venerdì 13 luglio 2018

RECENSIONE "C'ERA UNA VOLTA... MA ANCHE NO" di Simona Friio e Amanda Foley



Alessia Toscano ha letto "C'era una volta... ma anche no" di Simona Friio e Amanda Foley, l'atteso seguito di "Una mail di troppo".


PS: Avviso per coloro che hanno acquistato il libro non appena uscito... Le autrici hanno apportato alcune modifiche, quindi, prima di leggerlo, vi invito a scaricare la versione aggiornata. 





Autori: Simona Friio e Amanda Foley

Genere: Commedia romantica

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autori





TRAMA:

Esiste il detto: quando il gatto non c’è i topi ballano, ed è quello che succede in un B&B alle porte di Milano. Zia Bice lascia alle nipoti, Silvia e Ambra, il casolare in cui tuttora vive, libere di farne ciò che vogliono tranne venderlo. Silvia, fresca sposa del bel Chris, avvia con entusiasmo l’attività di B&B, ma lascia tutto nelle mani della sorella per godersi la luna di miele con il suo principe azzurro, volando a Bora Bora. Per affiancarla ci sarà Mosè, fratello di Chris, in crisi dopo aver perso il lavoro, e in perenne conflitto con il mondo oltre che con se stesso. Ma cosa succede se si mettono insieme due schizzati, ognuno con le proprie paturnie esistenziali, due esseri che più diversi non si può? Potrebbe essere il caos o il preludio a una guerra. O forse non tutto il male viene per nuocere...

Sequel di "Una mail di troppo" - commedia romantica, comica, irriverente da leggere tutta d'un fiato.
Le autrici hanno usato volutamente un linguaggio semplice, diretto, giovanile al fine di rendere più contemporanea e divertente la lettura. 




“C’era una volta… ma anche no!” è il seguito di “Una mail di troppo”, dove avevamo conosciuto Silvia e Chris, due giovani che si incontrano per caso, grazie a un equivoco. 
In questo nuovo romanzo li ritroviamo, più maturi e innamorati, in partenza per la luna di miele. 
Mai momento per andarsene fu più sbagliato. Silvia ha una sorella, Ambra, insieme alla quale dovrebbe iniziare la gestione del nuovo B&B che è stato ricavato nel casale di campagna della Zia Bice. Ma Chris ha un asso nella manica: suo fratello Mosè che, avendo appena perso il lavoro, affiancherà, suo malgrado, Ambra durante la loro assenza. 
Il linguaggio usato da Simona Friio e Amanda Foley è fresco e diretto, semplice e frizzante per regalare una lettura piacevole e spensierata, per passare due orette tranquille e allegre. Mi sembra sia la storia adatta per prendere il sole sotto l’ombrellone e poi… splash nell’acqua! 
Le due autrici sono molto affiatate perché non si nota che abbiano scritto la storia a quattro mani, sono ben amalgamate. 
Avevo già letto il primo libro e, devo dire, che gli attuali protagonisti sono ancora più schizzati e pazzi dei loro consanguinei. 
Mosè, o Noè, non ha ancora ben capito cosa voglia fare della sua vita, o meglio credeva di saperlo finché non viene travolto dall’uragano Ambra. 
La trama è scorrevole e i dialoghi sono veloci, vivaci e adatti alla storia. Di sicuro tra queste pagine non ci si annoia. 
Mi è piaciuta molto la vita di campagna descritta, tra le piantagioni, i campi, i profumi e i colori della terra e gli animali. Si percepisce molto l’amore per i personaggi pelosetti, vengono trattati come fossero di famiglia e, a volte, risultano anche più maturi dei due ragazzi. Sì, perché spesso sembra di essere all’asilo: si punzecchiano, si fanno le ripicche, non riescono a mostrare i loro veri pensieri… però si divertono un mondo, anche se lui non lo dimostra troppo palesemente. Tra le righe, comunque, si percepisce che hanno un animo buono, nonostante non lo facciano uscire perfettamente. 
Ambra è imbranata e impacciata, un cataclisma, vive in un mondo colorato tutto suo, dove nulla è irrisolvibile, mi piace il suo modo di concepire la vita. 
Solo un appunto mi sento di fare: a volte viene troppo caricaturata, come a volerla fare diventare per forza una macchietta, un po’ ridicolizzata. Ripeto, ho trovato molto bello il suo punto di vista, l’unica cosa che non le avrei fatto fare è stroppiare le parole e le espressioni. Qualche strafalcione come quelli che si vedono anche nei film ci sta bene, ma senza esagerare. Espressioni tipo "La presa della Pastiglia", invece che la "Bastiglia"; "Sono rimasta illusa”, al posto di "illesa". Forse molte di questi errori si potevano evitare, ma capisco che il personaggio sia stato concepito in questo modo e quindi me lo tengo così. Oppure magari spiegarne il motivo. Questo è l’unico neo che trovo e mi sento di segnalarlo perché mi ha impedito di entrare in reale empatia e sintonia con lei, ribadendo però il fatto che ho trovato divertente il suo modo di essere un’adorabile pasticciona, in questo caso, invece, in alcuni momenti mi sono potuta anche rispecchiare. 

Mosè inizialmente mi è sembrato il bello che vuole sembrare invincibile e capire tutto lui, uomo vissuto di città contro dei campagnoli semplici e genuini. Spesso prendeva in giro Ambra un po’ troppo e lo avrei riempito di schiaffi, ma d’altronde non capiva ancora la portata del caos e dello scompiglio che la giovane donna avrebbe portato nella sua vita. 
Cosa ci fa lui, così cittadino, in un posto come quello? Chi vincerà la guerra? La strada è costellata da tante piccole schermaglie e battaglie da leggere tutto d’un fiato per sapere dove si arriverà. 
I personaggi, umani e non, sono tutti molto positivi. Non ci sono reali antagonisti, solo l'orgoglio e l'ottusità, da entrambi i lati e in maniere diverse, metterà i bastoni tra le ruote di questi due cocciuti testoni. 
La copertina è davvero carina.

Una storia per passare due orette spensierate e allegre, con un pizzico di romanticismo che non guasta mai.  





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