sabato 5 gennaio 2019

RECENSIONE "IL COLORE DELLA PIOGGIA" di Aina Sensi



Alessia Toscano ha letto per noi "Il colore della pioggia" dell'autrice Aina Sensi, edito Delos Digital. Ma non si è limitata a questo... Come al solito, infatti, ha saputo cogliere l'anima del romanzo 😊





Autore: Aina Sensi
Genere: LBGT Romance

Casa editrice: Delos Digital
Collana: Senza sfumature

Disponibile in ebook a € 1,99

Pagina autoreAina Sensi






TRAMA:

Hasani era un clandestino, senzatetto, invisibile. Fino a un giorno di pioggia, quando Valerio gli ha offerto un ombrello per ripararsi.

“Io non sono ciò che ho sofferto; sono anche le mie vittorie, tutto quello a cui sono sopravvissuto.”
Hasani è un clandestino che porta sulla schiena le cicatrici del suo passato.
Nella pioggia sente il legame con l’energia di ogni cosa. Gli ombrelli, capolavori che realizza con un pizzico di magia africana, sono il modo in cui racconta l'animo della persona ai quali sono destinati.
«Io sto bene, Valerio. Smettila di preoccuparti per me.»
Ma ci sono casi in cui la pietà è solo una forma di amore. Hasani riuscirà ad accettarlo?

«Non so perché sento certe cose. Non lo voglio, ma…»
«Ma non puoi combatterlo. E non puoi curarlo; puoi solo accettarlo.»  
Valerio non è ancora rassegnato a essere un ragazzo anomalo, ma l’amicizia con un un “invisibile” gli apre gli occhi. Affascinato dal modo in cui Hasani incarna talento e combattività, inizia a chiedersi se la normalità non sia solo un insieme di molti diversi.
Con la sua dolcezza, Valerio proverà a insinuarsi, uno strato alla volta, sotto alla corazza fiera del giovane dalla pelle color caffè. Una richiesta di accettazione che non potrà essere ignorata. 




Hasani e Valerio, due ragazzi che più diversi non potrebbero essere. 
Il primo, nero come l'ebano e invitante come il caffè bollente, è un clandestino: un senzatetto che, per vivere, fa il venditore ambulante. Sul suo corpo porta le cicatrici di un passato a cui è dovuto fuggire, ma le ferite esterne sono ben poca cosa rispetto a quelle che porta nell'animo. 
Valerio è uno studente che deve ancora accettare sé stesso, ma vive una vita tranquilla e serena con i suoi amici. 
Hasani è un combattente, che nella pioggia trova il legame primordiale e atavico con il mondo intorno. La pioggia lava via il dolore e le sofferenze. Lui si sente invisibile: le persone sanno che sta lì, in un angolo della strada, a creare ombrelli. Nessuno lo vede davvero, fino a che Valerio non gli offre un ombrello e uno sguardo di brace si incontra con due occhi grigi e profondi. Ma la scorza scura del ragazzo africano è dura, non è facile trovare la via d'accesso e arrivare al suo nucleo intimo. 
Valerio è affascinato dal modo in cui Hasani affronta la vita e dalla passione che mette nel creare degli ombrelli personalizzati: sono dei piccoli capolavori dove sembra riesca a trasferire l'anima delle persone a cui saranno destinati. E proprio tramite questi preziosi oggetti, inizierà la loro conoscenza, svelando pian piano anche parti della sua vita e di tutto ciò che Hasani ha dovuto subire fin da bambino. Ma dalla sua voce traspare anche la magia e i profumi dell'Africa, quella buona delle distese sconfinate. 
Nel momento in cui le loro strade si incrociano, entrambi hanno bisogno di compiere un percorso di accettazione riguardo loro stessi. Insieme il cammino è più facile e fa meno paura. 
Mi si è stretto il cuore quando il ragazzo africano ha fatto trapelare l'imbarazzo e il disagio che ha provato quando è diventato protagonista inconsapevole di un gesto gentile e inaspettato. E ho amato il modo caparbio, ma timoroso, che ha usato Valerio per insinuarsi tra le pieghe dell'anima di Hasani: non si è arreso, e ha capito che quel ragazzo dall'immaginato sapore esotico non ha bisogno di essere considerato un combattente, ma vuole semplicemente essere sé stesso e desidera che qualcuno lo veda davvero per quello che è. 
"Il colore della pioggia" è un racconto incantato, quasi sospeso nel tempo e nello spazio. Mentre lo leggevo ho scollegato la testa dal resto e mi è sembrato di trovarmi con loro. Li ho amati da subito. 
Non avevo letto nulla di Aina Sensi fino a ora. La sua scrittura è ammaliante e sinuosa: avevo l'impressione di ascoltare un incantatore di serpenti, visto che mi ha catturato tra le sue spire avvolgenti. Non so spiegare: è morbida, tenera, delicata... Ha fatto emergere, in modo totalizzante, tutte le emozioni vissute dai personaggi, così da entrare in completa empatia con loro.
Il punto di vista è alternato, ma narrato in terza persona: mi è piaciuto questo espediente. 
Il racconto delle piccole cose: uno sguardo dove si credeva che mai sarebbe arrivata la vista, una carezza fatta nel momento giusto, un regalo inaspettato, il calore di una parola sussurrata... 
Un migrante e uno studente italiano, omosessuali: dobbiamo per forza chiederci se si tratta di normalità o meno? Cosa è normale e cosa no? 
I pregiudizi spesso creano situazioni terrificanti, che rimangono dentro, a corrodere l'animo di chi li ha subiti. 
La storia è romantica e commovente, ammetto che la lacrimuccia non si è fatta attendere. 
Nonostante sia un racconto breve, tutte le caratterizzazioni sono perfettamente riuscite, soprattutto quelle emozionali. L'ho trovato intimo e intimista, con due personaggi che fanno davvero battere il cuore a chi li legge. 
Anche i dialoghi sono ben concepiti e arricchiscono ancora di più il significato del messaggio che possiamo trarre dallo scritto. 
Le scene intime sono semplicemente accennate, e per questo le ho trovate molto sensuali, perché cariche dell'emozione dell'attesa di un qualcosa di bello che, prima o poi, doveva accadere tra due anime che si sono annusate e cercate, ma che hanno avuto paura di capire il loro legame. Si percepisce tutto il desiderio e il rispetto che provano l'uno per l'altro. La fusione del nero e del bianco dà vita a delle sfumature talmente intense da perdersi nel sussurro di una sensazione. 
Aina Sensi non ha nascosto nulla, anzi ha spiattellato le problematiche di un popolo arretrato in determinati contesti, la tratta delle persone, l'interrazialità, l'esclusione sociale riguardo alla diversità. 
Si è approcciata a questi argomenti in una maniera talmente lieve e rispettosa da somigliare quasi al rumore della neve. 
Un racconto di speranza e di seconde possibilità a tematica LGTB che mi ha irretito dalla prima all'ultima parola. 
Fatico a chiudere questa recensione, perché non vorrei definitivamente separarmi da Hasani e Valerio: sono sicura che rimarranno con me, nel mio cuore, e li ringrazio per l'emozione intensa che mi hanno fatto provare. 
Tantissimi complimenti ad Aina Sensi, e alla Delos Digital, per avere creduto nella storia, questo è sicuramente un libro da leggere e vivere.


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