Buongiorno follower!
Mariarosaria Guarino ci parla di "Oltre il buio dell'anima" nato dalla collaborazione con la sorella Serena 😊
Titolo: Oltre il buio dell'anima
Autore: Mariarosaria Guarino e Serena Guarino
Disponibile in ebook a € 1,49
Pagina autore: Mariarosaria Guarino Autrice
TRAMA:
Adam combatte con la sua natura da quando è nato, forse anche da prima. Gli hanno imposto di essere un mostro, ma lui ha rinnegato quella parte di se stesso per tenersi stretto il suo pezzetto di umanità e tuttavia non sa come sopravvivere in un mondo di sentimenti. Il distacco gli sembra l'unica possibilità. Vive nel terrore che la sua natura demoniaca prenda il sopravvento, ma l'arrivo di Lilian, della sua dolcezza e della sua comprensione assoluta sembrano aprirgli uno spiraglio di speranza. Adam sembra quasi ritrovare il suo equilibrio, ma il passato non si può semplicemente gettare alle spalle. Bisogna prevedere che esso, prima o poi, tornerà per chiedere il conto, e il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. In un crescendo di emozioni che travolgeranno la sua realtà, riuscirà Adam a salvare la sua anima?
DICE L'AUTRICE:
Sin
da bambina, grazie all'amore per la lettura, la mia fantasia ha preso il volo.
Mi sono dilettata in racconti, poesie e qualche volta mi sono dedicata a storie
più complesse che non ho avuto però il coraggio di pubblicare.
Tuttavia
il destino non sempre concorda con le scelte che si fanno e così, grazie ad una
cara amica con la quale ho in comune la mia più grande passione, ho potuto
realizzare il mio sogno di condividere un'opera che da anni tenevo rinchiusa
nel cassetto. Lei mi ha incoraggiata a procedere autonomamente, e così eccomi a
voi...
L'idea
per questa storia è nata qualche anno fa, quasi per caso. Insieme con mia
sorella pensammo sarebbe stato interessante dare vita a un personaggio che
fosse speciale ma, al contrario di molti, desiderasse a ogni costo la
normalità.
Così
abbozzammo la storia di un adolescente e decidemmo che renderlo un mezzo demone
potesse essere la base per creare un buon conflitto interiore. Dopo studi
sull'argomento, alla fine incappammo anche nel tema angeli che ci catturò e ci
fece pensare alla redenzione. Insomma, da un'idea a un romanzo in cui amore e
amicizia, ma anche dolore e tormento ci hanno condotte nel cuore di Adam. I
personaggi di Oltre il buio dell'anima sono nati quasi per caso ma ci hanno
conquistate e speriamo possano fare lo stesso con voi.
Vi
lascio con una notizia... preparatevi, potrebbe esserci in cantiere lo spin off
per uno dei personaggi secondari, a voi scoprire quale.
BREVE ESTRATTO:
«Mettiamo il caso che ci sia il modo di sopravvivere in eterno,
ipotizziamo che questo comporti il rinunciare a quanto di umano c’è in noi, e
supponiamo che mia madre abbia trovato questo modo…» esordii mentre la sentivo
irrigidirsi. La guardai, lei non parlò né fece cenno di voler andare via,
quindi continuai «Se questa cosa fosse stata fatta quando io ero ancora un feto
dentro di lei, la mutazione che l’ha riguardata, in parte, avrebbe colpito
anche me e io non potrei definirmi completamente… normale giusto?» continuai,
pensando che la parola umano sarebbe stata più adatta. Lilian continuava a
fissarmi ma nei suoi occhi non c’era paura, solo vivo interesse.
«Adam cosa stai cercando di dirmi, chi sei?» intervenne con una calma
che mi sorprese. Non ebbi il coraggio di guardarla mentre le parole mi uscivano
di getto. «Forse dovresti chiederti “cosa” sono» dissi posandomi una mano sulla
benda che doveva nascondere una ferita ormai quasi scomparsa. «Il modo che mia
madre trovò per evitare le sue responsabilità e rimanere giovane non può
considerarsi un metodo consono né provato scientificamente. Semplicemente si è
fatta trasformare in un mostro, una creatura senza anima che si nutre di esseri
umani, qualcosa che la più sviluppata delle menti avrebbe difficoltà a
collocare nel ventunesimo secolo. Lei è…» scossi la testa senza sapere come
definirla «…ha venduto la sua anima e in questo modo si è fatta tramutare in
un….» le mani mi tremavano e la voce mi si interruppe. Non avevo mai detto ad
alta voce ciò che lei era diventata e ora mi appariva tutto troppo
difficile.
Una mano calda mi sfiorò le dita ed io alzando lo sguardo vidi Lilian,
in piedi accanto a me, con gli occhi fissi sul ritratto che alla fine non avevo
più gettato via. «Questa è lei?» chiese voltandosi per sorridermi. Annuii. «È
molto bella, sei bravo a disegnare» affermò cambiando discorso di proposito, ma
non per un suo disagio. Lo stava facendo per me. «Per quanto hai vissuto con
tua madre?» mi chiese poggiandosi con la schiena contro il muro, le mani
incrociate dietro la schiena. «Quando arrivai in città ero solo un bambino.
Avevo cinque anni e nessuno di cui potermi fidare. La mia infanzia è finita
ancora prima di cominciare. È stato difficile per me trovare un equilibrio,
passarono molti anni prima che ci fosse un miglioramento e, se sono quello che
sono, lo devo ai miei nonni e a mio padre. Non so come spiegarti cosa ha
rappresentato per me quel periodo, le cose che ho visto, quelle che ho provato,
quelle cui lei mi ha sottoposto prima che decidessi di fuggire… Era come
fermarsi mentre il mondo attorno continuava ad andare avanti, impietoso. Vedevo
i giorni passare, i mesi susseguirsi, le stagioni cambiare ed io, rinchiuso
come in una bolla di vetro, mi sentivo lontano da ogni cosa. Tutto scorreva
veloce davanti ai miei occhi. Era come osservare una giostra girare velocissima
mentre io attendevo, illudendomi che prima o poi si sarebbe fermata per farmi
salire. Non è mai accaduto… Nessuno ha mai allungato una mano per aiutarmi e
così non mi rimase altro che aspettare. Per un tempo che non so definire, la
mia vita è apparsa perennemente in pausa, vuota, e poi un giorno ho smesso di
attendere, il mio io non era più spento e rassegnato ma pronto a reagire. Ho
cominciato a vivere e a capire, ero preso dalla curiosità tipica di qualcuno
che per la prima volta osserva e capisce il mondo. In quell’istante, dentro di
me, ho imparato come separare la parte umana da quella che temevo e che
odiavo.» la guardai per la prima volta da quando avevo cominciato e lei si
sedette accanto a me. «È come parlare di un’altra vita, Lilian, è come un sogno
che ancora torna a turbarmi sia quando dormo che quando sono sveglio, un incubo
ad occhi aperti che minaccia di sopraffarmi ad ogni istante». Si accoccolò
accanto a me stringendomi la mano. Ero sicuro che lei avesse quasi capito ciò
che in parte ero e, il fatto che non ne fosse spaventata, se un po’ mi
sollevava, d’altro canto mi preoccupava. Avevo bisogno di dirglielo ad alta
voce, volevo essere sicuro che lei avesse inteso quali erano i pericoli che
standomi accanto potevano minacciarla. Per questo motivo continuai «Hai mai
sentito parlare degli angeli caduti?» chiesi come trasognato.
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