Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "L'amante della sposa" dell'autrice Liliana Cannavò, edito HarperCollins Italia
Titolo: L'amante della sposa
Autore: Liliana Cannavò
Genere: Contemporary Romance
Casa editrice: HarperCollins Italia
Serie: eLit Romance
Disponibile in ebook a € 3,99
Finalista alla prima edizione eLove Talent
TRAMA:
Morena ha deciso di chiudere con la sua vita di ballerina di burlesque a Parigi e si è trasferita a Roma. Dimenticare tutto, però, è difficile e un giorno, con indosso un vestito rosso a sirena, si sente di nuovo la sensuale seduttrice di un tempo... almeno finché un rocambolesco ruzzolone non la getta tra le braccia di un distinto ed elegante uomo, che la ammalia subito con il suo fascino e la sua dolcezza. Morena si trova così, in un batter d'occhi, sposata con lui e, in un altro battito, preda di un desiderio incontenibile per un altro uomo, l'unico al mondo che non potrebbe permettersi di sognare. Come travolta dal destino, sa che dovrebbe por fine a quel pericoloso triangolo, ma si lascia trascinare da una confusione di sentimenti senza riuscire a prendere una decisione, fino a quando è proprio il destino a scegliere per lei...
BIOGRAFIA:
Di origini siciliane, vive a Catania dove dal 2000 lavora
come psicologo/psicoterapeuta nell'ambito della salute mentale. Ama viaggiare,
non da turista ma da "esploratrice degli animi umani". La scrittura è
arrivata per caso quattro anni fa circa, quando ha cominciato a scrivere dei
suoi viaggi e di storie bislacche tratte dalla pratica clinica.
L'amante della sposa
è il primo romanzo che ha tirato fuori dal cassetto dei suoi piccoli "tesori"
partecipando nel 2018 alla prima edizione del concorso di scrittura dedicato al
Romance, eLove Talent, lanciato da Kobo Writing Life in collaborazione con la Harmony.
Il romanzo è arrivato tra i primi cinque finalisti ricevendo in un secondo
tempo la proposta di pubblicazione nella collana digitale e Lit.
DICE L’AUTRICE:
Quasi per gioco, ho inviato il manoscritto un paio di giorni
prima della scadenza del concorso. Non credevo - ma ci speravo - di
classificarmi tra le prime cinque finaliste. Eravamo in tantissimi e alcuni
manoscritti erano davvero interessanti.
Mano mano che passavano le settimane, le recensioni positive
da parte dei lettori hanno cominciato a farmi sperare, fino a quando è arrivata la
lieta notizia di essere tra le prime cinque finaliste. Non ho vinto il
concorso, ma in cuor mio mi sento di aver ugualmente vinto. In fondo, cosa c'è
di più bello che essere notati e poi pubblicati?
Lavorare con le diverse figure interessate alla pubblicazione (editor, responsabili ufficio stampa, marketing e altro) è stata un'esperienza eccitante, nuova e molto intensa. Superata l'ansia da prestazione delle prime revisioni, devo dire che mi sono anche divertita. Le persone di cui sopra sono dei professionisti d'eccellenza, che riescono a farti lavorare bene in ogni situazione.
Scrivere alcune scene del romanzo ha richiesto un’irruzione diretta sul campo. In particolare, la scena di Carlo che chiede a Morena di sposarlo nel bel mezzo delle rapidi di un fiume delle dolomiti, mi ha costretto a dover salire su una canoa e scendere, con i nervi a fior di pelle, lungo le rapidi più gelide che abbia mai sperimentato. È stata un'emozione grande, e di paura, che mi ha permesso però di scrivere la scena nel dettaglio.
L'idea del romanzo è nata nel mio ambulatorio di psicologia, quando un giorno, per caso, una paziente mi ha chiesto di aiutarla ad affrontare il suo tormento d'amore in una storia a tre.
Quando mi domandano quanto c'è di me nel romanzo rispondo: "Tutto" innescando divertenti sorrisetti e ipotesi circa la possibilità che si tratti di un’autobiografia. In verità, la mia risposta riassunta in un solo "tutto" vuole dire soltanto che il romanzo è frutto di tanto lavoro, sveglia all'alba e un continuo studio.
BREVI ESTRATTI:
«Non chiedermi di lasciarlo, non chiedermi di lasciarti. Non
potrei, non saprei, non riuscirei a farlo con nessuno dei due al momento. Non
farei la scelta giusta. Dammi del tempo per sentire il mio cuore. Ti scongiuro,
Guido.»
«Tempo di sentire il tuo cuore? Non ti accorgi di ciò che
c'è tra noi?» le rispose voltandosi a fissarla.
«Sì, Guido, so esattamente ciò che c'è tra noi... ma so
anche ciò che c'è con lui» gli rispose.
Guido era la sua droga. La loro era una passione travolgente
quanto pericolosa. Ma, come più volte aveva detto a se stessa, si sarebbe
affidata al destino che prima o poi avrebbe tracciato la sorte di quell'amore
vietato. Quest'ultima scelta, una non scelta, aveva tutto il sapore di
un'autentica vigliaccata, Morena se ne rendeva conto, ma scegliere fra i due
era un compito arduo, quasi un'utopia per il suo cuore pieno di sentimenti e di
passione per entrambi.
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