mercoledì 11 marzo 2020

"MOZZAFIATO" di Alina Cebotari



Buongiorno follower!
Vi segnalo "Mozzafiato", il romanzo d'esordio dell'autrice Alina Cebotari



Titolo: Mozzafiato
Autore: Alina Cebotari

Genere: Young Adult - Romance

Casa editrice: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Disponibile in formato cartaceo a € 12,75

Pagina autore: Ali di carta 



TRAMA:

Maya si sente smarrita, non riesce a trovare la sua strada. Da quando sua sorella è morta, ha perso la serenità e la gioia di vivere. Dopo un periodo di profonda tristezza e monotonia, decide di lasciare Brescia e la sua famiglia. Si trasferisce a Norimberga con il progetto Workaway, durante il quale aiuta Rita, madre di due bambini, in cambio di vitto e alloggio. A una festa di quartiere conosce un ragazzo, Adam, che attira subito la sua attenzione. Si ritroveranno all’università, dove la giovane frequenta un corso di tedesco per stranieri. Ed è così che nasce una storia complicata, tormentata ma piena di passione e, forse, di autentico amore. In questo viaggio interiore e sentimentale, Maya riuscirà a riscoprire se stessa e a ritornare a sognare?



BIOGRAFIA:

Alina Cebotari è nata nel 1994 in Moldavia, ma dal 2008 vive in Italia. Studia Lingue per la traduzione e l’editoria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Mozzafiato è il suo primo romanzo.



DICE L’AUTRICE:

L'autrice ha iniziato il romanzo durante un periodo Workaway in Germania per poter migliorare la lingua tedesca, nel periodo in cui è stata a Norimberga ha immaginato questa storia. La famiglia in cui lei è ha vissuto è stata d'ispirazione anche nella storia di Maya.






BREVE ESTRATTO: 

«Hai capito? La solitudine è quando sei nudo, spoglio da ogni rimpianto, rimorso, sbagli e ferite. Quando sei solo e pronto ad accettarlo, e soprattutto a vivere comunque il momento.» Mi guarda, appoggiato alla sedia come se recitassi una scenetta alla tv. Ma le parole mi escono, senza poterle controllare perché penso di essermi innamorata di questo concetto e vorrei che lo capisse, quindi continuo:
«Immaginalo come un atto a teatro. Devi lasciare a terra il tuo scudo, quindi tutto ciò che pesa, quello che ti opprime e ti fa respirare più lentamente. Però anche tutte le tue armi e le maschere. E quando le lasci poi ti senti così bene e ti scopri, ti guardi le mani e fai attenzione a come la pelle sia chiara e bella, come ci si sente bene quando lo si fa e ti chiedi perché non l’hai fatto prima. Quando arrivi a quel punto, ti domandi perché prima la temevi così tanto. La solitudine è un processo che ti porta a trovarti e ad amarti così come sei.» Adam annuisce e si guarda le mani, come se stesse scoprendo qualcosa di nuovo. «Quindi essere soli in due cosa significa? Significa essere pronti a lasciare che un’altra persona sia presente lì, in quell’angolo piccolo fatto per te. Significa lasciar vedere le nostre debolezze o i punti fragili. Significa mostrarsi senza difese e lasciare la possibilità che ci possa fregare e far del male.» 


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