Tiziana Irosa ha letto per noi "Il soffitto di cristallo" dell'autore Gianni Perrelli, edito Di Renzo Editore.
Un romanzo sulla politica al femminile, molto attuale per i nostri tempi.
Titolo: Il soffitto di cristallo
Autore: Gianni Perrelli
Genere: Narrativa
Casa editrice: Di Renzo Editore
Disponibile in ebook a € 6,49
e in formato cartaceo a € 12,45
TRAMA:
Livia Serantoni è la prima donna a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. La prima ad aver superato il soffitto di cristallo. Un traguardo diventato oggi la norma in Europa, ma quasi utopistico in un paese machista come il nostro. Giorgio Recalcati è un giovane giornalista in promettente ascesa. Paolo Rizzi è un segretario di partito ormai dimenticato. Ognuno di loro ha pagato un prezzo. Forse troppo alto. Cosa e chi hanno sacrificato in nome della scalata al potere? Intorno a loro, il teatro della politica con i suoi intrighi di palazzo, le oscure battaglie di partito, le ipocrite compiacenze, le illusioni mediatiche e le sirene dei social. L’attualità è l’ennesimo capitolo di una ragion di Stato ormai esausta, sopravanzata dalla propaganda populista. La prospettiva è la paura di perdere tutto che induce all’errore o alla facile promessa. Come resistere? Livia lo sa: questa è l’ultima occasione che ha per convincere e convincersi che la politica non s’improvvisa, si costruisce. Giorno dopo giorno.
Quello di vedere un Presidente del Consiglio donna, forse è un sogno che vedremo realizzarsi tra un secolo, o forse, come in questo romanzo, avverrà prima di quanto crediamo. In attesa di questo avvenimento, possiamo leggere il romanzo di Perrelli e immaginare come possa essere.
Questo libro non brilla molto di originalità, tra le sue pagine possiamo riconoscere avvenimenti e personaggi della politica odierna. Anche se i nomi cambiano, sono ben riconoscibili.
In primis c'è Livia, la protagonista, primo presidente donna del Consiglio d'Italia. Una donna che per arrivare alla posizione in cui si trova non ha avuto scrupoli, passando sopra il suo mentore e amante Paolo.
Paolo era il predecessore di Livia, fatto fuori per delle accuse di mazzette. Lui, forse stanco, forse sfiduciato dalle stanze del potere, si rifugia in Africa per aiutare i popoli più poveri e tornare a svolgere la sua professione di medico.
Livia non condivide la scelta dell'uomo e continua a inviargli e-mail che l'uomo ignora. Paolo, adesso, è il simbolo della redenzione, rappresenta il buono che c'è in ogni uomo e la speranza che qualcosa possa sempre cambiare.
Lo stile è scorrevole e la storia si dipana in due binari: la vita di Livia, e la vita di Paolo in Africa. Le riflessioni di quest’ultimo, la sua voglia di tornare indietro, la voglia di combattere.
Se vi piacciono gli intrighi di potere e le fila del comando, questo libro fa per voi.
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