martedì 24 luglio 2018

RECENSIONE "RISVEGLIATA DA UN BACIO" di Maisey Yates



Recensione di Franca Poli su "Risvegliata da un bacio" di Maisey Yates, secondo volume della serie "C'era una volta", collana Collezione - Harmony





Autore: Maisey Yates
Serie: C'era una volta Vol.2

Casa editrice: Harmony
Collana: Collezione - Luglio 2018

Disponibile in cartaceo a € 3,50
a breve anche in ebook 





TRAMA:

Qualsiasi donna farebbe i salti di gioia scoprendo di essere una principessa, ma non Briar Harcourt. Sottratta al proprio destino regale e costretta a condurre una vita ordinaria per sfuggire al matrimonio combinato con un anziano e malvagio re, Briar sente di essere stata ingannata e che la sua vita non è altro che una menzogna. Adesso, il figlio del re a cui era stata promessa l'ha trovata ed è deciso a farne la sua sposa.
Il principe Felipe sa che il matrimonio con Briar gli assicurerà tutto il potere di cui ha bisogno. È necessario quindi che quella principessa riottosa collabori, a ogni costo. E se il proprio fascino servirà a raggiungere lo scopo, lui non si farà scrupoli a usarlo. 


“Risvegliata da un bacio” è il secondo dei tre romanzi, con temi fiabeschi come parte di una storia d'amore sensuale, della serie “C'era una volta” di Maisey Yates. Se il primo libro prendeva spunto dalla fiaba “La bella e la Bestia”, questa assomiglia di più alla Bella Addormentata, ma con la principessa che finisce con un principe che è più un drago che un uomo affascinante.
Briar Harcourt è stata adottata in tenera età ed è cresciuta da genitori amorevoli che le hanno dato tutto, ma erano anche molto protettivi nei suoi confronti. Si scopre che avevano un buon motivo per proteggerla quando, mentre cammina in una strada di New York, viene rapita da uno sconosciuto. Il rapitore altri non è che un principe. Per la precisione, è il Principe Felipe Carrion de la Vina Cortez. Sarà proprio lui a raccontare a Briar che è una Principessa e il suo vero nome è Talia di Verloren. La ragazza verrà così a scoprire che i genitori biologici l'hanno data in adozione ai coniugi Harcourt per tenerla lontana dalle mire del padre di Felipe, un re malvagio al quale era stata promessa in sposa. Ora che il padre è vicino alla morte, Felipe decide che sarà lui a sposare la ragazza nella speranza che l'unione delle loro due famiglie aiuterà a stabilizzare entrambe le loro terre. In pratica è un matrimonio politico. Non ha remore quindi a sedurla per ottenere ciò che vuole. Briar (o Talia) si ritrova presto a innamorarsi di un uomo che non crede nell'amore, ma solo nel potere, nella forza e nella violenza. Riuscirà lei a convincerlo che l'amore esiste e, proprio come in una fiaba, possono avere un “e vissero per sempre felici e contenti”?
Felipe, è personaggio particolare. La morte della madre in tenera età e le violenze fisiche e psicologiche subite dal padre lo hanno reso insensibile alle emozioni. Il suo cuore è arido come un deserto. In alcuni momenti, non mi è piaciuto il modo che ha di comportarsi con la ragazza. 
Brian invece è una giovane donna che scopre di aver vissuto fino a quel momento in una menzogna, fatta a fin di bene, ma pur sempre di una menzogna si tratta. Mi è piaciuta la determinazione che ci mette per cercare di sconfiggere il drago che alberga dentro al cuore di Felipe, e trovare la chiave per liberarlo dalle catene che lo tengono, metaforicamente parlando, prigioniero.
Questo libro all'inizio, sinceramente, non mi ha appassionato. Poi, però, man mano che proseguivo con la lettura sono riuscita ad immedesimarmi nella storia e a trovare una connessione con i due protagonisti.
Il finale mi è sembrato la degna conclusione di questa moderna e romantica fiaba dei giorni nostri. 



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