Buon pomeriggio follower!
Vi segnalo "Il silenzio di ieri" di Dejanira Bada.
Franca Poli lo ha letto e commentato per noi 😊
Titolo: Il silenzio di ieri
Autore: Dejanira Bada
Genere: Romanzo
Casa editrice: Koi Press
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 12,00
Pagina autore: Dejanira Bada Scrittrice
TRAMA:
Virginia è un chirurgo e ha poco più di quarant'anni quando suo marito muore all’improvviso. Inizia a scrivere un diario per superare il dolore, proprio come lui consigliava ai suoi pazienti. Scrive quello che prova, che sente, e lo scrive rivolgendosi a lui, come se fosse ancora presente, raccontandogli cose che lui sa già, cose che non gli ha mai confessato prima...
Personaggi principali:
– Virginia è la protagonista, una donna in carriera, un chirurgo di quarant'anni che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro e al marito.
– Simone è il marito morto per un tumore fulminante al quale Virginia si rivolge in forma diaristica. Ogni tanto Virginia cita dei dialoghi avvenuti tra lei e il marito, uno psichiatra di quant'anni, un intellettuale molto saggio e pacifico, l'opposto di Virginia, che è sempre molto nervosa e cinica.
– Carla è un'infermiera, l'unica amica di Virginia, con la quale si avvicina allo yoga e alla meditazione, e che l'aiuta ad affrontare il lutto, soprattutto il giorno del funerale. Carla è una zitella che adora film come "Ghost" e "Dirty Dancing", in cerca dell'amore romantico.
Spazio della narrazione:
Virginia vive e lavora a Milano, e parte del libro è ambientata in questa città, ma poi la protagonista compie parecchi viaggi in giro per il mondo, in Marocco, Sudafrica, Cappadocia, Islanda, e infine in Uganda, paese che le resterà nel cuore e dove si reca per prestare volontariato. Il libro è ambientato ai giorni nostri.
BIOGRAFIA:
Dejanira Bada, nata nel 1984 a Jesi (AN), è una giornalista, critica musicale e d’arte. Ha scritto per varie testate, tra cui: Mtvbrandnew.com, Artslife.com, Lisolachenoncera.it, Kritikaonline.com, Rockit.it, Zero 2. È attualmente direttore editoriale del sito di musica e intrattenimento Jaymag.it. Ha collaborato con Andrea G. Pinkettes per il programma Ultramisterika in onda su Rock ‘n’ Roll radio.
Pratica e insegna yoga e meditazione, organizza ritiri nel deserto ed è operatrice di campane tibetane per massaggi sonori e meditazioni. Vive e lavora a Milano.
DICE L'AUTRICE:
Non mi piace definire questo romanzo un romanzo rosa e d'amore, perché è davvero riduttivo. I temi affrontati non sono banali. Il libro è pieno di riflessioni su Dio, sul senso della vita, sulla morte. È una storia d'amore a tutti gli effetti, una storia tragica ma che in qualche modo finisce bene, e che conduce a porsi domande che sono diventate tabù.
Ho scelto di utilizzare la forma diaristica in modo non classico. Ci sono anche dei dialoghi diretti che Virginia riporta. Questo stile mi ha aiutato a usare la prima persona in modo non scontato, e il fatto che lei scriva parlando al marito deceduto rende il tutto molto potente e coinvolgente. La cosa che mi ha fatto più piacere è sapere di essere stata capace di aver commosso molte persone, e molte donne rimaste veramente vedove si sono stupite della mia capacità di descrivere un lutto in maniera così precisa e veritiera pur non essendo mai rimasta vedova.
IL PARERE DI FRANCA POLI:
Premetto che questo non è un romanzo, ma un diario.
Un diario che la protagonista, un medico chirurgo, inizia a scrivere il 23 Febbraio 2013 a Milano dopo la morte del marito, nella speranza di riuscire a elaborare il lutto, e termina il 30 Ottobre 2014. Non si conosce il nome di lei, solo in un'occasione si presenta come Virginia.
Ogni capitolo è scandito da una data e una località. Al suo interno possiamo leggere sia lo stato d'animo attuale della donna, che i ricordi dei dieci anni trascorsi assieme al marito, medico psichiatra. Un uomo che ha amato moltissimo, ricambiata. Talmente tanto che quando lui l'ha lasciata, non è riuscita a farsene una ragione a metabolizzare il fatto che lui non ci sarebbe più stato.
E' un diario che parla di sentimenti, di amore, ma anche di rimpianti per avere anteposto la carriera di entrambi sacrificando la propria vita privata. Di cose non dette, di quello che avrebbero dovuto fare, ma che a causa della loro ambizione non hanno fatto. Di un figlio che prima non hanno sentito la necessità di avere, ma che ora manca.
Ora Virginia vuole riprendere in mano la sua vita e per farlo segue i consigli dell'amica e collega Carla. Decide così di prendersi un periodo di ferie e viaggiare. Per prima cosa inizia con un viaggio interiore, praticando yoga, meditazione, trascorrendo il Natale in un ritiro spirituale in Toscana. Poi con dei viaggi veri: Marocco, Sudafrica, Cappadocia, Uganda. E' proprio in quest’ultima destinazione, dove vi si reca come medico volontario, che riesce finalmente ad accettare il lutto e a ritornare a vivere.
In pratica questo libro si potrebbe definire metaforicamente un viaggio della mente e dell'anima. Inoltre può fare riflettere sulla vita e sulla morte, sulle cose, ma soprattutto sulle persone che noi diamo per scontato, ma che scontate non sono. Solo quando non ci sono più capiamo il loro valore.
Nonostante il libro non sia un romanzo nel senso classico del termine ma, come già detto, una raccolta di pensieri sotto forma di diario, merita di essere letto.
Nonostante il libro non sia un romanzo nel senso classico del termine ma, come già detto, una raccolta di pensieri sotto forma di diario, merita di essere letto.
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