venerdì 22 dicembre 2017

"REGALO AL VETRIOLO" di Cinzia Fiore Ricci



Buon pomeriggio follower!
Oggi vi segnalo "Regalo al vetriolo" dell'autrice Cinzia Fiore Ricci 😊







Autore: Cinzia Fiore Ricci
Genere: Narrativa Rosa

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autore: Cinzia Fiore Ricci 






TRAMA:

Laura è un’affascinante donna in carriera. Non ha una famiglia sua, è sola, a causa di una forte delusione che l’ha segnata. Una serata con le amiche andata per il verso sbagliato e la calda atmosfera natalizia bastano per farle venire qualche pensiero malinconico. Sembra una serata come tante, ma lo strano incontro con un perfetto sconosciuto la metterà di fronte ai tristi ricordi che ha cercato di cancellare dalla sua memoria. Lui la porterà indietro nel tempo, la costringerà ad affrontare il suo passato doloroso per poi condurla verso il suo destino, il futuro già scritto che attendeva solo lei. 




DICE L'AUTRICE:

Per scrivere questo breve racconto mi sono ispirata a Il canto di Natale di Dickens, per questo il genere può essere fantasy, narrativa rosa per la storia d'amore, qualche piccolo accenno erotico ma neanche si nota.




BREVE ESTRATTO:

Mi toccai il collo che sentii indolenzito e respirai a fondo cercando di scaricare l’ansia che mi montava dentro. Mi sembrava di avere una mongolfiera nello stomaco in procinto di prendere il volo verso una disperazione che mi avrebbe fatto annegare in un mare di lacrime.
“Sei troppo cinica” sentii dire alle mie spalle, era una voce maschile che non conoscevo.
Non pensando che quella frase fosse diretta a me mi girai curiosa, ma quando due occhi scuri mi fissarono facendomi sentire in imbarazzo per la loro intensità, mi bloccai come una statua di sale.
“Scusi, ma ce l’ha con me?” chiesi sorpresa.
“Si, ce l’ho con te” mi rispose con un sorriso da stronzo.
Lo fulminai assottigliando lo sguardo e lui scoppiò a ridere.
“Laura Laura, ma come devo fare con te!”
Il cuore smise di battere, il respiro mi mancò. Cazzo, sapeva il mio nome, un pazzo, ecco cos’era! Mi stava seguendo e chissà da quanto tempo, in un nano secondo mi vidi con la gola tagliata, gettata in un vicolo buio, da sola a morire dissanguata senza che nessuno potesse salvarmi.
“Come sa il mio nome” chiesi con un filo di voce.
“Lo so” rispose secco.
“Ci conosciamo?”
“Oh sì, da sempre”
Mi stava prendendo per il culo, era chiaro, e la cosa mi innervosì incredibilmente.
“Senta, ho passato una serata di merda, ho rovinato le mie bellissime scarpe su questi cazzo di sassi, l’umidità mi sta facendo venire un terribile torcicollo e non ho nessuna voglia di giocare.”
“Peccato, una volta ti piaceva tanto.”
Lo guardai come se fosse un alieno, torva, con lo sguardo di fuoco. Mi stava innervosendo ed ero certa che se avesse continuato senza darmi una valida spiegazione lo avrei mandato a quel paese senza tante cerimonie.
“E cos’altro mi piaceva, visto che mi conosce così bene?” gli dissi strafottente, incrociando le braccia sotto il petto in segno di difesa.
“Ti piaceva ridere, abbracciare, fare l’amore, scopare tutta la notte e addormentarti con il corpo bagnato di sudore e sesso.”
Lo fissai in viso in modo da poterlo memorizzare, lo cercai nei meandri della mia memoria ma nulla. Non mi sembrava di conoscerlo. Se avessi passato anche solo una notte con lui, scopandoci nel modo da lui menzionato, di sicuro non lo avrei scordato. Allora, chi cazzo era?
“Chi sei?” gli urlai ormai spazientita.
“Il futuro che non hai voluto Laura”. 




Nessun commento:

Posta un commento