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Recensione: "Il silenzio delle rose bianche" dell'autrice Eleonora Castellani.
A cura di Silvia Cossio.
Autore: Eleonora Castellani
Genere: Narrativa contemporanea
Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 10,30
Contatti autore: Facebook - Instagram
TRAMA:
Lucia è una donna di trent'anni che sta vivendo il periodo più felice della sua vita, è infatti sposata da appena un mese con Fabio, l'uomo con il quale sogna di costruire una famiglia. Il destino però è crudele, basta un attimo e tutto crolla. Un pirata della strada travolge suo marito Fabio e scappa, lasciandolo esanime sull'asfalto. Inizia così un percorso di dolore per la giovane donna. In principio si lascerà andare alla disperazione, poi deciderà di reagire perché è determinata a dare un volto a chi ha strappato tutti i suoi sogni.
Intorno a lei l'affetto e l'amore della sua famiglia e delle sue amiche Beatrice e Susanna.
"Nessuna verità e nessuna giustizia potranno cambiare gli eventi, e lenire il tuo dolore". Questo è ciò che si sentirà dire dall'ispettore Micheli, l'uomo che aiuterà Lucia a trovare il pirata della strada, ma quale significato nasconderanno le sue parole? Con il tempo Lucia lo scoprirà, e sarà una verità amara.
Proprio grazie all'ispettore e a ciò che nascondono le sue parole troverà però la forza di credere in un altro domani.
Tema importante. Toccante. Quello di una vita spezzata prematuramente. Di una felicità annullata.
Per quale motivo continuare a vivere? Per chi? Come anche solo pensare di affrontare le giornate?
Lucia Poggi e Fabio Nori, novelli sposi. Nemmeno il tempo di assaporare questa condizione, di iniziare questo percorso di vita insieme, che lui viene strappato all’affetto dei suoi cari da un pirata della strada.
Solo grazie alla sua famiglia e alla necessità di scoprire il responsabile, colpevole di averle portato via il futuro e i sogni, la protagonista trova la forza per andare avanti. Si aggrappa a quell’unico brandello di speranza.
Al suo fianco le amiche Bea e Susy:
Bea è una pila sempre carica, se non ha nulla da fare se lo inventa, è sempre allegra, ironica e spesso svampita.
Susy è la tranquilla del gruppo, la precisa delle tre, quella che guarda il mondo con gli occhi di una bambina.
Loro sono il mantello caldo che tutti dovremmo avere, quando dentro di noi si annida il più freddo dei dispiaceri.
Figura fondamentale per la rinascita della protagonista anche la dottoressa Anna Deangelis, sempre disponibile e presente.
Meravigliosi i genitori - menzione d’onore alla mamma Antonella - e il fratello Federico.
A questo punto della storia, facciamo la conoscenza dell'ispettore della polizia che si occupa del caso, Andrea Micheli, bastardo, stronzo, enigmatico, misterioso... Bello, una figura che lentamente ma inesorabilmente occupa sempre più i pensieri della protagonista.
L’ispettore Micheli, così schivo e fiero dietro la sua scrivania e così impacciato davanti a me.
Non teme di apparire fragile e questo lo rende un uomo forte, coraggioso.
La lettura appassiona, tiene incollati alle pagine. Indiscussa l'abilità dell'autrice nel dare voce ai sentimenti, nel descrivere gli stati d'animo dei personaggi.
La verità è devastante e ha il sapore amaro del tradimento. Ma è l’ultimo scalino prima di ricominciare a vivere. Prevedibile il colpevole.
«Lo sai? Aveva ragione lui, la verità non cambia gli eventi. Sono riuscita a ottenerla, ora so come sono andati i fatti, l’ho anche pagata cara questa verità, ma a cosa è servito? Sono qui in questo maledetto cimitero e parlo con la tua foto. Ieri sera ho pianto a causa di un uomo, di quell’uomo. Fabio, tu eri mio marito e io sono qui a chiedermi se sia giusto o meno che stia tra i miei pensieri. E soprattutto a chiedermi se sia davvero giusto che io ricominci a vivere la mia vita. Amore mio, ho decine di domande alle quali non trovo risposte e tu non ci sei.»
Cover e titolo perfetti, in linea con quanto decritto nella storia.
Disseminati qua e là diversi errori di distrazione, ma non solo. Da rivedere punteggiatura e verbi e tanto altro. Vorrei poter dire che non penalizzano il libro ma per me, ahimè, è così. Continuerò comunque a seguire questa autrice confidando nel fatto che i suoi futuri lavori saranno più curati. Come scritto sopra, ha la capacità di saper emozionare e questo requisito, che non è cosa da poco e non si trova in tutti, va senz’altro coltivato.
Lettura consigliata.