Doppia recensione per "Invisible Sun", il romanzo dell'autrice Elle Eloise.
A cura di Alessia Toscano e Daniela Colaiacomo.
Titolo: Invisible Sun
Autrice: Elle Eloise
Genere: Romance new adult
Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 11,79
Contatto Facebook: Elle Eloise
TRAMA:
Mi sentii improvvisamente esausto, sconfitto. «Non volevo una storia di sesso, Fiona.»
«E cosa volevi?»
Scrollai le spalle. «Baciarti.»
Mi appoggiai allo stipite della porta della mia stanza e incrociai le braccia.
«Volevo baciarti. E quando l’ho fatto ho voluto farlo ancora. E ancora. E ancora.» Deglutii, senza fiato. «Ti è mai capitato che un singolo bacio ti desse la sensazione di cadere dentro qualcuno? Sono volato giù da una cascata, Fiona, e adesso sono immerso nell’acqua fino al collo.»
Per lei, Edo è un vero eroe: come altro definire qualcuno che salva la vita di un bambino, per poi dileguarsi senza pretendere nemmeno un grazie? Lei prova da subito una profonda fiducia nei suoi confronti, ricomincia a credere che nelle persone possa nascondersi un sole invisibile che le sprona a fare la cosa giusta, a non perdere la speranza, a cercare germogli anche in terreni poco sani. Si fida così tanto di quell’introverso ragazzo con il volto ferito, da convincerlo ad affittarle una stanza del suo appartamento e a farla entrare nel suo piccolo mondo, fatto di abitudini inattaccabili, di dolorosi ricordi e di ragazze senza volto alle quali non cede mai il suo cuore.
Al primo incontro, lui paragona Fiona a un fastidioso folletto invadente, con un sorriso che emana la luce del sole, non per questo innocuo. Quando, durante una notte fatta di tuoni e di fulmini, lei ricompare proprio davanti a casa sua, fradicia di pioggia, lui non vede più soltanto il sole. Trova due lune fluorescenti al posto degli occhi, capaci di emanare pericolosi sortilegi d’amore e di fargli compiere azioni inaspettate. È così che Fiona entra nella sua vita fatta di schermi e di cancelli, di una casa vuota che ha congelato il passato e di lenzuola che hanno visto più ragazze che lavaggi. Lui non ha tempo per i sentimenti, non ha il cuore per l’amore. Eppure, inevitabilmente, il suo universo comincia a popolarsi di piante magiche che si arrampicano sui palazzi, di piccole lune che fingono di essere occhi e di liane d’oro che nascondono segreti.
Dopo la serie “How to disappear completely” e l’autoconclusivo “Close to me”, Elle Eloise torna con “Invisible Sun”, travolgente storia d’amore che fiorisce fra le mura di un vecchio appartamento torinese, quando un ragazzo e una ragazza decidono di aprire il loro cuore l’uno all’altra.
“Invisible sun” rimarrà dentro di me, come i suoi due protagonisti. Adoro la penna di Elle Eloise, intensa, delicata, emozionante. In questo libro anche molto intima e avvolgente. Sono riuscita a vedere ogni scena, a provare tutte le sensazioni, a sentire profumi e suoni.
Sono stata catapultata nel mondo di Fiona e Edo, finendo per tifare per loro in tutte le pagine della storia. Ognuno di loro conta su se stesso, si salvano da soli, ma tenendosi per mano.
La scrittura dell’autrice, che già avevo conosciuto con la serie “How to disappear completely”, è poetica e musicale, racchiude tutta l’essenza dei personaggi e della storia che narra. È seduttiva e armoniosa, diretta, forte e decisa, ma dolce al momento giusto. Le scene più dure si alternano a quelle più ironiche, tenere o sensuali e passionali.
Il suo stile è evocativo e coinvolgente, ho divorato il romanzo in pochissimo tempo.
Ho amato subito Edo, a parte il suo fisicaccio e la sua passionalità, mi ha davvero colpito per il suo carattere, la riservatezza, il suo essere un sole invisibile. Tra silenzi e parole.
Fiona è una ragazza forte ma fragile, che emana una luce spiazzante.
Sono due anime che hanno sofferto e sanno che è importante godere ogni momento insieme che la vita gli regala. In un vecchio appartamento torinese decideranno di aprire i propri cuori e di ritrovarsi.
Rinascita, seconde possibilità e forza sono le colonne portanti di questo romanzo. Un pizzico di magia e una spruzzata di speranza renderanno “Invisible sun” indimenticabile. Ed ecco che l’universo di qualcuno comincia a popolarsi di piante magiche che si arrampicano sui palazzi, di piccole lune che fingono di essere occhi e di liane d’oro che nascondono segreti.
Le remore di Edo troveranno la gioia di vivere di Fiona e si intrecceranno, due muri diversi innalzati da due persone che si troveranno a distruggerli mattoncino dopo mattoncino, per poter costruire la propria rinascita, indipendentemente, ma insieme.
Elle è entrata dentro ai suoi personaggi, anche quelli secondari, regalandoci tutte le loro peculiarità.
Ha permeato il romanzo di una scrittura bella piena e corposa, emozionandomi e coinvolgendomi dall’inizio alla fine.
Lei riesce sempre a parlare di argomenti spinosi e difficili con rispetto e dedizione, senza però risultare pesante e inopportuna. I problemi non vengono mai sminuiti, ma affrontati e combattuti.
Ancora una volta, complimenti a Elle Eloise e ai suoi protagonisti!
Una storia scritta con i tratti di una poesia, luci e ombre, sole e luna, due ragazzi dal passato doloroso, troppo perché possano superarlo dietro i muri costruiti.
Edoardo Pellegrini non è segnato solo sul corpo e sul viso, il male si nasconde dentro la pelle consunta dal fuoco, non ama e non vuole essere amato, non interagisce con il mondo esterno, troppo forte è stato il riverbero dell'incidente che lo ha colpito a soli diciassette anni, l'abbandono; con dei genitori diventati tali troppo giovani, inadatti al compito che avrebbero dovuto assolvere, che hanno portato solo dolore nella sua giovane vita e che lo hanno lasciato solo, anche se nelle mani amorevoli di una nonna meravigliosa e di una zia premurosa.
Quando, a un assessment di gruppo, incontra Fiona Mancini non riconosce in lei la ragazzina con la quale, nove anni prima, aveva parlato alla fermata dell'autobus nei pressi della scuola, la ragazza che, nel sole stilizzato che Edo disegnava - nascosto tra le nubi come il suo viso dai capelli tenuti lunghi - vedeva i tratti del sole invisibile di cui le parlava la madre.
«Un sole invisibile. Un sole coperto dalle nuvole. È il suo modo di dirmi che, anche se non si vede, il sole c’è e che presto sarà di nuovo visibile. La speranza che avvenga qualcosa di bello, di positivo, capisci? O l’occasione per essere buoni.»
A quella fermata Fiona si era innamorata, quando Edo, salendo sul pullman, le aveva chiesto il nome.
D’istinto, sorrisi, come ero abituata a fare da sempre. Sorrisi con quel sorriso che tra gli amici mi aveva ribattezzata “Sunshine”. Sorrisi anche se si era dimenticato di restituirmi quel cuore che gli era rimasto impigliato alla mano.
La vita scorre, il tempo avanza inesorabile, Edoardo nella sua solitudine, Fiona in una relazione difficile, abbattuta dall'imponderabile, devastante destino.
Tornando a casa, dopo l'insoddisfacente incontro per ottenere il lavoro, Edo salva un bambino caduto sulle rotaie della metropolitana, un gesto istintivo che rompe l'anonimato dietro il quale si nasconde da tanti anni; Fiona lo segue.
I due protagonisti, alternando il pov nei capitoli, raccontano la loro storia, il dolore delle vite spezzate, le difese innalzate, il distacco di Edo e la falsa serenità celata nel sorriso stampato sul viso di Fiona: Fiona, non è “Sunshine”, non lo è più o forse non lo è mai stata, perché c'è solo dolore in lei, evidente nella “piccola treccia segreta”, il suo passato è un macigno dal peso insopportabile, corrode l'anima.
Inutile insistere, la vita a volte girava per il verso giusto, altre volte invece ti veniva addosso. A me era venuta decisamente addosso negli ultimi due anni, e cinque mesi prima aveva fatto retromarcia per schiacciarmi meglio sull’asfalto ed essere sicura che non mi rialzassi più.
Ricominciai a piangere come una bambina che era caduta dalla bici. Io ero caduta, sì, ma non da una bici. Era il deragliamento di un treno. Era una valanga su un paesino a valle. Era il cazzo di tsunami in quella cazzo di Indonesia. Era quella gran puttana di Katrina sulle coste della Lousiana.
Quando, però, affiora la gioia, il folletto dei boschi intravisto da Edoardo al tavolo dell'azienda milanese dove si sono incontrati, diventa una bellissima strega.
Mi scagliò addosso quel suo sorriso abbagliante e, per un attimo, mi sentii davvero come l’essere umano più fortunato della Terra e, allo stesso tempo, il più sconfitto. La odiai perché avevo improvvisamente scoperto di non essere affatto infrangibile come ero abituato a credere.
La strega mi aveva fregato un’altra volta.
Quanta sofferenza, la scia emozionale travolge, la scrittura impeccabile, particolare, poetica e emozionante descrive passo passo l'evolversi degli eventi, centellinandone i risvolti.
Ci aveva messo anni a lasciare fuori il resto del mondo, senza rendersi conto che in questo modo si era murato vivo.
Una storia bellissima che lascia il segno: l'amore è potente, ciò che ci accade ha un significato, sta solo a noi prendere in mano le redini della nostra vita.
Servivano scelte per vivere la vita e non subirla, quelle che noi non avevamo preso.
Perché, prima o poi, il sole torna a mostrarsi, dopo essere stato invisibile, coperto da tutte le nubi, la nebbia si dirada.
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