lunedì 5 marzo 2018

"SOTTO IL KILT... NIENTE" di Giuditta Ross



Buongiorno follower!
"Sotto il kilt... Niente" è il nuovo romanzo dell'autrice Giuditta Ross, primo volume di quella che prevedo essere una serie molto interessante... 😉








Autore: Giuditta Ross

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 11,00

Pagina autoreGiuditta Ross 





TRAMA: 

A volte ci sono proposte che non si possono davvero rifiutare. Quando il suo più caro amico ed ex coinquilino dei tempi dell’accademia le chiede di raggiungerlo a Edimburgo, come supporto all’equipe di restauro del Museo Nazionale di Scozia, Amalia Rossetti capisce che è proprio una di quelle occasioni. 
L’accoglienza in Scozia non è delle migliori ma, finché può passare le sue giornate in laboratorio con i suoi preziosi reperti, Amalia è nel suo elemento. Non teme il clima e neppure i colleghi saccenti e pusillanimi da rimettere al proprio posto.
Solo una cosa non ha considerato: il capo della sicurezza MacLeod.
Iain MacLeod prende molto sul serio il suo ruolo di capo della sicurezza. Dopo che al museo si è verificata un’esplosione la cui natura resta ancora tutta da definire, gli viene affidato il compito di tenere tutto sotto controllo. E tenere le cose sotto controllo, è proprio quello in cui eccelle.
Nascosto nel suo ufficio bunker, esce solo per intimorire, con la sua stazza considerevole e la sua collaudata espressione da osso duro, le frotte di turisti troppo chiassosi che sciamano nelle sale. Fare rispettare le regole sembrerebbe la sua ragione di vita.

Solo una cosa non ha considerato: la dottoressa Amalia Rossetti.  





BIOGRAFIA:

Giuditta Ross è, prima di qualsiasi altra cosa, una sognatrice, un’irriducibile latitante della realtà. Giuditta è una lettrice affamata, una divoratrice di emozioni.
A tenerla con i piedi per terra ci sono un marito, una figlia e una gatta che fanno a turno per reclamarla al presente.
I suoi pensieri, preda di ispirazioni improvvise, vagano fin troppo spesso tra le faccende quotidiane e qualche scena di quel libro che piano sta prendendo forma, con risultati spesso improbabili.
È una seguace dell’immaginazione, una schiava della fantasia, un’adepta del sogno a occhi aperti. 
Ecco spiegata la nascita di questo romanzo: in fondo, Giuditta, non è che il frutto di un sogno che incredibilmente si avvera. 





DICE L'AUTRICE:

Sotto il kilt… niente è nato come un racconto. La storia di Iain e Amalia continuava a crescere nella mia mente tanto che decisi di ampliarla e di farla diventare il filo conduttore di una serie. Sì perché anche i personaggi secondari che comparivano nella prima stesura di Sotto il kilt… niente hanno reclamato la loro parte. Allora ho cominciato a pensare alle loro storie, ai retroscena e alle possibili donne perfette per Eric e Sean. Ho rimuginato sulla famiglia di Iain, (il Clan MacLeod come lo chiama Amalia) e insomma, tutti quei fratelli…
In questo primo romanzo breve ho voluto introdurre Iain e Amalia, Sean e Eric con l’idea di far crescere la storia piano piano, anche attraverso gli occhi degli altri personaggi. Così nel secondo vedremo la relazione tra la piccola italiana e grosso scozzese diventare qualcosa in più e vi assisteremo attraverso il vissuto di quei personaggi che nel primo capitolo fanno da contorno alla loro storia.






BREVE ESTRATTO:

Stava ripassando mentalmente il disegno complesso dei fregi, quando andò a sbattere violentemente contro un muro.
Gli occhiali le sfuggirono di mano mentre, con un tonfo, finiva col didietro sul pavimento. Amalia e il muro imprecarono all’unisono, anche se in lingue diverse.
Vedendo muoversi la grossa sagoma scura, dovette ricredersi: non era affatto un muro, ma un armadio ambulante, quello sì.
L’armadio in questione si chinò su di lei e con gesti precisi le inforcò gli occhiali dalla spessa montatura, meravigliosamente intonsi. Attraverso le lenti Amalia vide che l’armadio era, più precisamente, un esemplare di essere umano, un maschio, con qualche gene in comune con la razza dei giganti descritta nelle leggende locali.
Nessun mistero che da quelle parti ci credessero davvero, quasi quasi se ne stava convincendo anche lei.
Amalia accettò la mano che il gigante le porgeva e squittì appena quando lui la proiettò verso l’alto con un po’ troppa forza, tanto da farsela rimbalzare sul torace granitico. Il tutto eseguito con un’espressione impassibile e severa sul volto ben rasato.
Il gigante la scrutò con interesse: i suoi occhi da falco erano di un azzurro chiarissimo, mentre i capelli scuri mandavano bagliori rossicci sotto le luci del soffitto.
Amalia si rese conto di tre cose che avvennero nel giro di pochi istanti: il fermaglio che aveva appuntato con tanta perizia aveva perso la lotta contro i suoi capelli e le ciocche selvagge si riversarono scomposte sulle sue spalle; la tracolla si ruppe e la sua borsa cadde con un tonfo sonoro ai suoi piedi e, giusto per non farsi mancare nulla, un altro bottone della camicia si arrese.
L’espressione del signor gigante non mutò di una virgola. I suoi occhi dardeggiarono brevemente sul suo petto vergognosamente esposto, ma solo per soffermarsi sul badge fissato al risvolto della giacca e poi sul suo viso arrossato.
«Dottoressa… Rosseti?» pronunciò con voce grave, appena arrochita.
«Rossetti,» scandì lei senza fiato. «Amalia Rossetti,» precisò poi, guardando con una certa diffidenza la manona che lui le porgeva.
«MacLeod…»
Amalia fissò l’uomo gigantesco e il suo sguardo troppo intenso. Non si sarebbe lasciata intimorire.
«Oddio non me lo dica: Duncan MacLeod, del clan MacLeod?»
Il gigante aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia sul petto. «No, miss Rossetti, Iain MacLeod. Capo della sicurezza.»





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