lunedì 10 settembre 2018

"IL RESPIRO DELLA GRANDE MADRE" di Floriana Naso



Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Vi segnalo "Il respiro della grande Madre" dell'autrice Floriana Naso, edito Brè Edizioni, in offerta lancio ancora per oggi. 







Autore: Floriana Naso
Genere: Thriller psicologico

Casa editrice: Brè Edizioni

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autore: Floriana Naso Autrice 






TRAMA:


Greta, una giovane subacquea dai capelli rossi, viene aggredita mentre fa jogging nella zona dei Navigli. Legata, bendata e imbavagliata si ritrova in balia di uno sconosciuto che approfitta brutalmente di lei, ma che inaspettatamente le risparmia la vita. L'accaduto accresce le ansie e i tormenti che già attanagliavano la sua travagliata esistenza: un rapporto difficile con la madre e uno inesistente con il padre, un colonnello dell'aeronautica militare, che ha abbandonato la sua famiglia rendendola una donna diffidente e solitaria. Nemmeno il legame di affetto che instaura con un ragazzino di dieci anni riesce a scalfire la sua corazza. Soltanto il suo fidanzato, Rafael, un giornalista sportivo agli esordi, sembra rassicurarla, almeno fino a quando Greta non cade di nuovo vittima di violenze e le indagini del commissario Virginia Landi portano a galla una verità troppo scomoda da raccontare. Un crescendo di indizi nascosti porteranno la polizia alla chiave di volta di un caso sconcertante quanto inaspettato; tuttavia, ciò non sarà sufficiente a mettere la parola fine alle sofferenze della giovane, la quale, solo al culmine della strada su cui l’avrà condotta la vendetta, verrà a conoscenza dell’indicibile segreto che ha condizionato la sua vita.

Narrazione adrenalinica e intreccio avvincente terranno il lettore teso tra erotismo e colpi di scena in una Milano dove nulla è come sembra. 




BIOGRAFIA: 


Sono nata nel 1976 a Torino, a dicembre, il quindici per l’esattezza. Dicono alle quattordici. Sotto il segno del sagittario. Naturalmente amante dei viaggi e della filosofia. Non a caso.

Tuttavia, appena venuta al mondo, rischiavo già di andarmene, col rischio di sottrarre al mondo le mie perledi saggezza. Difatti ho conseguito una formazione in economia, ma amo la letteratura smisuratamente.
Ho sempre vissuto e lavorato a Torino, città che amo e che ho rivalutato negli ultimi anni. Trovo che sia perfetta per uno scrittore: poetica ed elegante.

Ho iniziato ad amare la scrittura partendo dalla lettura. Ho consumato le pagine di centinaia di libri: romanzi di ogni genere, poesie, saggi… qualunque testo catturasse la mia attenzione.
Fino a quando, un periodo buio della mia vita, mi ha spinta a liberarmi della troppa sofferenza e io l’ho fatto scrivendo. Per me stessa. Per esorcizzare il dolore. È stata una terapia formidabile. Da lì è partito tutto. Il mio grande amore per la scrittura non si è più fermato.
Ora ho all’attivo romanzi e diversi progetti in corso.
Oltre la scrittura adoro lo sport, le passeggiate all’aria aperta e naturalmente la mia splendida famiglia: ho due figli che mi rendono la mamma più felice del mondo.
Oltre a scrivere, aiuto mio marito nel suo lavoro di orafo. Sono una donna realizzata e felice di poter fare ciò che mi appassiona.






DICE L’AUTRICE:

La trama di questo libro è nata da un’idea iniziale ma poi si è lasciata trasportare dai personaggi durante la stesura della storia. Si è evoluta man mano che scrivevo. Tutto si è svolto scrivendo. Io non faccio Mai scalette, ho un’idea di base, ma lascio che sia la storia a suggerirmi come proseguire.
Scrivere questa storia mi molto emozionata, è stata un’esperienza importante che mai scorderò.



BREVE ESTRATTO:

Percepiva l’inconfondibile e fastidioso odore di umidità nell’aria.
La muffa le entrava nel naso, si attaccava alla gola procurandole prurito. Con la bocca incerottata non poteva far altro che reprimerlo.
Rivoli di lacrime fluivano solcandole il volto.
Era terrorizzata, Greta, prigioniera in un luogo sconosciuto e freddo.
Gli occhi bendati non potevano esserle d’aiuto. Non le restava che acuire gli altri sensi, soprattutto l’udito. Con le mani legate da una corda girata più volte intorno ai polsi cercava di toccare qualunque cosa: tastò il legno della sedia sulla quale era seduta. Esaminò la corda, ispida e spessa: sembrava costituita da fibre naturali; tentò di allentarla un poco, forzandola con il movimento ondulatorio dei polsi, ma ogni tentativo falliva miseramente. Si sforzava di restare calma. Avrebbe trovato il modo di salvarsi la vita se solo avesse potuto ragionare.
Troppi pensieri soffocavano la sua mente, rimbalzando da una parte all’altra come schegge impazzite; e capì che se non li avesse addomesticati si sarebbero trasformati in proiettili pronti a ucciderla.
Si concentrò sull’eco di voci provenienti dall’esterno, troppo in lontananza per capire quante fossero e a chi appartenessero; di sicuro, maschili.
Realizzò che poteva trovarsi in una cantina o nel seminterrato di un edificio; imbavagliata e bendata. Il terrore si era impossessato di lei, ma non l’aveva avuta ancora vinta. La situazione era disperata, sebbene si sforzasse di restare lucida per trovare una soluzione. La sfiancava soprattutto quell’ossessiva ricerca di risposte: com’era potuta finire prigioniera? E di chi?





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