venerdì 22 dicembre 2017

"VIKING CHRONICLES" di Andretta Baldanza



Buongiorno follower!
Vi segnalo "Viking Chronicles", il nuovo libro di Andretta Baldanza 😊










Autore: Andretta Baldanza

Disponibile in ebook a € 2,99

Pagina autore: Viking Chronicles  







TRAMA:


E’ Frejya che stabilisce il destino dei mortali mentre Odino si assicura che ne siano degni. Ma quando entra in gioco la dea Sjöfn, è sempre lei ad avere l’ultima parola, e nessuno può essere sicuro del proprio fato, nemmeno gli dei. 

Hindalvisk, X secolo d.C.
Eric è un giovane uomo che vive secondo gli insegnamenti ricevuti da suo padre sull'onore e la giustizia. Alyssa è un’abile guaritrice itinerante. Entrambi hanno già tracciato la strada del proprio futuro, ma le rune del destino vengono rimescolate quando Alyssa viene catturata e ridotta in schiavitù da Eric stesso. Eric è un guerriero, pur non essendo un uomo violento, ed è fiero di combattere per il suo popolo ed il suo Re e di rendere suo padre Tjell orgoglioso nel Valhalla. Ha due fratelli minori a cui ha cercato di fare da padre dopo la morte di Tjell, e un fratello non umano: Ulfric, un lupo che ha salvato da cucciolo e che non si è più allontanato da lui. Preparato a condurre la vita ardimentosa ma solitaria del guerriero, cambierà decisamente cammino dopo l'incontro Alyssa che resterà al suo fianco fino alla sua ultima, difficile battaglia contro un nemico imprevisto ed insidioso. Armati soltanto del proprio onore e del proprio coraggio, Eric ed Alyssa dovranno combattere per compiere il nuovo, incredibile destino che Sjöfn ha scritto per loro.

Contiene scene di sesso esplicite.






DICE L'AUTRICE:


L'idea è nata dal fatto che io ho sempre scritto brevi racconti fan fiction. In quel periodo stavo seguendo la serie televisiva Vikings e avevo deciso di scrivere un racconto breve (4-5 paginette) che parlasse di vichinghi. E lo stavo anche facendo... solo che poi per un caso ho conosciuto Samantha Lombardi (l'autrice dell'Albero delle Fiamme Gemelle) che ha iniziato a dirmi... oh ma cosa scrivi.... oh ma sai scrivo anche io... oh ma dai fammi leggere qualcosa... oh e dopo cosa succede... BUM! Un mese dopo avevo 350 pagine 😊 ed ero completamente immersa nel mare folle delle autrici self.


L'inizio come fan fiction ha comportato che io abbia dovuto un po' per volta cambiare praticamente tutti i nomi dei protagonisti perché anche se il racconto originario non parlava degli stessi personaggi della serie TV mi ero liberamente ispirata a quella per i nomi. Alla fine li ho cambiati praticamente tutti tranne Eric e Alyssa 😊
Cosa non facilissima perché come si può immaginare, gli elenchi di antichi nomi norreni sono disponibilissimi in internet.... come no!

Per la lingua "originale" invece ho usato l'islandese moderno, ci sono alcune parole in islandese nel testo ed il relativo glossario alla fine. L'islanda è stata scoperta da un vichingo (alcuni dicono Floki, l'amico di RAgnarr) e la lingua è rimasta simile. 






BREVE ESTRATTO:

La guardai. Stava in piedi davanti a me nella notte, indomita, con indosso soltanto una sottile veste di lino, la pelle increspata dal freddo e i capelli sciolti illuminati dai deboli bagliori delle braci dietro di lei. Tutto in quella donna mi attraeva. Il suo viso, luminoso e schietto. Il suo corpo, snello e forte. Le sue movenze sinuose ed eleganti. La sua mente pronta, brillante ed acuta. Avrei dato un braccio, o magari tutti e due, per assaggiare quelle labbra perfette e rosse, per sentire la sua lingua muoversi nella mia bocca. Mi avvicinai disperato e immersi le mani tra i suoi capelli, sperando che i miei occhi le dicessero tutto ciò che provavo, indipendentemente dalla parole che stavo per pronunciare. Rimasi per un momento immobile con la fronte appoggiata alla sua, assaporando il contatto con la sua pelle e sentendo le sue piccole mani scendere sui miei fianchi, per un solo istante, prima di fare l’ennesimo, doloroso passo indietro. Ci sarebbe mai stata una possibilità, per noi?
«No, Alyssa» risposi. «Io non verrò più all’hospitale.»
Alyssa sussultò, sorpresa
«Cosa vuol dire che non verrai più? Hai detto che non volevi lasciarmi senza protezione!»
«Sarai protetta, ma non da me» chiarii. Quelle parole mi graffiarono la gola come se fossero fatte di pietra. L’idea di lasciarla nelle mani di qualcun altro mi uccideva, ma era la cosa migliore. Mi parve che gli occhi di Alyssa si velassero di lacrime.
«Non piangere, piccola. Per favore» la pregai, dimenticando dignità ed orgoglio. «Con Gunther così aggressivo, la mia vicinanza ti farebbe solo correre ulteriori rischi, e io non voglio e non posso permetterlo. Ci ha visti davanti alla casa reale dopo l’udienza. E ci ha visti ieri sera, Alyssa. Sono sicuro che ha capito… lui sa che... che io... tengo molto a te» dissi alla fine, arrendendomi una volta per sempre all’evidenza dei miei sentimenti. «Questo non è un bene. Mi odia, lo sai. Ed è pericoloso. Tu non hai idea di quanto, ma io si. Lo conosco da quando eravamo bambini. Devi fidarti di me Alyssa. E’ meglio se ti sto lontano.»
«Eric…no…» Alyssa fece un piccolo passo nella mia direzione, ed il profumo della sua pelle mi investì, facendo vacillare tutte le mie certezze. Guardare il suo viso afflitto mi faceva impazzire. Ma non potevo lasciare che il desiderio governasse le mie azioni, per quanto intenso fosse. Tantomeno potevo lasciarmi condurre dall’amore come un ragazzino in fregola. Perché di questo si trattava, ormai non potevano esserci più dubbi. Ma ero un soldato, per tutti gli dei, non mi aveva insegnato niente mio padre? Era mio dovere proteggerla. Non mi sarei comportato come un bambino capriccioso.
«No Alyssa. Ti prego. Affidarti ad altri è già molto difficile e l’idea di non vederti per chissà quanto tempo, dopo quello che ti ho detto ieri sera... è come se mi stessero strappando le viscere fuori dal corpo con un ferro rovente» ammisi. «Ma è la cosa giusta. Se tieni anche solo un poco a me, non cercare di farmi cambiare idea, perché in questo momento ti sarebbe fin troppo facile riuscirci, e se ti accadesse qualcosa per causa mia…» serrai gli occhi sconcertato dal dolore che mi procurava anche solo il pensiero di una tale eventualità «…io non potrei più vivere.»
Le sue lacrime ormai scendevano abbondanti.
«Non è giusto» disse.
«No, non lo è» risposi.






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