Vi segnalo "Ricominciare" il libro di Faustine Carlyle, edito Astro Edizioni 😊
Titolo: Ricominciare
Autore: Faustine Carlyle
Genere: Romance
Casa editrice: Astro edizioni
Disponibile in ebook a € 1,99
Pagina autore: Faustine Carlyle
TRAMA:
Simon Bennett ha avuto tutto dalla vita. Una brillante carriera da modello, soldi, divertimenti, belle donne che gli ronzavano sempre attorno; e Regina, l'altra metà della sua anima.
Con una bambina in arrivo, il matrimonio alle porte e la carriera in continua ascesa, la sua vita sembra essere perfetta. Poi il sogno si spezza, tutto precipita e Simon cade in una spirale infinita di dolore e sofferenza, che lo porta a rovinare ogni cosa e a non accorgersi di ciò che sta lasciando indietro.
Affiancato da suo fratello gemello Kevin, che mette da parte la sua carriera da regista per stargli vicino, riprende a lavorare, ma la sua vita ora è avvolta da una catatonia emotiva che lo fa chiudere in se stesso. La continua tensione tra i fratelli aggrava le già precarie condizioni fisiche del modello, ma ciò non gli impedisce di fare il possibile per buttarsi via, accettando lavori poco adatti a lui e scegliendo compagnie discutibili, allontanando da sé chi gli vuole bene. Fino al punto di rottura. E Simon, ormai esausto, si arrende.
Chi invece non è disposto ad arrendersi è Kevin, che lo salva in extremis e rimane al suo capezzale, mettendo ancora una volta da parte se stesso, per aiutarlo a ritrovare la voglia di vivere e ad accettare la presenza della figlia, che porta il nome della madre morta di parto.
BIOGRAFIA:
Faustine Carlyle
(pseudonimo di Federica C.), di Novara, è diplomata in ragioneria. Appassionata
di anime e manga, e degli hobby che richiedono abilità manuale, è approdata
alla scrittura creativa solo da pochi anni, facendo esperienza prima nel mondo
delle fanfiction. Ama i film noir e leggere libri gialli, ma nelle storie
d'amore dalle tinte agrodolci trova l'ispirazione giusta per ciò che scrive.
DICE L'AUTRICE:
Mi è stato chiesto di raccontare qualche curiosità sul
romanzo.
Pensavo a qualcosa di simpatico, ma a dire la verità,
benché la prima stesura di questo romanzo sia nata come una fanfiction AU (no,
niente ispirazione a saghe famose o a giovani boyband, non sono proprio il
tipo), ho affrontato la scrittura di questo romanzo con molta serietà, passando
diverse notti insonni e altrettante cullata da dolci e appassionati sogni.
I protagonisti principali, i gemelli, sono i personaggi
che maggiormente hanno beneficiato della loro natura “derivata”, ma sono stati
sviluppati in modo originale grazie anche alle centinaia di fanart trovare in
rete, alcune delle quali attualmente tappezzano la piccola bacheca di sughero
appesa sopra la mia scrivania e mi fanno compagnia durante le mie ore di
scrittura.
La trama del romanzo è frutto tutto dell'istinto. È
arrivata all'improvviso e, nel modo più naturale possibile, si è dipanata nella
mia testa e nel mio cuore man mano che scrivevo i capitoli. Posso dire che è
quasi un miracolo; ma forse è per questo motivo che ci tengo in maniera
particolare. È una storia che ho sentito mia dalla prima all'ultima parola e ne
vado fiera.
ESTRATTO:
Quel pomeriggio, i suoni dell'autunno
avvolgevano la casa di pace e serenità. Era il momento perfetto. Regina gli si
inginocchiò di fronte con qualche difficoltà, gli posò le mani sulle ginocchia
e lo fissò negli occhi.
«Tu mi ami?»
Simon ricambiò lo sguardo con
curiosità e un filo di preoccupazione. Si mise più composto e si sporse un poco
verso di lei, appoggiando gli avambracci alle ginocchia.
«Certo che ti amo», le rispose
con un sorriso, accarezzandole con delicatezza la guancia.
«E allora sposiamoci!»
Quella dichiarazione lo lasciò
senza fiato, soprattutto perché veniva da lei. Lo sguardo di Regina in quel
momento era serio e profondo, i suoi lineamenti disegnavano un viso
determinato.
Sul volto di Simon invece,
quel bel sorriso che era bastato per farla innamorare di lui, era mutato in
un'espressione più mesta, mentre distoglieva gli occhi da lei per fissarli sul
pavimento.
«Una volta mi dicesti che non
avevi intenzione di sposarti e non volevi più affrontare questo argomento in
futuro.» Il tono di voce del ragazzo era pacato, ma colmo di tristezza.
Si alzò lasciandola lì, ancora
inginocchiata davanti al divano, e si affacciò a una delle due doppie finestre
del salotto. Scostò la tenda di lino per osservare fuori: i colori dell’autunno
tingevano di variegate tonalità d’arancione gli alberi e i cespugli nel
giardino della loro villetta e quelli delle case vicine, in quel paesino che
sembrava in piena campagna e invece era solo a una mezz’ora da New York. La
luce del tramonto accentuava quei colori, rendendoli incandescenti.
«È vero, l’ho detto», confermò
lei con grande rammarico, rimettendosi in piedi, «però, stanotte, dopo che
abbiamo fatto l'amore, ho avuto modo di riflettere. Ad essere sincera è da
qualche settimana che ci penso. Credo sia giusto riconsiderare quella decisione
e dare una vera famiglia al piccolino che sta per arrivare.»
Regina lo abbracciò
cingendogli la vita, per nulla sconfortata dalla reazione poco entusiasta del
compagno alla sua proposta. A fatica era riuscita a congiungere le mani,
ostacolata dal pancione. Avvertì Simon sospirare e posare una mano sulle sue.
«Cambierai idea, domani?» Si
girò e la scrutò negli occhi.
Quando era stato lui a
chiederle di sposarlo, poco dopo aver scoperto che attendevano un bambino,
Regina se n'era andata di casa sbattendo la porta e lasciandolo da solo, in
ginocchio in mezzo al salotto, a domandarsi cosa avesse sbagliato per farla
reagire in quel modo. Era stato Daniel, il cugino di Regina, ad avvertirlo che
lei si era rifugiata nel suo vecchio appartamento, quello che per diversi anni
avevano condiviso.
Per più di due settimane, la
donna si era chiusa in un ostinato isolamento, rifiutando di vederlo e di
rispondere alle sue telefonate. Finché non fu lei stessa a contattarlo e
tornare sui suoi passi, ma solo dopo avergli strappato la promessa che non
avrebbero più parlato di matrimonio. Quando si era ripresentata a casa e lo
aveva implorato di perdonarla, dandogli una spiegazione per quel suo
comportamento irrazionale, lui non aveva creduto a una sola parola, ma li amava
troppo – lei e il bambino – e avrebbe fatto di tutto per non perderla. L'unica
cosa che importava era che Regina fosse tornata da lui.
Ora, a distanza di mesi,
quell’argomento così spinoso, che aveva fatto soffrire entrambi, era tornato
alla ribalta, stavolta per volontà di lei.
Negli occhi di Regina, la
donna che non aveva smesso un solo istante di amare, Simon vedeva
determinazione, sincerità, fiducia e il desiderio di affidarsi totalmente a
lui.
«Vuoi dirmi di sì?» insistette
lei.
Regina si stava tormentando un
labbro, divorata dal timore che ora fosse lui a rifiutare.
Simon indugiò qualche momento
prima di rispondere, la voleva lasciare sulle spine, ma la risposta scalpitava
nella sua gola fin dal momento in cui lei, caparbia e capricciosa, gli aveva
fatto quella proposta.
«Faresti di me l’uomo più
felice del mondo.»
La strinse con delicatezza,
baciandola sulle labbra dischiuse in un sorriso incredulo. In quel momento, a
contatto con il pancione della sua compagna, anche lui fu testimone della
volontà della loro creatura che aveva appena scalciato, approvando in quel modo
la loro decisione.
*
Per il modello Simon Bennett,
da un mese a quella parte, il risveglio era lo stesso di sempre: doloroso.
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