mercoledì 25 gennaio 2017

DOPPIA RECENSIONE "BLACK WINGS" di Sabrina Cospetti


Buongiorno follower!
Flavia e Lucilla hanno letto Black Wings di Sabrina Cospetti.









Titolo: Black Wings - Il richiamo delle tenebre
Autore: Sabrina Cospetti

Casa editrice: La Ruota Edizioni

Disponibile in ebook a € 6,00 e in formato cartaceo a € 12,00








TRAMA:

In una Edimburgo quanto mai affascinante e tenebrosa, Dafne, una giovane liceale, si trova coinvolta in un’avventura disperata che la porterà a scoprire le sue vere origini e a conoscere se stessa.
Grazie all’aiuto dei suoi amici di sempre, che sveleranno pian piano la loro vera identità, e ad un nuovo e misterioso arrivato, lei riuscirà ad intraprendere il più pericoloso e impensabile dei viaggi: quello tra il Cielo e gli Inferi.
Una travolgente rincorsa che sembra non avere fine tra angeli custodi e demoni, tra varchi da attraversare e verità da ricostruire. Un urban fantasy dal sapore celtico capace di affascinare e di lasciare senza fiato.





IL PARERE DI LUC CEL:

Questo libro ha una trama veramente intrigante, ci trasporta in un mondo fatto di magia, tra angeli caduti e demoni, dove tutto è un po' confuso.
In effetti ci si aspetta di trovare una linea netta tra bene e male, ma così non è. L'angelo con le ali bianche è forse il personaggio più cattivo della storia.
La protagonista, Dafne, viene letteralmente catapultata in questo mondo di cui non conosce nulla. Da qui in poi, per tutta la durata del romanzo, si rimane con il respiro sospeso. Si passa da un evento all'altro senza risucire a riprendere fiato. Questo, secondo me, penalizza l'equilibrio della storia che ha delle grandi potenzialità.
Un altro punto dolente sono i dialoghi che, ho trovato, a volte poco credibili, a volte scontati e tolgono attenzione alla storia.






IL PARERE DI FLAVIA FANELIA:


Ammetto di essere in difficoltà a scrivere qualcosa di positivo su questo libro.

Premetto che sono mie sensazioni, mie idee da lettrice e mie opinioni.

Prima di tutto toccherei la trama: ora, non so chi di voi abbia letto Fallen di Lauren Kate, ma per le prime 100 pagine di Black Wings ho davvero faticato a staccarmi dai ricordi di Fallen.
Ci sono i due innamorati, lei che sembra portare sventura ovunque vada, persino il "cimitero" tanto presente in Fallen viene ripreso.
Dopo le prime cento pagine la trama assume dei contorni più propri, ma l'amore di Dafne per uno dei protagonisti non ha senso. All'improvviso è innamorata e non si coglie la ragione di questo sentimento.

Da questo punto ci saranno un po' di spoiler, ma vorrei giustificare le mie riflessioni, quindi chiedo venia se vi rovino la sorpresa.

Inoltre quando si scopre perché lui la ama - da cui dipartono poi tanti dei problemi che vengono affrontati e che non vorrei spoilerare - io sono rimasta... infastidita. Non saprei come altro descrivere la mia reazione, quanto ho sentito quando lui spiega di essersi innamorato di una Dafne bambina. Comprendo che si dovesse spiegare in qualche modo questo amore profondo per cui Gabriel si sacrifica, ma lui che si innamora di una bambina mi ha fatto storcere il naso e non poco. E dirò di più... se fosse stato trattato il tema di una specie di imprinting alla Twilight (per intenderci) sarebbe stato diverso, ma per quanto ne ho colto io dalla lettura, non si sfiora nemmeno un'ipotesi del genere.
Le scene in cui danno battaglia a me non sono piaciute, c'è tanto parlato e poca azione, inoltre io credo che il fatto che la storia sia raccontata in prima persona e con una preponderanza di capitoli dal POV di Dafne, non giovi.
A me personalmente non piace l'alternanza di troppi POV in prima persona e qui non solo non ci si limita ai due protagonisti, ma non si segue una logica. Per una parte della trama il POV di Gabriel è quasi ignorato, forse fatto per rendere il suo agire imperscrutabile e fascinoso, ma poi d'improvviso ecco che tocca anche a lui. Forse sarà per mio gusto personale, ma non era meglio a questo punto usare sì un'alternanza di POV, ma in terza persona? Martin docet e non solo lui, ovviamente.
Ultima cosa che non ho gradito... l'editing. Non solo ci sono ripetizioni a go go, l'abuso del verbo sentire usato sia per udire che per avvertire/provare/percepire è fastidioso e dà l'impressione di un vocabolario ristretto. L'intera scrittura mi ha dato l'impressione di una prima stesura alla quale manca quel tocco che dimostra una revisione approfondita.
Le D eufoniche si sprecano, persino le E precedute da virgola e non usate come inciso, che per quanto tollerate nella letteratura contemporanea a me continuano a non piacere.
Ho trovato anche qualche refuso e in particolar modo verso la fine dello scritto, le distrazioni aumentano e sembra quasi che chi ha scritto si sia stancato.
Mi spiace lasciare una recensione così negativa, ma è quello che penso sinceramente.
Spero che qualche suggerimento possa aiutare l'autrice a migliorare.
Una cosa che non mi è chiara... ma è autoconclusiva la storia?


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