Buongiorno follower, buon inizio settimana!
In uscita oggi "Corrispondenza imperfetta", il nuovo romanzo dell'autrice Laura Nottari, edito Dri Editore.
Dopo aver dimostrato abilità di penna nel districarsi tra i
salti temporali con Away, Laura si cimenta, dopo nostra richiesta in un
Regency. E anche qui riesce a creare dei personaggi indimenticabili.
Pensiamo questa sia l’ambientazione ideale per esaltare la
sua non tanto sopita vena ironica e divertente.
A voi il giudizio!
Titolo: Corrispondenza imperfetta
Autore: Laura Nottari
Genere: Regency
Casa editrice: Dri Editore
Disponibile in ebook a € 1,99
a breve anche in formato cartaceo
Pagina autore: Laura Nottari Autrice
TRAMA:
Sidmouth, Devonshire estate 1828
Venti anni di differenza, ceti sociali così diversi da far
sembrare impossibile e inopportuno il sentimento che la giovane Edith Ellis
proverà per lord Esmond, conte di Rovington. Una passione accesa dal primo
incontro di sguardi e alimentata da una risonanza, un accordo che nessuno dei
due, nonostante tutto, può negare di udire.
Se nemmeno i reciproci passati legati a doppio filo, gli
errori, le imperfezioni e un’impossibile
redenzione riescono a dividere due anime destinate a divenire una,
cos’altro potrebbe mai impedir loro di rimanere unite?
Lontano da Londra, dai rigidi fili del ton, tra le
scogliere, il mare e la natura del Devonshire, il maniero di Greyville è pronto
ad accogliere i suoi ospiti.
“A proposito” disse Esmond accostandosi al suo fianco
“gradirei incontrarvi di nuovo, insieme a vostra sorella. Stavolta senza
Shakespeare di mezzo.”
BIOGRAFIA:
Laura nasce a Roma, nel lontani e bellissimi anni 80.
Capisce ben presto che l'immaginazione è il suo forte e tra un disegno e
l'altro, una campagna di D&D, le tonnellate di libri e fumetti, a un certo
punto trova il coraggio e decide di pubblicare un romanzo tutto suo.
Il primo volume del romance medievale Away esce a puntate su
Wattpad, prima di essere pubblicato in self. Da quel momento in poi, Laura
capisce che scrivere e donare agli altri qualche momento di evasione dalla vita
di tutti i giorni è ciò che la rende felice. Adesso, mentre passeggia al parco
con i suoi cani, inventa e mette su carta nuove storie e nuovi mondi.
DICE L’AUTRICE:
Una cosa avevo deciso, ancor prima di imbastire la trama:
non avrei scritto il “solito” regency. Volevo qualcosa di diverso dalle trite e
ritrite protagoniste forti, indipendenti e lungimiranti, come qualcosa che
sapesse di diverso dal nobiluomo impettito ligio alle convenzioni. Sopratutto
non volevo ambientare la storia a Londra: niente “ton”! Volevo aria, vita,
natura e libertà.
Così sono nati Edith Ellis, Lord Esmond, conte di Rovington
e il maniero di Greyville sulla costa del Devonshire.
Edith è una ragazza di ventitré anni, piegata dalla vita e
dai suoi stessi errori, talmente sola da non rendersene conto, almeno finché
l’amore non le bussa dritto al cuore.
Esmond è un ricchissimo conte ultra quarantenne zoppo, un
po’ asociale, autoironico, primadonna e molto avanti con i tempi. Ex Royal Navy
eroe di Trafalgar, padre e divorziato.
Dal romanzo volevo desiderio e carnalità, volevo un amore
nato al primissimo sguardo, in barba al mondo intero. Spero di aver centrato il
bersaglio...!
BREVE ESTRATTO:
“A proposito” disse Esmond accostandosi al suo fianco
“gradirei incontrarvi di nuovo, insieme a vostra sorella. Stavolta senza
Shakespeare di mezzo.”
“Ne sarebbe lieta, anche se scoprire di aver lodato per
svariati minuti il figlio davanti al padre potrebbe metterla in imbarazzo.”
“Potrei mentire e dirle che dormivo ancora. Coprireste
assieme a me una piccola bugia a fin di bene? Comunque ho apprezzato le sue
parole, erano complimenti indiretti alla mia persona.”
“Frenate il vostro ego, milord. Per fortuna vostro figlio ha
molto poco del padre, ne condivide solo l'aspetto.”
“Beh, proprio quello encomiava la giovane Ellis” si voltò e
le sorrise oltre la spalla, “quindi mi permetto di catalogare anche le vostre,
di parole, come complimento. Grazie, non posso che contraccambiare.”
Edith si fece seria, aprì bocca per controbattete ma si
paralizzò del tutto, dato che sentì le dita di Rovington scivolare tra le sue,
intrecciate dietro la schiena. Gentili ma sicure, si fecero strada, depositando
qualcosa nel palmo. Istintivamente, o forse perché capì fin da subito la natura
del piccolo dono, Edith richiuse le dita, intrappolando insieme al pegno di
pace, quelle di lui. Non distolse mai gli occhi dal suo invasore, e non palesò
imbarazzo per quel contatto inopportuno, come Esmond non sembrò scomporsi
dell'involontario, tiepido rapimento. Al contrario le si concesse per qualche
attimo prima di liberare la mano, carezzandole l'interno del polso, tocco che
Edith fronteggiò con impassibile compostezza, ma scossa da un brivido che di
freddo, certo non era. Poi lui sorrise, chinò il capo e si congedò lasciandola
sola.
Edith qualche minuto e respiro dopo, dovette dare ragione
alla sorella: quelle caramelle erano dolci e basta.
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