giovedì 23 luglio 2020

"IL POSTO MIGLIORE CHE CONOSCA" di Rossella C.



Buongiorno follower!
In uscita oggi "Il posto migliore che conosca" di Rossella C.





Autore: Rossella C.

Genere: New adult

Disponibile in ebook a € 1,99
A breve anche in formato cartaceo

Pagina autore: Rossella C. Autrice 



TRAMA:

Un gruppo di amici.
Una scuola di ballo. 
Un incontro.
Chloè sa come aiutare la propria amica a riprendersi da un tradimento: cambiare ambiente, conoscere nuove persone. Con le sue inseparabili amiche si iscrive in una scuola di ballo caraibico. Insieme formano il trio perfetto. L’una con caratteristiche opposte dell’altra. E, insieme, iniziano questo viaggio in un mondo fatto di feste in piscina, alcol, serate fino a notte fonda, per conoscere l’amicizia, quella vera, ma anche il lato oscuro di quel mondo: i segreti, le bugie, i tradimenti.
Chloè, Francesca e Jessica hanno una sola filosofia: Non soffrire più per nessun ragazzo, essere libere, divertirsi sempre.
Ma Chloè conosce Jeremia … e qualcosa in lei inizia a crollare.
Sullo sfondo di una magica Napoli, e a suon di musica, il biondo dagli occhi chiari e la semplice ragazza di città saranno colti da un sentimento che entrambi non avevano previsto o cercato. Un vortice di attrazione reciproca che entrambi tentano di arginare. Perché per Chloè, Jeremia nasconde qualcosa.
E se facesse anche lui parte di quel lato oscuro?
E se Jeremia avesse dei segreti?
 “L’inaspettato a volte accade” 



DICE L’AUTRICE:

La storia di Chloè e Jeremia, protagonisti del romanzo, è un amore che nasce in una scuola di ballo, tra una lezione e l’altra, in un gruppo ben affiatato di amici con la stessa passione per la danza caraibica. L’ispirazione per la storia viene dal contesto che io stessa vivo. Ballando questa disciplina da tre anni, conosco gli ambienti e le persone che frequentano i locali. Mi sono ispirata ad eventi realmente accaduti ma un po’ romanzati. I luoghi che si citano esistono realmente, e sono tutti in provincia di Napoli. 
Il romanzo è stato scritto durante la quarantena, quando forte era la mancanza per la musica e gli amici. Ho tentato di riviverli, trasferendoli su una pagina bianca.
Spero di esserci riuscita.






BREVE ESTRATTO:

«Serve aiuto?»
Drizzo la schiena.
Di nuovo la sua voce.
«Oh, grazie.» Jessica si volta verso Jeremia.
«Ce la facciamo» dico senza guardarlo.
«Da’ qua, sono veloce.»
Si avvicina a me per prendere i restanti cartoni.
«Riuscivamo anche da sole.»
Accidentalmente le nostre mani si toccano. Alziamo gli occhi nello stesso momento. Si incatenano.
Deglutisco.
«Io vado un attimo di là» sento la voce di Jessica allontanarsi.
In fretta ritiro la mano, ma nel farlo il cartone mi cade e pezzi di pizza si spargono sul pavimento.
«Oh, cavolo!» Mi chino subito. 
Lui fa lo stesso.
«Ma non eri quello forte?» dico recuperando tutto.
«Avevo detto veloce, non forte.»
La sua battuta mi fa sorridere, e mi ritrovo di nuovo faccia a faccia con lui. I suoi occhi nuovamente vicini.
La risata svanisce.
Sospira. Porta una mano sul mio braccio, ma non lo fa per aiutarmi.
«Chloe» dice.
Ancora silenzio. Poi continua. «Mi dispiace per l’ultima volta.»
Scaccio il ricordo di me e lui su quel prato, mi rialzo in fretta.
«Non devi preoccuparti» dico.
«È che…» Abbassa il capo e ancora sospira. «È che non lo so.» 
Poso il cartone sul bancone e lo guardo. «Non sai cosa?»
«Non voglio che siamo in questa situazione. Non voglio che tu sia così fredda con me.»
«Mi hai rifiutata, Jeremia. Baciata, stuzzicata, poi rifiutata. Cosa ti aspettavi? Ho anche io un po’ d’orgoglio.» Mi poggio alla cucina dietro di me.
«Non vorrei che tu mi odiassi, che ti allontanassi da me perché credi che sono un cattivo ragazzo.»
Colpita dalle sue parole rispondo: «Non so come sei. Ti ho conosciuto poco più di un mese fa, cerco di farmi un’idea» concludo con voce ferma e decisa.
Lui si morde il labbro inferiore. «Tu mi piaci.»
Taccio.
Ma stupita e felice, ho come la sensazione che ci sia qualcosa di non detto.
«Mi piaci come persona, come ragazza, esteticamente anche.» 
«Oh, che fortuna» ironizzo.
«E mi piace il tuo sarcasmo.»
«Sono proprio la donna perfetta.»
Lui assume un’espressione ancora più seria.
Fa un passo verso di me. La sua figura mi predomina.
Mi afferra un polso, ma non stringe. Accarezza la mia pelle.
«Vorrei soltanto che non ti allontanassi come stai facendo.» Il suo viso sempre più vicino. «Che non mi sfuggissi sempre, che fossimo amici, senza complicazioni.» Poggia una mano sul mio viso. «Credi di essere in grado di darmi un po’ di tregua? Di tornare alla serenità che avevamo quel weekend in villa?» sussurra vicinissimo alla mia bocca.
Ritornano le immagini di noi al ping-pong, e valuto le sue parole.
«Sì» dico con un filo di voce. «Tregua.»
Lui mi sorride soddisfatto e felice.
E prima che possa dire altro, si china un po’. Piano poggia le sue labbra sulle mie.
Mi irrigidisco.
Si muove appena. Combaciano perfettamente.
Ma è solo un bacio a stampo. Poi si stacca.
«Grazie…» dice.
Quando ritorna a guardarmi però qualcosa cambia. 





Nessun commento:

Posta un commento