domenica 7 marzo 2021

RECENSIONE "IL CUORE DELLA MAFIA: SEBASTIAN GARCIA WILLIAMS" di Faby Daddy

 

dell'autrice Faby Daddy. A cura di Silvia Cossio.



Autore: Faby Daddy
Serie: Mafia Romance Saga Vol.8

Genere: Mafia Romance

Disponibile in ebook a € 2,99
A breve anche in formato cartaceo

Pagina autoreLa mia luce 



TRAMA:

Sebastian Garcia ha quarantasei anni ed è diventato la macchina da guerra della mafia. Ormai è temuto da tutti i più potenti mafiosi e nessuno osa contraddirlo e fermarlo, neanche suo padre il boss dei boss. Da anni nasconde un segreto a sua moglie Cristine che potrebbe rovinare per sempre la quiete familiare riconquistata da poco dopo la morte di Melissa. Cristine è una donna che sopravvive dopo la morte di sua figlia e cerca di andare avanti con suo marito, ma una verità sconvolgente stravolgerà di nuovo la sua vita portandola a provare astio nei confronti del suo grande amore: Sebastian Garcia Williams.
Oscar Perill, agente dell’FBI e dei servizi segreti, nutre un forte risentimento nei suoi confronti, infatti, lo ritiene responsabile del suo infortunio alla mano destra durante una sparatoria. Cercherà in tutti i modi di incastrare Sebastian per poter mettere fine alla scia di sangue che la mafia lascia dietro di sé. Tutti i capimafia e gli eredi capimafia dovranno prendere decisioni pericolose in grado di mettere in discussione la loro vita nella criminalità organizzata.
Mafia contro i servizi segreti, una guerra dove solo il più forte può sopravvivere, specie se il nemico conosce tutti i segreti dell’avversario. 



In questo nuovo capitolo, che non vedevo l’ora di leggere, ritroviamo Sebastian Garcia Williams, figlio di Shion, il boss dei boss, e Chanel. Lo avevamo conosciuto da ragazzo, si era fatto notare per il carattere tosto, determinato, per la sua forza fisica e mentale, l’unico in grado di tenere testa e piegare suo padre. Capace di prendere le decisioni giuste al momento giusto e di lottare per quello in cui credeva: la sua Cristine.
Certo, nella prima storia che lo vedeva protagonista, poteva essere mio figlio, ciò non ha impedito ai pensieri impuri di farsi strada nella mia mente… D’altronde, dire che prometteva bene è limitativo. Da adulto - 46 anni - oltre ad essere al top della forma, è anche un indiscusso leader. E il fatto che sia mio coetaneo aiuta la mia coscienza 😅 Quantomeno posso dire che il mio senso di colpa è stato “lavato via”, per usare un’espressione mafiosa, dal passare del tempo. 
Devo confessare, però, che all'inizio avevo perso la testa anche per Shion, poi per Nicolas e Tony, e negli ultimi volumi ho simpatizzato molto anche per Rei... Difficile scegliere. Al riguardo, mi sento un po' confusa. So di apparire un po’ “leggerina”, per non dire altro - vorrei evitare di essere censurata - ma la verità è che leggere le storie di Faby Daddy porta a questo: tutti i personaggi hanno il loro spazio e, quando è il loro turno di essere protagonisti, impossibile non apprezzarli. Inoltre, comporta un cambio di vedute. Si guardano i fatti da un’altra prospettiva, ci si ritrova a tifare per i cattivi, si giustificano le loro azioni. Si passa dall’amore all’odio in un battito di ciglia. Sembra di trovarsi in un frullatore, sballottati di qua e di là, senza nulla poter fare, senza difese, in balìa degli eventi.
Ma tornando a questa storia, dopo un inizio esilarante, con il protagonista che è in intimità con la moglie e arriva suo padre…

«Ma io mi chiedo, come caxxo fai a stare in mutande in cucina!»
«Ciao papà. A casa mia sarò libero di vestirmi come mi pare?» ribatto prendendo una bottiglietta d’acqua dal frigorifero.
Mio padre fissa i piatti rotti a terra e poi il tavolo.
«Animale!» esclama schifato».
«Antico» ribatto.
«Bestia» continua.
«Vecchio» aggiungo.
Fissa il mio collo dove ci sarà sicuramente il succhiotto di Cristine.
«Sadico!»
«Otto anni!» dico per farlo tacere.
Mi fissa adirato, alza il bastone e mi colpisce sulla testa.
«Vai a lavarti e vestirti, e fatti la barba che devo parlarti» dice seriamente.

PS: Il riferimento agli otto anni può capirlo solo chi ha seguito la serie, mi dispiace non poter dire di più, ma toglierei il piacere della lettura 😉 

Il bello dei libri di questa autrice è che si alternano scene drammatiche ad altre divertenti. Le ultime utili ad alleggerire le prime e a suggerire un contesto di “normalità” nella vita di questi mafiosi.
Dicevo, dopo questo divertente scambio di battute, Sebastian e Cristine, già messi a dura prova dalla morte della figlia, si ritrovano a combattere contro un altro nemico: Oscar Perril, agente dell’FBI e dei servizi segreti, che non si farà scrupoli a usare i loro segreti e le loro debolezze pur di annientare la mafia e portare a compimento la sua vendetta personale. E ci va molto vicino. Sebastian e Cristine ce la faranno ad abbattere il muro di astio che hanno innalzato, a superare questa ennesima prova e a lasciarsi tutto alle spalle? Le parole dette pesano come macigni. Sembra impossibile dimenticare.
Incomprensioni, rabbia, senso di colpa...
Se poi ci aggiungiamo qualcuno che rema contro il gioco è fatto. 
E qui entra in gioco Andrian, che conferma l’opinione che mi ero fatta di lui: un uomo - forse “uomo” è una parolona se associata a lui - privo di spina dorsale, subdolo, capace di approfittare di una tragedia per il suo tornaconto. La definizione di “viscido” è quella che meglio si adatta alla sua persona. Se l’autrice decidesse un giorno di “sacrificarlo” non ne sentirei la mancanza 😂 
Nonostante la storia mi abbia appassionato e abbia fatto l’una di notte per concluderla (te possino Faby Daddy!), ho riscontrato una piccola - tuttavia non trascurabile – pecca. Non ho potuto fare a meno di notare che il metodo utilizzato dai servizi segreti fa un po’ acqua e forse andrebbe rivisto in qualche passaggio. In basso troverete ulteriori chiarimenti che contengono spoiler, sarà una vostra scelta decidere se leggerli o meno. 
Concludo consigliando la lettura di questo romanzo, non prima però di aver letto i precedenti volumi della saga dal momento che sono collegati tra loro. Questo vi aiuterà a capire meglio le varie dinamiche e a entrare in sintonia con i personaggi.
Complimenti a Faby Daddy 😊 





 
La casa di Seba, così come quelle degli altri mafiosi, è provvista di telecamere a circuito chiuso, è un particolare che viene ripetuto spesso anche nei volumi precedenti. Come hanno fatto i poliziotti a portare la droga nell'abitazione senza essere notati? Le registrazioni video che fine hanno fatto? Stiamo parlando di grossi quantitativi, “una stanza piena di eroina” per l’esattezza, non di qualche pacchettino nascosto nelle tasche. Senza contare che, senza un mandato nessuno può entrare in una proprietà privata. Forse era il caso di dare qualche spiegazione in più su questo passaggio anche perché bisogna considerare che buona parte della storia per svilupparsi si basa su quel dettaglio.



2 commenti:

  1. Bellissima recensione complimenti a Faby 🥰🥰

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  2. Bellissima recensione complimenti all'autrice faby daddy bellissimo libro 😍😍

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