Buongiorno follower!
Vi segnalo "Finché morte non ci separi", il nuovo romanzo dell'autrice Adelaide Camillo, edito Pav Edizioni.
Sono molte le vicende scritte dove la realtà supera la
fantasia. Ci sono episodi di vita che sono più assurdi di un’opera letteraria
ed esistono vicende storiche talmente complicate da sembrare quasi inventate.
Tanti sono gli autori che hanno raccontato momenti
rilevanti, episodi di vita sconvolgenti e ricordi che molte volte
rischierebbero di andare perduti se non raccontati con maestria dal narratore,
inserendo una vera e propria impronta.
L’autrice Adelaide Camillo in queste righe si è ispirata a
una vicenda reale, attuale e ancora circondata da mistero. Ha dato voce alla
protagonista, una vittima dei giorni nostri, una donna, mamma e moglie. Cosa le
è successo realmente? Non possiamo saperlo, nessuno lo sa. Nella vera vicenda
c’è stato un processo, un colpevole e un condannato. Un corpo mai ritrovato e
un marito e un figlio che non hanno avuto ancora risposte.
L’autrice ha dato il via alla sua fantasia addentrandosi
nell’anima della vittima e ha donato al lettore una storia fatta di momenti
vivi e reali al punto tale che la protagonista del caso ci sembrerà ancora in
vita.
Titolo: Finché morte non ci separi
Autore: Adelaide Camillo
Genere: Narrativa
Casa editrice: Pav edizioni
Disponibile in formato cartaceo a € 10,00
a breve anche in ebook
Pagina autore: Io penso e scrivo
TRAMA:
Tratto da una storia vera.
Quando un amore improvviso scombussola una vita segnata
dalla routine, può diventare ossessivo, deleterio… fragile in tutta la sua
potenza! fino a fare male… tanto male, troppo.
Questo è quello che succede a Guenda, una donna matura,
sposata e con un figlio disabile. Vive in un paese di provincia dove, un
giorno, arriverà padre Gabriele, un uomo affascinante, carismatico, imponente
adulatore e manipolatore. Guenda cadrà ai suoi piedi e subito instaurerà con
lui una relazione segreta che sfocerà nell’ossessione. Farà di tutto per tenere
legato a sé l’uomo. Fingerà di essere incinta, minaccerà di rivelare il loro
intimo segreto… tutto inutile poiché, quell’amore, non sarà corrisposto.
Una storia tragica, improvvisa e ossessiva che la porterà
via dai suoi cari… un viaggio dal quale non farà mai più ritorno.
BIOGRAFIA:
Ho 47 anni e sono di Napoli. Da nove anni sono sposata con
un meraviglioso ragazzo di Roma.
Lavoro come assistente familiare.
Scrivo da sempre ma ho buttato tutto.
Ho conosciuto la Pav Edizioni grazie a Elena Matassini
Sono arrivata seconda al concorso "Ali spezzate " indetto
dalla Pav Edizioni con il racconto "Assuntina"
Inoltre collaboro con radio GM 2.0 con "L'angolo di Eleda",
uno spazio dedicato alle interviste ai miei colleghi della PAV, ma con la radio
siamo aperti a tutti.
Dal primo mercoledì di luglio condurrò il programma da sola.
Si chiama "Fra le righe con Eleda"
Sono piena di impegni ma felicissima.
DICE L’AUTRICE:
Il racconto è narrato in prima persona.
Ho immaginato che la mia protagonista, che ho chiamato
Guenda, raccontasse la storia dal suo punto di vista, da una dimensione che non
è né terra né cielo... una storia fatta di dolore, di un amore improvviso che la
scombussola dominandola, portandola all'esasperazione, fino al tragico epilogo.
Ho voluto scrivere un racconto del genere per dire no alla
violenza e per non dimenticare le tante, troppe vittime.
Mi è piaciuto fare un viaggio astratto senza ritorno alla mia
protagonista… un viaggio in cui ricorda la sua storia - o suoi errori - e anche
se per poco la sua felicità che le è costata cara.
Il soggetto l'ho scelto insieme alla mia editrice Aurora di
Giuseppe
Ha scelto lei il titolo del libro.
L’ho scritto col telefono alla fermata del pullman. Mentre
lo aspettavo per andare al lavoro.
E a Napoli i pullman non passano mai…
Quindi ho avuto tempo.
Inoltre, ho studiato il caso in maniera approfondita per
rimanere fedele al fatto di cronaca vero e proprio.
Anche se il racconto della mia protagonista è pura fantasia.
È il primo di una lunga serie. Infatti, è mia intenzione
mettere in evidenza altri casi di cronaca avvenuti in passato.
Scrivo anche gialli
Il primo si chiama "L'ispettore D'Amato 26 luglio 1968”:
PROLOGO:
Come è buffo guardare la vita scorrere da qui. Mi cercano ma
non mi trovano, forse perché non sanno dove sono. Lui però lo sa, ma non lo dice.
Credevo mi amasse, che volesse creare con me una vita nuova, invece mi ha
gettata qui. Dove? Non lo so… sembra strano, è strano, dopo una vita intera,
stare da qualche parte senza sapere dove. Non so neanche cosa mi sia successo
in realtà, so solo che sono bastati pochi minuti per mettere fine a tutto…
anche se non volevo… Io non volevo far finire tutto, volevo essere finalmente
felice, ma non saprò mai cos’è la felicità… Non tornerò mai a casa. In quella
casa dove non volevo più stare… Mi ero innamorata... pazzamente, ma non mi
sembrava mai abbastanza… anzi credevo fosse troppo poco, non mi rendevo conto
che mi stavo distruggendo da sola per colui che col suo sorriso beffardo mi
guardava mentre mi faceva del male, e me ne faceva tanto. Lui, sicuro e forte,
mi teneva in pugno e di me faceva quello che voleva. Credevo nel mio amore per
lui, lottavo e difendevo questo sentimento sciagurato… ma ho sbagliato e non
posso più tornare indietro. Non posso più chiedere scusa a mio marito, a mio
figlio e a me stessa.
È troppo tardi ormai, mi ritrovo a camminare senza meta a
piedi nudi sulla terra di cui non sento più lo spessore né l’odore. Sarà un
viaggio lungo, ad accompagnarmi solo il tormento di aver rovinato tutto; sono
un’anima errante: non so se sono viva, non so cosa mi è successo... So solo che
non posso tornare più indietro.
Tutto è iniziato l’anno scorso quando a Montemignaio,
piccolo paese di circa otto-cento anime in provincia di Arezzo, arriva il
nostro nuovo parroco, padre Gabriel, di cui mi sono innamorata follemente. Ora
vi racconto tutto, spero abbiate la pazienza di leggere la mia storia...
apparirà bellissima, unica, invece… è stato l’incubo più assurdo che io potessi
vivere.
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