Buongiorno follower, buon venerdì!
In uscita oggi in tutte le librerie "La bicicletta nera" dell'autrice Stefania P. Nosnan, edito Bertoni Editore.
Lucilla Celso, Sergio Bertoni e Valentina Piazza hanno avuto il piacere di leggerlo in anteprima per noi.
Titolo: La bicicletta nera
Autore: Stefania P. Nosnan
Genere: Romanzo storico
Casa editrice: Bertoni Editore
Disponibile in formato cartaceo a € 13,60
a breve anche in ebook
Pagina autore: Stefania P. Nosnan
TRAMA:
Milano 1943. Emma Loreti non sa cosa le riserva il futuro. Proviene da un piccolo paese del centro Italia dove la sua amata famiglia è stat trucidata dei tedeschi. Ha ancora presente, davanti ai suoi occhi, l'immagine della sorellina e dei suoi genitori distesi nella polvere. Per dimenticare quel terribile momento e il dolore che le annienta il cuore, sale sul primo treno in partenza verso nord. Viene accolta da una Milano bersagliata e ferita dai bombardamenti alleati. Proprio quando decide di andarsene dalla città conosce Umberto Tomat, capitano del Regio Esercito.
Il giovane ufficiale, originario di Udine, è assieme al suo plotone in attesa degli ordini che sembrano non arrivare mai. Tra quella moltitudine di soldati tedeschi e italiani ammassati alla stazione, l'incontro tra Emma e Umberto li porterà a vivere intensamente il sentimento appena nato, che cambierà il loro presente e il loro incerto futuro.
Il cambio di alleanze dell'8 settembre 1943, deciderà il destino di una Nazione, ma anche quello dei due giovani.
Umberto e i suoi camerati si schiereranno contro i tedeschi dirigendosi verso est, nei territori denominati "Zona d'operazione del Litorale Adriatico", combattendo per la loro salvezza e la liberazione della loro terra. Emma partirà per Venezia dove soggiornerà alcuni mesi, abbracciando le idee della Resistenza per sconfiggere l'oppressore. Quando la situazione diventerà insostenibile si sposterà a Udine per ricongiungersi con il suo amato capitano.
Il romanzo è tratto da una storia realmente accaduta, fatta di coraggio, lotta e sentimento he, in un momento tragicamente storico, porterà i due giovani a dividersi e amarsi da lontano.
BIOGRAFIA:
Stefania P. Nosnan è nata a Udine nel 1970. Per dieci anni ha vissuto nel Lazio, precisamente ai Castelli Romani per poi ritornare alla sua regione d'origine.
È diplomata come tecnico dei servizi sociosanitari, presso l'Istituto professionale G. Ceconi di Udine. Negli anni ha partecipato a numerosi corsi di webdesigner, grafica e progettazione informatica. È stata titolare di uno studio di webdesigner e realizzazioni website. Attualmente è socia di una prestigiosa azienda di consulenze enologiche. È responsabile Videomaker e Advertising per Pink Magazine Italia e cura la rubrica Eat, Drink, Love - Food&Wine.
Nel 2016 pubblica il libro di poesie in formato digitale. Nel 2018 pubblica il libro di poesie "I sussurri dell'Anima" con la casa editrice Apollo Edizioni di Cosenza.
Nel settembre 2018 esce in versione ebook e cartaceo “La verità nascosta” romanzo contemporaneo per la collana Live&Love de Le Mezzelane Casa Editrice. Nello stesso mese pubblica in self publishing “Il ballo del quarterback”.
Con Bertoni Editore di Perugia pubblica "La bicicletta nera" tratto da una storia vera.
Le sue passioni sono la fotografia, la lettura, la storia e l'informatica.
DICE L’AUTRICE:
Le attività imprenditoriali presenti nel romanzo esistono nella realtà.
Il romanzo è basato su una storia realmente accaduta narrata da un erede di Umberto.
Un occhio sulla storia del nostro tempo. La guerra vista dalla prospettiva di una giovane donna che cerca di sopravvivere senza essere messa in schiavitù dal nazismo. Ho apprezzato molto la trama di questo libro, proprio perché riporta uno scorcio realistico di un periodo di cui abbiamo tanto sentito parlare dai nostri nonni. Tutto quel vissuto ha condizionato vite e anche la storia dei nostri giorni. Vederla costruita in queste pagine mi ha riportato anche ai miei ricordi d'infanzia e ai racconti dei miei di nonni. Sono molto ben curati i riferimenti e molto ben descritti e approfonditi i personaggi. La semplicità con cui una semplice contadina sa distinguere il bene e il male. La purezza di un cuore che riconosce l'amore ovunque lo veda, questo mi ha colpito. Povertà che riconosce povertà. Ma anche la crudeltà di vite spezzate, giovani mandati a un massacro gratuito. Donna Lucia, poi, un personaggio secondario che è un capolavoro, l'ho amata per il suo modo di combattere. L'unico appunto che vorrei fare è sul finale, almeno qui avrei voluto vedere un po' di romanzo, un po' di speranza... La storia narrata, come ci dice la scrittrice è una storia vera, quindi immagino che abbia riportato gli eventi in modo fedele. Lettura consigliata, soprattutto a chi è più giovane di me e non ha potuto apprezzare la ricchezza di certi racconti di questo periodo storico che ci ha segnato tutti.
Trascurando i testi che stavo leggendo ho dato la precedenza a questo: "La bicicletta nera" di Stefania P. Nosnan.
Un romanzo che racconta un episodio della seconda guerra mondiale non poteva non interessarmi, trattandosi di una fase della vita ben presente nella mia memoria. A parte un prologo, sconclusionato e da modificare radicalmente o da eliminare del tutto, l’inizio della storia, così come talvolta accade, è lento e apparentemente noioso. Poi il racconto pian piano prende vita con l’impacciato incontro di Umberto, un timido giovane capitano dell’esercito italiano, con Emma, una bella ragazza che, suo malgrado, non sapendo dove rifugiarsi, si trova preoccupata e titubante nella stazione di Milano, circondata da una vociante moltitudine di soldati italiani e tedeschi in attesa di partenza. Questo casuale incontro diventa il preludio di una breve, ma intensa e delicatissima vicenda d’amore. La storia, da questo momento in poi, inizia a farsi pressante e coinvolgente: l’armistizio di Cassibile, siglato segretamente il 3 settembre 1943, ha dato il via ad un crudelissimo conflitto italo-tedesco nel quale sono coinvolte sia le disorganizzate e male armate truppe italiane, vergognosamente abbandonate alla loro sorte dalla Real Casa e dai comandanti in capo, fuggiti a Brindisi, sia i cittadini inermi, finiti in preda alle crudeli e atroci vendette delle truppe di occupazione tedesche e delle ricostituite milizie nazifasciste. Umberto, dopo alcune indimenticabili notti d’amore con Emma, la ragazza di cui si è innamorato, e che appassionatamente lo ricambia, è costretto a fuggire insieme con i soldati del suo plotone molti dei quali vengono falciati dalle mitragliatrici dei tedeschi. Alcuni flashback ci narrano della sua triste infanzia, vittima di un padre violento e ubriacone, altri, ci mostrano lo sterminio dei familiari di Emma, uccisi da un bombardamento. La narrazione, proseguendo, diviene serrata e incalzante: allucinanti e realistiche le condizioni di miseria e di paura della popolazione, disperata e coraggiosa la resistenza dei pochi malconci e male armati soldati italiani contro le ben addestrate truppe tedesche; vivide e indimenticabili le vicende e le traversie della giovane Emma che infine trova rifugio alle dipendenze di una ricca signora veneziana. Senza volere fare spoiler, e senza quindi entrare nella descrizione degli avvenimenti, posso quindi affermare che si tratta di un romanzo molto crudo e avvincente, rarissimi e quasi senza importanza alcuni refusi oltre a qualche inesattezza grammaticale. L’odore della paura, giustamente evidenziato dalla scrittrice, sovrasta l’intero romanzo e coinvolge e sconvolge il lettore. “La bicicletta nera” è un duro racconto-verità che sarebbe opportuno che, dopo un necessario e accurato lavoro di editing, venisse attentamente letto dai giovani d’oggi che non hanno la benché minima idea delle atrocità subite dai loro nonni nel corso dei tristi anni della seconda guerra mondiale.
La guerra toglie la vita e ruba gli attimi. Nonostante questo, la vita si fa largo, comunque e a fatica, a forza di lacrime e di coraggio. Leggere “La bicicletta nera” sarà come guardare nel passato, sbirciare lontano, aprendo una finestra che non è poi così lontana. Sarà come rivedere la nostra Italia spaccata, lacerata e insanguinata. Mentre leggevo mi sono venuti in mente i rari racconti dei nonni, sulla “loro” bella Milano, distrutta, e il fatto che avessi sempre pensato che il nonno, con quegli occhi gentili, non avrebbe mai potuto uccidere nessuno… Poi mi sono venute alla mente le parole di Umberto, il protagonista maschile della storia. E se ne andasse della tua vita, per tornare a casa sano e salvo, non uccideresti? Un interrogativo importante… Emma, la protagonista, pur essendo giovane e all’apparenza delicata è anche una donna decisa, pronta a battersi per quello che vale e cosa può valere più dell’amore? L’amore per la nuova vita, i bambini, e l’amore appena nato, anche in circostanze così tragiche. Le vite straordinarie si nascondono tra le pieghe del tempo, ecco cosa imparerete dalla Bicicletta nera. L’incontro alla stazione tra Emma e Umberto, la separazione, i racconti del fronte, della disperazione, della paura, del tremore che prende le mani e non le lascia più, riempiono il libro di verità e di emozioni e lo rendono una perla da leggere tutta d’un fiato, fino all’epilogo. Quella di Emma e Umberto è una storia d’amore, di coraggio e di speranza, anche quando di speranza proprio non ce n’è più… Una storia da leggere per ricordare quello che è stato. Complimenti all’autrice che, con la sua scrittura fluida e delicata, ci affida un libro ispirato a due vite vere, reali e struggenti, di cui bisogna fare tesoro.
BREVE ESTRATTO:
Nella confusione della stazione la vide: stupenda e spaesata. Si guardava attorno cercando di rendersi invisibile agli sguardi di tutti quei militari che la stavano fissando con occhi bramosi, quasi non avessero mai visto una donna in vita loro.
La ragazza in questione era minuta con dei bellissimi capelli lunghi castani e osservava ciò che le stava attorno, forse alla ricerca del suo treno. Un vestito a fiorellini le fasciava il corpo sottile, le sue forme non stavano passando inosservate neppure ai soldati sposati o più anziani. Pareva una ventata di aria fresca in una giornata grigia, afosa e monotona di inizio settembre, interrotta a volte solo dal suono stridente delle sirene della contraerea o dai carrelli ferroviari che facevano manovra.
Umberto si mise a guardarla, mentre lei continuava a cercare qualcuno, come a volere delle informazioni, ma in tutto quel trambusto nessuno le dava retta. Mancava il personale ferroviario, mancavano i treni e quello che dovevano prendere loro era in ritardo di ore. Forse neanche sarebbe arrivato, magari era finito sotto qualche bombardamento inglese o americano.
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