martedì 12 maggio 2020

"DOOMED" di Irene Catocci



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In uscita oggi "Doomed" dell'autrice Irene Catocci





Titolo: Doomed
Autore: Irene Catocci

Genere: Romance

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 1,99 

E in formato cartaceo a € 10,00 




TRAMA:

Miura Valentine non è una brava ragazza. Lo sa suo padre, le persone che abitano a Clarendon ma, soprattutto, lo sa il giudice Johnson, che l’ha condannata ai servizi socialmente utili presso l’Open World, un centro che si occupa del recupero psicofisico dei veterani di guerra.
L’incontro con Carson Kelly, un ex cecchino dei Delta Force, che vive isolato dalla società, sarà, per lei, come un fulmine a ciel sereno. Tra loro esploderanno scintille, accompagnate da una serie di divertenti schermaglie e battibecchi. L’iniziale antipatia si tramuterà, ben presto, in un forte interesse reciproco, che cercheranno di tenere sotto controllo con tutte le loro forze.
Carson ha un brutto carattere e, per Miura, è un enigma impossibile da capire, almeno a parole. I tatuaggi, che ricoprono buona parte del suo corpo, però, raccontano una storia che la ragazza è intenzionata a scoprire, a costo di rimanerne scottata.
Cosa succede quando due persone, apparentemente agli antipodi, si scontrano e si odiano con talmente tanto fervore da non lasciare nessuna possibilità di avvicinamento?



DICE L’AUTRICE:

Il nome Miura me lo ha fatto venire in mente una mia amica guardia giurata. È il nome della sua pistola. 
Il mio vicino di casa è vappassinato di diorami. Grazie a lui mi sono fatta una cultura. 



BIOGRAFIA:

Irene Catocci vive in Maremma, immersa nel verde e nella tranquillità (il più delle volte), con il marito, le due figlie e un levriero con l’indole di un gatto. 
Della stessa autrice: 
Il dono. 
J.Skull. 
Cuore di Jagoda.
Quel Mare Profondo 






BREVE ESTRATTO:

«Come facciamo a conoscerci, se non ti apri con me?»
Carson mi osserva aggrottando le sopracciglia. «Le parole sono sopravvalutate. Guarda Stray» dice, voltando lo sguardo verso la sua direzione, è accucciato ai piedi del pianoforte, incurante del mondo che lo circonda. «Lui non ha bisogno di parlare per farsi capire.»
«Noi non siamo dei cani.»
«Ne sei sicura?»
«Mi sono aperta con te, ti ho fatto entrare nel mio dolore, perché tu non vuoi farmi entrare nel tuo?» gli domando spazientita.
«Non lo sopporteresti.»
Non mi arrendo. So che dentro di lui c’è molto di più dell’uomo asociale che troneggia nel suo microcosmo. «Dimmi qualcosa di vero.»
«Non ti interessa davvero.»
Sapevo che lo avrebbe detto, è il suo stile, un po’ ho imparato a conoscerlo. «Mettimi alla prova.»
Carson si avvicina pericolosamente al mio viso. Svio lo sguardo dalle sue iridi verdi. Devo allontanarmi dai suoi occhi, sono nocivi: rispecchiano tutto quello che vorrei, ma che non ho il coraggio di prendere.

«Voglio baciarti, ragazzina, e non ho mai chiesto il permesso.» 





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