lunedì 22 maggio 2017

"L'INQUIETUDINE DEI SENSI" di Bianca Blq


Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Oggi vi segnalo "L'inquietudine dei sensi", il libro di Bianca Blq 😃








Titolo: L'inquietudine dei sensi
Autore: Bianca Blq

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autore: Bianca Blq Autrice 






TRAMA:


Bianca è la voce narrante di questi venti racconti, nonché la protagonista di ognuno di essi. 

È una donna che avverte il proprio disagio interiore, dato da un’insoddisfazione che urla per avere una voce e trova espressione di sé attraverso la propria sensualità, sia mentale che fisica, che la mette al centro di un vortice in cui nulla riesce a saziarla, ma nel quale sembra delinearsi, sempre più forte, la consapevolezza di se stessa.

Ogni capitolo è un incontro, nel quale i personaggi si mettono a nudo, stando alle regole non scritte di un gioco, in cui tutto si basa su un equilibrio di intuizioni in costante divenire, in cui ci si lascia trasportare da un solletico a tratti animalesco e istintivo. Il legame tra i protagonisti trova quasi sempre ragion d’essere in stati d’animo in cui tutto vorrebbe sempre essere vissuto al massimo della sua espressione. Bianca lascia che ognuno di loro interpreti un lato di se stessa, consegnandolo nelle loro mani attraverso il suo corpo: il sesso non è il fine ma il mezzo, attraverso cui raggiungere qualcosa di più intimo e personale. La carica erotica non si consuma nel semplice atto fisico, ma in esso prende vigore, per diventare il filo conduttore di un percorso che dal primo la conduce all’ultimo capitolo, facendole in qualche modo aprire gli occhi su qualcosa che, forse, avrebbe preferito non vedere. 



DICE L'AUTRICE:


Ho sempre preferito affidare il mio pensiero alle parole scritte, piuttosto che a quelle pronunciate. Esprimermi con carta e penna rende le mie idee più libere e immediate. Insomma, se lo scrivo, lo dico meglio!


Quando ho pubblicato il mio primo racconto erotico, mi sono servita di un blog che pubblicava solo scritti sullo stesso tema. L’ho fatto per gioco e non avrei mai pensato di continuare. Poi ho ricevuto il commento di una persona che mi incoraggiava ad approfondire, che evidentemente aveva letto qualcosa tra le righe, ma che pensava fosse rimasto inespresso. Ho cercato di pensare a cosa passasse nella testa della protagonista, per poter rispondere alla provocazione del mio lettore, scrivendo in seguito un altro paio di racconti. A quel punto Bianca non aveva solo un nome, ma stava iniziando ad assumere anche un’identità, dotata di un presente e di un passato, rievocato in un paio di capitoli in particolare. Poi la mia narrazione è passata da quella in terza a quella in prima persona. Mi sono divertita a creare un mondo intorno a lei, mettendola in situazioni sempre diverse, spingendola a svelarsi ogni volta sempre di più.
Non ero soddisfatta però del risultato, mancava una progettualità che avrebbe potuto rendere i singoli racconti più amalgamati tra loro, dotandoli di un filo logico. Li ho dunque ripresi, uscendo dalle mere finalità di un sito di racconti erotici, riservando maggior spazio alle emozioni, alle sensazioni, all’animo della protagonista. “L’inquietudine dei sensi” ne è il risultato, Bianca stessa trascina la propria inquietudine in ogni racconto, dal primo all’ultimo. 



BREVI ESTRATTI:

Invece di invitarmi a scendere e seguirlo, mi chiede di accomodarmi dietro dell’auto. Si tratta di una station wagon con ampio spazio tra i sedili posteriori e quelli anteriori, per cui non ho nemmeno bisogno di scendere dalla macchia per cambiare posizione. Lui mi segue e si siede fianco a me. Mi guarda e con le mani mi accarezza il volto, e il collo. Lo fa con le dita, sfiorandomi, senza appoggiare il palmo della mano alla mia pelle. Inizia a spogliarmi lentamente, sino a non lasciarmi nulla addosso. Si china davanti a me per infilarmi le scarpe, unico vezzo concesso alla mia civetteria di donna. Lui intuisce che le scarpe sono il mio punto di forza, un dettaglio che smette di essere un particolare senza importanza una volta indossato. Segue un lungo momento silenzioso, in cui avverto di smarrire me stessa, e ne sorrido. E’ quel tempo indefinito in cui mi sento magica, abbagliata dalla fascinazione dei nostri corpi che vogliono condividersi. Posso permettermi di essere qualsiasi cosa, come potrei non essere riconoscente all’uomo che mi sta di fronte, chiunque egli sia? I suoi occhi celesti invadono la mia anima, usurpano la mia intimità, alla ricerca di un segreto che svelerò solo in parte, e che è privo di vergogna. Non so se sia semplice euforia o una qualche forma di felicità, o un’irrefrenabile voglia di sesso. Non lo so e non me ne curo, o forse io so che l’una vive dentro all’altra, attraversandola prende forza e mi fa sorridere il cuore.


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Ci sono persone che entrano nella nostra vita all’improvviso, che ne escono altrettanto inaspettatamente, ma che per una ragione o per l’altra rimangono a vagare in noi per sempre. Loro non lo sanno, ma noi sì. Capii dal nostro primo incontro che di Luca non mi sarei liberata tanto facilmente, eppure acconsentii senza alcuna remora al nostro tacito patto. La colpa la detti alla sua bocca, ai suoi baci, alla mia voglia di perdermici dentro, al fatto che ancora oggi è sufficiente che le sue labbra sfiorino le mie, per rendermi inerme al cospetto delle sue voglie. In realtà, la colpa è del demone che dalle sue mani è passato alle mie, che attraverso pensieri e desideri e personificazioni di istinti mai sopiti, è entrato in me. Quel contatto ha risvegliato il mio angelo nero, e lo ha portato a spasso tra i salotti lussuriosi della mia mente.
...
Nell’atrio del vecchio palazzo, avvolto nella penombra di una fioca luce appesa al soffitto, sorretta da un lampadario al neon ormai prossimo alla sua usura, luci e ombre tremano in una danza che ipnotizza. L’odore è quello tipico di questi edifici datati di Bologna, quelli con le scale alte e strette, di marmo lucido e avvolto in mille disegni geometrici dalle tinte cupe. Il suo appartamento è al piano terra. La porta si chiude alle nostre spalle, lasciandosi dietro quella che sino a ora è stata la mia percezione dell’esperienza sessuale, sino a quel momento basata su un rapporto di uno a uno. Ciò che non ha chiuso fuori di sé quella porta, oltre alle urla che vengono dal piano di sopra, è la mia vigile attenzione e attrazione verso tutto ciò che sa farsi sesso, esperienza che consapevolmente, di volta in volta, mi avvolge in desideri sempre più voluttuosi.
...
Li sento parlare nell’altra stanza, ma non riesco a percepire altro che un suono lontano e dismesso. Risa affievolite dall’eco di uno spazio angusto ma vivo, nel quale ogni piccolo e squallido particolare richiama la presenza di Cristina, con le sue unghie finte, le tette posticce e il letto sfatto. Esco dal bagno con un sorriso per loro, e mille pensieri che sfuggono dalla mia mente. 


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