martedì 30 ottobre 2018

RECENSIONE "IL SILENZIO DELLA VERITA'" di Simona Liubicich




Buongiorno follower!

In uscita oggi "Il silenzio della verità", il nuovo libro di Simona Liubicich. 
Valentina Piazza lo ha letto in anteprima per noi 😊








Autore: Simona Liubicich
Genere

Disponibile in ebook a € 2,99

Pagina autoreSimona Liubicich Autrice 






TRAMA:


Un fatto inquietante sconvolge la pigra amenità di un paesino tra le Dolomiti al confine con l'Austria. 

Due ragazzine del posto vengono date per disperse; solo una di loro — Patrizia Montaldo — viene ritrovata dopo tre giorni, in stato confusionale e con un'amnesia che durerà ventitré anni, fino a che i fantasmi del passato, forse reali presenze spiritiche, torneranno a chiedere giustizia svelando segreti inconfessabili e una verità sconcertante. 




Un thriller psicologico serratissimo, che procede a colpi di rivelazioni e visioni, passo dopo passo, come una camminata nel bosco che non ha nulla di fantastico anzi, vi terrorizzerà fino all’ultima pagina.

Patrizia Montaldo è la protagonista indiscussa, insieme alla povera Elisa. Le due amiche, quando erano poco più che due ragazzine, si “persero” nel bosco ma, solo una di loro ne riemerse viva: Patrizia. Elisa no, di lei nessuna traccia. Per lei nessun corpo su cui piangere…
Dopo anni, Patrizia con il marito e la figlioletta, decidono di tornare nella vecchia casa d’infanzia della donna, nei luoghi dove tutto era accaduto e di cui lei non ricorda nulla. Un errore? O un bene? Ricordare sarà terrificante e doloroso. Il cervello si ribellerà alla realtà, ma verrà ineluttabilmente rimesso in moto dal ritorno di Patrizia, un ritorno che scatenerà anche un insieme di eventi e rivelazioni incredibili da accettare.
Resterete disorientati, confusi, non saprete assolutamente dove si nasconda la verità. Temerete per la figlioletta di Patrizia, per la salute di questa povera donna, farete il tifo per il marito, un personaggio solido e realmente positivo. Un punto fermo che ho amato.
La verità sarà terrificante e agghiacciante oltre quello che potrete mai immaginare, è una promessa.
La scrittura fluida e disinvolta si districa tra i labirinti delle parole e della mente e vi mostrerà cosa si può nascondere dietro a un mondo solo all’apparenza idilliaco. 






BREVE ESTRATTO:


«Ale...»
Lui  si voltò e le sorrise, poi mutò all’improvviso espressione e le si avvicinò velocemente.
«Che succede? Sei di nuovo pallidissima...»
«La camera. Mi sono svegliata ed era completamente sottosopra, è tutto all'aria, rovesciato, un caos...»
«Ma... dai, saliamo a vedere» le rispose. Patrizia capì dal tono che non le credeva .
Ripercorsero a ritroso il tratto che li separava dalla stanza. La porta era rimasta spalancata. Alessandro entrò per primo, poi si voltò verso di lei, lo sguardo afflitto.
«Che c'è?» gli domandò, una punta di acredine nella voce. Lui non le rispose, si limitò a osservarla. Patrizia entrò a sua volta e dovette sorreggersi allo stipite, certa che se non l'avesse fatto sarebbe caduta a terra. La stanza era — a parte il letto disfatto — perfettamente in ordine, ogni cosa  al suo posto. Non c'era la minima traccia di ciò che lei aveva visto poco prima.
«Non capisco, era un disastro...» farfugliò guardandosi attorno disorientata.
«Ti aiuto a vestirti, ci aspettano a Bolzano.»
«Tu non mi credi, vero?» lo accusò, di colpo. 
«Non è importante ciò che penso io, amore.»
«Cristo, se lo è!» ribatté alzando la voce. «Ti dico che qui era tutto sottosopra e ho sentito di nuovo quella voce agghiacciante chiamarmi per nome!»
«Quella dell'incubo?»
«Io non lo so, a questo punto, se fosse solo un incubo... Ho fatto un sogno: ero in un bosco, ero bambina, sola e avevo paura. È apparsa Caterina che mi ha detto che mi avrebbe riportata a casa e che dovevamo andare via perché lei non mi voleva qui.»
«Caterina era arrabbiata con te?»
«Ma no, quella della voce! L'amica immaginaria di nostra figlia!»
Guardò Alessandro passarsi una mano tra i folti capelli castani, l'aria logorata. «Dai, vestiamoci e andiamo a fare questa TAC. Come va il mal di testa?»
«Logorante, ma non intenso. Sotto controllo.»
«Bene. Dai, vai a farti una doccia, ti aspetto qui.»



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