venerdì 6 ottobre 2017

"RESILIENZA: UN DIA A LA VEZ" di Viola Raffei



Buongiorno follower!
Avete già deciso che libri leggere nel fine settimana? No? Guarda caso, avrei giusto un suggerimento per voi... Quando si dice il caso, eh? 😉😁 "
Resilienza", il nuovo libro di Viola Raffei è finalmente online! 😊










Titolo: Resilienza: Un dia a la vez 
Autore: Viola Raffei

Disponibile in ebook a € 1,50

Pagina autore: Viola Raffei Autrice 






TRAMA: 


Costa Smeralda, isola di Spargi, Thomas ha perso la fiducia nella vita e negli altri, così decide di vivere come eremita sull'isola facendo da custode in una villa nascosta dal resto del mondo. L'equilibrio che aveva ritrovato con tanta fatica, viene però scosso dall'arrivo di Jenny, bellissima scrittrice di successo che cerca pace per lavorare al suo nuovo romanzo. Thomas sarà, che gli piaccia o no, costretto a imparare a conviverci. Il destino si sa ha meccanismi strani e si dice che tutto ciò che è destinato trovi il modo di raggiungerti, ma a volte sa essere davvero beffardo, sarà così anche per loro? Non vi resta che scoprirlo. 







DICE L'AUTRICE:

Resilienza nasce in un momento molto particolare della mia vita, soffrivo parecchio e così la storia é nata da sola, chi mi conosce e lo ha letto, dice che si sente la tristezza e il senso di colpa fra le pagine.
Il titolo nasce appunto per quello, parlando con una mia amica del momento che ho vissuto, e per fortuna superato, mi dice: ti sei piegata ma non spezzata.
Da qui, Resilienza e credo non ci sia titolo più azzeccato per la storia di Thomas, della sua isola e del suo passato costellato dai sensi di colpa e dalla rabbia.
Sarà un romanzo molto diverso dagli altri, rispetto alle storie precedenti credo di ci sia molto di più di Viola, della sua anima e delle sue emozioni, spero che le mie lettrici lo possano capire. 







BREVE ESTRATTO:

Sento il calore della sabbia sotto i miei piedi, i piccoli granelli di color avorio che compongono questa splendida spiaggia, mi donano un leggero massaggio mentre cammino, scruto l’orizzonte come se fossi in attesa di qualcosa o di qualcuno, ma so bene di essere solo perché è questo l’unico modo per sentirmi al sicuro, per restare a galla. Ho sempre creduto nella famiglia, nei suoi valori, eppure a trentotto anni mi sono dovuto ricredere su tutto. La vita purtroppo mi ha riservato tante sorprese e la maggior parte non sono state belle, anzi, hanno rischiato di spezzarmi… ma sono ancora in piedi anche se non so come. Giocherello con le mani la mia barba incolta, è un mio tratto distintivo ormai da parecchio tempo, mi dona un’aria più mascolina e soprattutto da eremita perché è questo che voglio, essere lasciato in pace, vivere quello che rimane della mia vita senza dover per forza parlare con qualcuno. Ho origine argentine, mio padre e mia madre si sono trasferiti qui in Italia quando ero un adolescente, forse è stato questo a sconvolgermi tanto, resta il fatto che non ho mai dimenticato la mia terra, sentendomi sempre parte di essa come se le fossi legato con un cordone ombelicale. Siamo praticamente fuggiti, subito dopo il tracollo finanziario subìto dalla mia terra natia. Mio padre perse il lavoro che ero appena un ragazzino e quando successe stetti male nel vedere quanto i miei soffrissero per sbarcare il lunario, poi una sera di qualche anno dopo, vidi mia madre piangere disperata supplicando mio padre di andarcene e di provare a cercare fortuna qui in Italia. Ricordo che ero scioccato, per quanto stessimo male economicamente era pur sempre la mia casa e maledicevo me stesso per non riuscire ad aiutarli in alcun modo, da quel momento passò un altro anno, tempo in cui mi sentii profondamente trascurato dai miei genitori. Questo desiderio di fuggire li spinse a fare più lavori possibili per racimolare e mettere da parte i soldi necessari per andare via, senza pensare che l’unico a risentire per la loro mancanza di attenzioni e affetto ero io. Mio padre tornava a casa la sera, mangiava un tozzo di pane e se ne andava per altre cinque ore ritornando a notte fonda, non ho mai saputo che cosa facesse, solo che era estremamente stanco e pensieroso. Adesso mi trovo sull’isola di Spargi, un’isoletta fantastica della Costa Smeralda, ancora non ci credo di essere stato così fortunato almeno per una volta. Appena arrivati in Italia non sapevamo come fare per tirare avanti essendo giunti qui solo con i nostri pochi averi e la speranza nel cuore. Mio padre contattò un lontano parente che abitava a Sassari, quest’ultimo fu la nostra salvezza perché decise di aiutarci invitandoci da lui per cercare di metterci in sesto finanziariamente, e fu così gentile da trovare un posto di lavoro a mio padre. Fino a qualche anno prima era custode di questa splendida abitazione che si trova proprio sull’isola, non è enorme per non deturpare il paesaggio, ma è lo stesso molto grande. Si sviluppa in circa centocinquanta metri quadri su un unico piano e ha un grosso patio esterno, è praticamente nascosta dalla costa e dal pezzo di spiaggia dove possono attraccare i turisti, praticamente è come vivere su un’isola deserta. Circa cinquanta anni fa l’isola fu acquistata da una nota famiglia italiana. I proprietari vengono qui forse una settimana all’anno e non tutti gli anni, per questo hanno deciso di farci vivere qualcuno per non mandare in malora tutto e per non farla saccheggiare da nessuno.
L’unico problema è che a volte attracca qualche yacht e i classici figli di papà scendono e vengono a curiosare. Il mio aspetto da selvaggio per fortuna li tiene ben lontani e soprattutto fa passar loro la voglia di tornare. So che con il tempo mi hanno affibbiato molteplici soprannomi, facendo girare parecchie voci su di me e sul mio amore per la solitudine, anche perché da quando otto anni fa sono morti i miei, sono perennemente solo e vado in paese esclusivamente per lo stretto necessario. 





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