mercoledì 18 maggio 2022

RECENSIONE "LÌ DOVE FINISCE LA NOTTE" di Sara Bortoluz

 

Buon pomeriggio amici lettori
Franca Poli ha letto per noi "Lì dove finisce la notte" dell'autrice 
Sara Bortoluz, edito Brè Edizioni.



Autore: Sara Bortoluz

Genere: Nove racconti di narrativa

Casa editriceBrè Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 10,00

Contatti autoreSara Bortoluz Autrice



TRAMA:

A volte è difficile o addirittura impossibile cambiare il proprio destino. Ma è possibile cambiare la prospettiva dalla quale si osserva la realtà perché anche nella notte più buia, inaspettatamente si può scorgere una luce amica, anche se piccola, pur sempre tenace. Lì dove finisce la notte è una raccolta di nove racconti, dai protagonisti di volta in volta differenti che, nonostante la diversa provenienza geografica e la differente estrazione culturale e sociale, hanno in comune la medesima attitudine verso la vita: tutti sono alla ricerca del loro posto nel mondo e, come viandanti e pellegrini, errano tra le tenebre dell’indifferenza e della solitudine per poi scorgere, infine, la luce. Dall’Etiopia all’India, dalla Norvegia al Canada, dalla Grecia ai Caraibi, i personaggi che animano le storie si trovano ad affrontare le ardue sfide della vita e di una quotidianità in apparenza semplice ma, in realtà, tutt’altro che facile da sostenere, un’esistenza che corrode innanzitutto l’anima prima che il corpo. La vita intesa come viaggio e cammino di ciascuno di noi, un cammino al quale spesso è difficile dare una direzione o un significato. Un libro lieve, raccontato quasi con devozione, ma soprattutto con rispetto. Racconti che assomigliano a fiabe: a volte con il lieto fine, altre volte, al contrario, brutali e spietate. Un susseguirsi di emozioni e di incanto, di sentimenti e di gioia. Una narrazione che porterà il lettore lontano, oltre gli orizzonti sconfinati. 



A tutti coloro che hanno il coraggio di crederci sempre.
A chi non si arrende al calare del buio.
A chi scorge la speranza in un sorriso, in u fiore che sboccia.
A chi ascolta il canto della luna, i bisbigli del vento
e confida i propri sogni alle stelle.

Questo libro è una raccolta di nove racconti che possiamo considerare quasi delle fiabe. Alcune hanno il lieto fine, altre invece sono brutali e spietate. Leggerli è come salire su un ottovolante, è un susseguirsi di emozioni e di incanto, di sentimenti e di gioia, di dolore e rabbia. Una narrazione che porterà il lettore lontano, oltre gli orizzonti sconfinati. Sì, perché le storie narrate sono ambientate in vari luoghi: dall'Etiopia all’India, dalla Norvegia al Canada, dalla Grecia ai Caraibi, questi sono alcuni dei paesi citati. Anche i personaggi sono diversi tra loro, ma tutti accomunati dalle ardue sfide che la vita pone loro di fronte, da una quotidianità in apparenza semplice ma, in realtà, tutt’altro che facile da sostenere, un’esistenza che corrode sia l'anima che il corpo. Il tema comune di questi racconti è la vita intesa come un viaggio, un cammino al quale a volte è difficile dare una direzione oppure un significato. Inoltre, si affrontano anche altri temi ancora oggi molto attuali, come la povertà, lo sfruttamento, il lavoro minorile e il dramma delle spose bambine; l'analfabetismo e la ricerca della realizzazione artistica; la solitudine, l'amore e i rapporti tra parenti.
Questo è un viaggio tra culture diverse, diversi modi di pensare, persone che non hanno niente in comune tra loro. Eppure una cosa in comune l'hanno... è la notte. Come la notte viene rischiarata dalle stelle e le tenebre spazzate via dal nascere del nuovo giorno, così la vita dei nostri personaggi può cambiare, assumere nuovi significati. Per fare ciò basta un gesto, una parola, un incontro inaspettato e le cose si possono vedere in una nuova prospettiva.
Come ho già detto, i protagonisti di questi racconti spaziano per età, cultura, modo di vivere, di rapportarsi con gli altri.
Ci sono bambine che anziché giocare spensierate, come dovrebbero fare, sono costrette a lavorare, a sposarsi, a vivere come schiave.
In Occhi di fata il protagonista è un anziano che rimpiange le scelte fatte quando era giovane e ora capisce di non avere nessuno con cui condividere la vecchiaia.

Si avvicinò alla finestra e scostò le tendine. Si ritrovò a faccia a faccia con l’enigmatico argento della luna.
Piccole lacrime fecero capolino fra le sue rade ciglia, per qualche istante rimasero in equilibrio sull’orlo delle palpebre e poi, scivolarono inesorabilmente verso l’abisso, in una lenta deriva lungo le guance scarne e rugose. Ma a che serviva piangere? Dopotutto la vita gli aveva dato la possibilità di scegliere e lui aveva scelto male.
Guardò ancora il cielo e vide le stelle che ammiccavano luminose dai remoti e sconfinati spazi dell’universo. Si sentì, allora, meno solo e triste.

Nella novella Un ricordo d'autunno troveremo il dolce ricordo che una ragazza ha della propria nonna e delle fiabe che le raccontava,

Le fiabe sanno essere incredibilmente vere, perché sono state pensate e raccontate da esseri umani per essere lette o ascoltate da altri esseri umani, siano essi fanciulli o uomini adulti. Oltre i merletti della fantasia, celano il riflesso del mondo reale, di una società, dei suoi usi, dei suoi costumi, delle sue idee. A chi sa cogliere le magiche vibrazioni della vita, le fiabe sanno illuminare il cammino, come stelle nella notte.

Ne Il respiro del lupo una giovane donna ripensa alle parole del nonno riguardo alla libertà.

«Suzy, non vendere mai la tua libertà, neppure per tutto l’oro del mondo. Non eclissare ciò che sei dietro la falsa parvenza di quello che gli altri vorrebbero tu fossi.»

Questi sono solo una minima parte dei protagonisti che si possono incontrare leggendo il libro. Lascio a voi il compito di farne conoscenza e di girare il mondo assieme a loro.
Quali tra questi racconti mi è piaciuto di più? Beh non saprei quale scegliere. Li ho apprezzati tutti quanti, mi sono entrati nel cuore. Mi hanno emozionato, fatto riflettere, arrabbiare, mi hanno però strappato anche qualche sorriso. Uno però mi ha scosso e coinvolto più degli altri ed è La bambola di Daisy. In questo novella la protagonista, anche se non materialmente presente, è Abida. Abida era una bambina che a dieci anni viene costretta dai genitori a sposarsi con un uomo di trent'anni più vecchio. Sarà la sorella Saliha a raccontarlo, mentre la bambola Daisy, da qui il titolo del racconto, altri non è che il giocattolo con cui giocava ancora la piccola Abida.
Un libro che si legge velocemente grazie alla scrittura fluida e accurata, a una trama ben impostata e a dei personaggi descritti in modo dettagliato. Anche i luoghi contribuiscono a rendere piacevole e scorrevole la lettura.
Romanzo decisamente consigliato da parte mia.
Concludo la recensione come l'ho iniziata, ovvero con una frase dell'autrice.

Sai, ho imparato che su questa Terra, dai grattacieli di New York e Dubai alle capanne dell’Etiopia, dai villaggi galleggianti della Cambogia agli igloo della Groenlandia, siamo tutti dei viandanti, dei viaggiatori che erriamo instancabili all’inseguimento di un tesoro.
Proprio come i cercatori d’oro e i pirati che solcano i grandi mari, siamo alla continua ricerca di un immaginario bottino. Portiamo dentro di noi piccoli e grandi sogni che chissà se riusciremo mai a realizzare, ma intanto continuiamo a camminare. E, se ci crederemo davvero, prima o poi ci incontreremo tutti lì dove finisce la notte. 


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