Buongiorno follower!
Il
romanzo “La Corsa” di Michela Belotti sarà disponibile in tutte le librerie (distribuito da Messaggerie Libri) e negli Store online nei prossimi mesi. Nel frattempo è
pre-ordinabile sul sito Bookabook
dal quale è possibile scaricare un’anteprima e decidere se acquistarlo in copia
cartacea o e-book.
Al
raggiungimento di 350 pre-ordini, la
casa editrice Bookabook offrirà
all’autrice la possibilità di avere maggiore visibilità tramite l’ufficio
stampa Mara Vitali Comunicazione e
diffusione capillare su scala nazionale con Emme Promozione. Ma soprattutto avrà un primo pubblico di lettori.
Il
supporto dei lettori in questa prima fase è fondamentale!
Autore: Michela Belotti
Casa editrice: Bookabook
Disponibile in ebook a € 7,99
e in formato cartaceo a € 10,00
‘La Corsa’ è la storia di
Sara, nata e cresciuta nella provincia di Bergamo. Una ragazza semplice, una
sognatrice. Una sera autunnale si trova a correre lungo un viale alberato,
ferita e terrorizzata. Dell’aggressione subita e dei giorni precedenti non ricorderà
nulla, vittima di amnesia. Nel tentativo di recuperare i tasselli mancanti
della sua storia, si troverà coinvolta in un fatto di cronaca nera. Insieme
all’amica Lisa e al Tenente dei Carabinieri Castelli, incaricato delle
indagini, cercherà di discolparsi dalle pesanti accuse. Riuscirà Sara a fare
luce sulle ombre della sua memoria?
Un’altalena di emozioni
racchiuse in un adrenalinico racconto thriller; una personale rivisitazione su
più piani narrativi del genere noir, condito da humor nero e a tratti romance.
BIOGRAFIA:
Sono nata a Bergamo 33 anni
fa. Mi hanno sempre appassionato la letteratura, il cinema, la politica e
ovviamente la scrittura. Quando ero adolescente, ero ammaliata dalle appassionanti
penne giornalistiche di Montanelli e Fallaci. Avrei dato un braccio per saper
mettere su carta i pensieri come facevano loro. Ho sempre amato leggere fin da
piccolissima, mi faceva evadere dalla realtà, e sognavo un giorno di creare
storie mie. Oggi lavoro presso un’azienda come contabile, anche se non ho mai
smesso di scrivere. Amo viaggiare e sorprendersi sempre per le piccole cose.
‘La corsa’ è il mio primo romanzo.
DICE L'AUTRICE:
È difficile spiegare
il motivo del perché un giorno uno si sveglia e si mette a scrivere una storia
piuttosto che un’altra. Premesso che fin da quando mi ricordo sono praticamente
cresciuta in una biblioteca, l’amore per lo scrivere è stata una diretta
conseguenza della mia passione per la lettura.
Il mio autore
preferito, Stephen King, parla del percorso creativo come di una tazza e di un
manico. Credo sia una metafora perfetta. La corsa è arrivata sotto forma
di tazza un giorno di qualche anno fa, continuava a ronzarmi per la testa e
avevo un desiderio irrefrenabile di raccontarla, con la consapevolezza che
quella era la storia giusta. Ma non avevo ancora il manico, cioè una
conclusione che mi convincesse. Qualche mese fa, un giorno come altri, eccolo
lì piombato dal nulla. Le parole sono diventate frasi, e le frasi poi un libro.
ESTRATTI:
Sto correndo a perdifiato
lungo un viale alberato, fra le foglie autunnali viscide e ormai moribonde
incollate al suolo. Sento solo il mio respiro affannato, il battito del cuore
che rimbomba fino in gola e lo scalpiccio sul selciato ancora umido.
È una serata tiepida, il sole
ormai già tramontato da un pezzo. Una leggera brezza soffia tra le fronde degli
alberi e mi schiaffeggia. Sembra quasi che il vento voglia sussurrarmi
qualcosa. È tutto deserto, solo un paio d’auto parcheggiate sul lato della
strada opposto a quelle villette a schiera tipiche dei quartieri a ovest della
città. I lampioni rischiarano appena il percorso.
Non so dove sto andando, so
solo che devo correre. Ho paura. Sono consapevole che non devo rallentare, ma
non ce la faccio più, non sono allenata, non ho più respiro. Mi fermo, gli
occhi vacui, vedo solo in bianco e nero. Tutti i colori spariti in quest’attimo
di follia che mi ha spinto ad arrivare fin qui. Mi piego, le mani sulle
ginocchia. Inspiro l’aria frizzante e mi sento un po’ meglio. È in questo
preciso instante che riprendo a notare i colori, anzi uno solo in particolare:
una macchia sull’addome, sembra vernice rossa vermiglio. La tocco, è fresca e
appiccicosa, la tocco e la porto alla mia vista. Solo in questo preciso momento
ho la certezza, ciò che i miei sensi hanno già capito da tempo, ma che non
volevo realizzare. È sangue.
Al principio è lontano e
quasi non me ne accorgo. Successivamente si fa sempre più insistente. Uno
strano bagliore ad intermittenza inizia a infastidirmi. Mi serve un po’ di
tempo per mettere a fuoco, ma infine inizio a scorgere una luce che mi si
sposta dinanzi. Poi di nuovo si fa buio.
Ora sono completamente
abbagliata, qualcosa con forza mi tiene aperti gli occhi. Piano riesco
finalmente a visualizzare una sagoma che manovra quella che dovrebbe essere una
mini torcia. Ha indosso una divisa rosso fosforescente e capisco con fatica che
deve trattarsi di un soccorritore. In realtà tutto attorno a me ci sono una
decina di persone, anche se non comprendo se si tratta di personale medico o di
semplici passanti e curiosi. Sento ancora molto dolore e vorrei solo dormire.
‘Il tizio con la pila
elettrica’ sembra che mi stia chiedendo qualcosa. Sono tramortita e stanca
morta. I suoni sono ovattati, come se mi avessero applicato dei tappi alle
orecchie. Vorrei parlare ma in questo momento non credo di essere in grado di
mettere insieme una frase sensata. Tutti si danno un gran da fare, corrono come
sotto l’influsso del morso di una tarantola o di un Black Mamba. Appena dietro
allo stuolo di persone c’è anche un altro fascio di luce, è quello
dell’autoambulanza che si trova nel bel mezzo della strada, la stessa che poco
prima percorrevo correndo.
Mentre ci ripenso, scatta in
me l’impulso di alzarmi e scappare. Sento delle mani trattenermi, mi rimettono
sdraiata, cerco di urlare ma dalla bocca non mi esce una parola, sento come un
pizzico al braccio e poco dopo mi riaddormento.
Per info e per chi fosse
interessato a preordinare una copia, può contattare direttamente l’autrice:
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