venerdì 11 febbraio 2022

"LA VENDETTA: UN PIATTO A VOLTE MOLTO CALDO" di Gianfranco Bronchi


 
Buon pomeriggio amici lettori!
Segnalazione: "La vendetta: Un piatto a volte molto caldo" dell'autore Gianfranco Bronchi, edito ErosCultura.



Autore: Gianfranco Bronchi

Genere: Erotico scambismo, cuckold

Casa editrice: Eroscultura Editore

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,35

Contatti autore: Gianfranco Bronchi


TRAMA:

Per le coppie sposate, dopo quanto tempo inizia a calare il desiderio? Dopo quanto dilaga la noia e ci si guarda attorno? Esiste un modo perché questo non avvenga? Dopo lo splendido Gelosia e complicità, Gianfranco Bronchi torna su questo argomento di diffuso interesse e ci propone la sua ricetta, molto erotica e molto efficace, ma non si limita alla narrazione stuzzicante, lui scava, analizza, spiega con dovizia di particolari, degna del migliore psicologo, perché, che uno lo sia o no non importa, è inevitabile che l’esperienza della vita insegni. Questo romanzo verrà amato dal 20% delle coppie, ecciterà un buon 30%. L’altra metà, ed è un grande peccato, temo non lo comprenderà. E continueranno a farsi le corna. ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO 

 
BREVE ESTRATTO:

“Sei ancora sveglio.”
“Non pretenderai che vada a dormire fregandomene di te e di cosa ti succede!”
“Hai fatto bene. Entrare e non vederti… mi saresti mancato.”
“Qualcosa è andato storto?”
“Tutt’altro, anche troppo bene. Se fosse stato un evento sportivo, direi che è stata una maratona, tanta fatica, ma alla fine riesci ad avere le tue soddisfazioni. Ma alla fine morivo dalla voglia di abbracciare l’allenatore.”
Lui guardandola negli occhi si alzò.
“E sei ancora lì?”
Antonella volò verso di lui e si abbracciarono stretti, poi, sempre abbracciati se ne andarono in camera.
Lasciarono andare i vestiti dove capitava e si infilarono a letto nudi abbracciandosi di nuovo.
“Hai sonno?”
“Forse prima, ora mi è passato del tutto. E tu? Dopo una maratona sarai stanca con tanta voglia di dormire, o mi sbaglio?”
“Stanca lo sono, ma non potrei dormire sapendo te curioso di sapere tutto, con me che dormo fregandomene dei tuoi desideri. La mia esperienza non posso archiviarla fra le cose positive, se prima non l’avrò condivisa con te, con tutto quello che ne segue.”
“Avresti voluto dormire là?”
“Neanche un minuto di più.”
“Sei contenta di essere qui?”
“Felice e vorrei fare felice anche te. Io sono e rimango tua.”
“Allora che differenza fa se adesso dormiamo tranquilli e parliamo domattina? Girati e facciamo la seggiolina, buona notte.”
E si misero a dormire di fianco con lei aderente a lui come se la tenesse in collo. Al mattino indugiarono un po’ di più a letto per un bisogno di coccole reciproco. Si cercarono con le mani e con le labbra, con calma, godendo del piacere tattile della loro presenza fisica che, implicitamente, comprendeva la loro presenza affettiva, il bisogno di rinnovare il loro patto di alleanza, la loro complicità. 
“Allora è stata una faticaccia ieri sera” esordì Riccardo guardandola, sorridente, negli occhi.
“In effetti, sì, anche se la quantità non è detto che vada sempre a braccetto con la qualità.”
“Perché non era all’altezza?”
“No, devo essere onesta, era all’altezza, eccome, ma non era te.”
Riccardo sorrise e scrollò la testa.
“Cosa ridi, sono sincera, lo giuro.”





Gianfranco Bronchi, medico, nato lo scorso millennio a Badia Prataglia, paese dell’Appennino tosco-romagnolo, situato nel Parco delle Foreste Casentinesi, attualmente riconosciuto patrimonio dell’UNESCO e da poco inserito nella GREEN LIST dei parchi mondiali, ha vissuto a Firenze per cinquant’anni, prima per motivi di studio, poi per lavoro. Una volta in pensione, è voluto ritornare al paese natio, dove la vita in mezzo alla natura scorre nell’atmosfera rilassata della provincia, a misura d’uomo, a contatto con tutto quello che ama e che dà emozioni. Cresciuto in quei boschi, animale selvatico e libero, ha sviluppato fin da ragazzo una notevole sensualità che gli ha permesso di scoprire la bellezza ovunque si nasconda, per questo ama viaggiare. Scoperto il sesso in età precoce per l’epoca, ne è nata una grande passione che l’ha spinto oltre che a praticarlo, a studiarlo fin nei dettagli: anatomici, fisiologici, psicologici, sociologici e di costume. Convinto che i rapporti fra le persone, sia che si basino sull’attrazione che sull’aggressività, siano sempre rapporti di tipo sessuale, si è voluto cimentare nella condivisione di certe emozioni anche in ambito letterario. Ha pubblicato infatti poesie, che lui chiama SCHEGGE, in quanto non si sente poeta, ma vive l’espressione del proprio più segreto sentire come un impellente e inarrestabile bisogno di espressione e di condivisione, quest’ultimo vissuto come uno dei cardini principali su cui ruota il piacere di vivere. Per altro, è convinto che il sesso, inteso come peculiarità espressiva dell’essere umano, sia una delle capacità più importanti e incisive che hanno gli individui per condizionare la propria vita e quella degli altri. Per questo, nei secoli è stato lo strumento, tristemente più usato, per esercitare il potere sui popoli. Vivere il sesso compiutamente e secondo le proprie inclinazioni, rispettandosi, è uno dei più forti slanci verso la libertà anche se non il solo. Nel 2021 ha pubblicato, sempre per Eroscultura, Gelosia e complicità.


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