di lui? Quello di Leonardo sarà un suicidio o una morte voluta da altri per precisi motivi?


DICE L’AUTRICE:

L'unione invincibile di due negazioni è il mio primo romanzo: pensato nel 2012, pubblicato nel 2014 e poi più volte revisionato. Si ispira a un fatto realmente accaduto. Ero in terza liceo, quando un ragazzo della mia scuola, di soli 14 anni, decise di porre fine a ogni sofferenza buttandosi sotto a un treno. Non ho mai scoperto la ragione di quel gesto tanto estremo, ma ci ripensavo soprattutto quando ascoltavo “Lacrymosa” degli Evanescence e avevo chiara in mente la scena iniziale del romanzo. Ho provato a immaginare il senso di solitudine di quel quattordicenne trasmettendolo ai personaggi di Leonardo, Camilla e Luigi, e a regalargli un finale diverso almeno sulla carta.
In qualche modo sono cresciuta con i personaggi del libro. Avevo scritto anche due eventuali continui che potessero valorizzare i personaggi di Vittoria e Luigi, ma ho preferito rivedere quelle idee per scrivere qualcosa di nuovo (Macchie indelebili).




BREVE ESTRATTO:

Cammino a passo svelto per le vie deserte e mi interrogo più volte perché non sia al riparo come il resto delle persone normali. So essere davvero folle. Giungo a destinazione e, col dito che trema, suono il campanello. Solo quando vedo che non viene nessuno ad aprire mi arrendo e comincio a rifiatare. Riprendo la via a ritroso, finché non mi sento chiamare a distanza da Niccolò, anche lui bagnato fradicio. Mi invita a entrare e mi fissa, interdetto. Dovrei essere io a spiegarmi, ma non so cosa dire. Sono bagnata, eppure muoio di caldo, sono confusa e del tutto incapace di esprimermi, eppure mi sento in totale quiete, non capisco.
«Perché sei qui a quest’ora, con questo diluvio?» chiede, incuriosito.
«Non lo so. Mi era presa l’ansia e volevo stare con te.» Lo guardo con gli occhi lucidi, confidando in un suo gesto rassicurante.
«Ho saputo che è stato Andrea a salvarti» prende in mano la conversazione, in parte incuriosito in parte turbato.
«Sì, lui è perfetto, quella persona brava e tenera che tutti meriterebbero» cerco di convincere soprattutto me stessa.
«Dillo a lui, a me non interessa più di tanto.» Mantiene quel suo tono odioso e insopportabile.
«Giusto, hai già fatto la tua scelta. Ma che ci sto a fare qui?!»
«Se non lo sai tu.»
«Ti odio!» strillo arrabbiata, forse più che altro delusa dal suo atteggiamento. Prendo il k-way e mi avvicino alla porta. Lui mi afferra per un polso e mi tira indietro.
«Perché sei qui?»
«Niente, era una stupidaggine.»
Niccolò non sembra intenzionato a mollarmi. A separarci sarà una distanza di pochi miseri centimetri e una folle paura di lasciarmi andare.
Un tuono forte e rumoroso ci coglie di sorpresa e fa saltare la corrente. Senza volere, gli salto addosso per lo spavento. Siccome anche la mia mossa è imprevista, Niccolò non ha i riflessi pronti per afferrarmi e casca a terra con me sopra. Rimaniamo al buio, immobili, bagnati fradici e a dir poco imbarazzati.
«Il contatto dei tuoi capelli con la mia pelle mi fa venire la pelle d’oca. Li sento scivolare così delicatamente da farmi il solletico e sono talmente ghiacci e umidicci da causarmi i brividi. Al contrario, la vicinanza del tuo corpo al mio mi trasmette una piacevole sensazione di calore» osserva a bassa voce e con un tocco di sensualità.
Mi stupisce la sua reazione e mi sento avvampare. Non posso fare a meno di figurarmi la magnifica atmosfera del nostro primo bacio, poi ripenso al discorso della sua ragazza e mi ricompongo. «Non sarei dovuta venire.»
«Toglimi una curiosità: è un caso che ti sei messa insieme ad Andrea poco dopo aver scoperto che è stato lui a salvarti?» indaga, con una domanda definibile come un “bombardamento a una nave ormai colpita e affondata”.
«Sì!» rispondo, sperando che cambi argomento.
«Perché ti piace tanto Andrea?»
«Dovrei dirlo a lui. “A te non interessa più di tanto”, no? E poi non deve esserci per forza un motivo particolare» replico, turbata dalla confusione aggiuntiva che mi sta creando in testa.
«Ti consiglio solo di non idealizzarlo troppo. “Facile” non è sinonimo di “giusto” e “buono” non è solo chi si è mostrato tale in un’azione stupefacente, ma possono esserlo anche coloro che si accontenterebbero di un’occasione qualunque per dimostrare il proprio affetto. Un conto è amarlo, un altro è stimarlo. Un conto è volerlo con tutta te stessa, un altro è sentirti in qualche modo sua debitrice e volerlo accontentare in tutto. Lo idealizzi, ma magari oltre a quella impresa eroica non ha in serbo altro per te. Illuditi pure che sia la tua felicità, ma non farlo per le ragioni che dici.»
«E con questo che vorresti dire? Si può sapere cosa vuoi da me?» perdo la pazienza.
«Niente, sono stanco. Ti conviene tornare a casa, tanto il tempo non migliorerà.»
«Troppo facile cambiare sempre argomento!»
«Ecco il tuo k-way.» E me lo porge.
«Viaggio sprecato, ok» constato, mentre mi rivesto e apro la porta.
«Ammesso che sia un “eroe” e che sia bravo come sembra, ora come ora non lo sai. Conosci qualche avvenimento particolare del suo passato? Hai mai incontrato i suoi amici? Qual è il suo più detestabile difetto? E il suo pregio più amabile?»
«Non mi importa del suo passato, è irrilevante, non c’è più. Mi basta conoscerlo per come è adesso. Il suo peggior difetto è…» mi blocco un attimo, poi riprendo a parlare con più calma e mi concedo del tempo per pensare.
«Il suo pregio più bello è l’empatia: capisce sempre di cosa ho bisogno e mi accontenta. Il suo difetto… lui non ha dei difetti fastidiosi!»
«Vedi? Questo dimostra che lo hai idealizzato!»
«Non è vero! I difetti non li noto perché i pregi li compensano» replico, soddisfatta della mia trovata.
Niccolò si mette a ridere. «Solo quando conoscerai i difetti di una persona potrai dire di amarla, altrimenti è tutto solo un gioco alla cieca.»
Non posso fare a meno di cercare i suoi occhi, in un buio non più profondo del mio amore per lui. L’essenziale per amarlo c’è, non posso dire di non conoscere i suoi difetti. Ma anche io non ho torto: pur non sapendo niente del suo passato, lo voglio disperatamente.
«Per certe cose non servono spiegazioni. E poi non sono d’accordo: i pregi sono altrettanto importanti, senza quelli non si è in grado di amare. Comunque, perché ti interessa tanto farmi capire se amo o meno Andrea? Ammesso che mi stia sbagliando, a te cosa cambia?»
«Niente in effetti. Oggi ero in vena di opere buone!» si giustifica e si stringe nelle spalle, come se volesse rintanarsi nel suo castello sicuro e inaccessibile.
Chiudo la porta per evitare che entrino gli schizzi di pioggia in casa. Mi giro verso Niccolò e lo guardo, lieta che la luce sia tornata. «Dimmi perché sei così insensibile!» insisto arrabbiata. Mi esasperano il suo finto menefreghismo e il suo distacco.
Si avvicina con uno strano sorrisino. Non oso muovermi o cambiare espressione, non voglio che si fermi e cambi idea. Attendo di capire e lascio che la rabbia pian piano svanisca. L’insicurezza mi si legge negli occhi e l’agitazione la si percepisce nei miei movimenti: quando sono irrequieta comincio a mangiarmi le unghie e a giocare con i miei capelli, rigirando le ciocche attorno alle dita fino a far venire un momentaneo ricciolo. La luce di nuovo se ne va. Il buio è nostro complice.
«Dimmi perché ti contraddici in continuazione!» gli bisbiglio all’orecchio, mentre lui mi bacia e mi accarezza con delicatezza il collo. Afferro la sua malizia e la ricambio, vittima e colpevole allo stesso tempo.
«Mi fai impazzire!» ammette e continua a baciarmi.
«Tu di più.» Gli tiro una spinta, sbattendolo contro la porta, e mi avvicino a lui.
«Mi piaci anche in stile “bad girl”» commenta, sempre più malizioso.
«Ah sì?» imito il suo tono di voce e lascio che mi baci, con uno di quei baci tutt’altro che romantici. Questa passionalità mi fa perdere il controllo, scatena il lato peggiore di me. Vorrei riuscire ad allontanarlo, ma, desiderando ardentemente l’esatto contrario, l’impresa si fa ardua.



Ilaria è nata a Prato nel 1995. Si è laureata in Scienze Politiche e ha studiato sceneggiatura e regia cinematografica. Ha ottenuto un attestato di merito per un racconto, poi inserito nell’antologia “Tu, il mio tutto”, e una menzione d'onore per il romanzo rosa fantasy “Oltre ogni dimensione”. L'ultimo romanzo “Macchie indelebili” - un rosa noir pubblicato da Porto Seguro editore - è risultato vincitore nella categoria "romanzo con miglior personaggio non protagonista" al concorso R come Romance 2021.


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