Buongiorno follower!
In anteprima per i lettori di Romance Non-Stop, vi sveliamo la cover del nuovo libro di Hellen C. Worth: "Dirty - A sad love story".
Titolo: Dirty (a sad love story)
Autore: Hellen C. Worth
Genere: Fordidden romance - Triangolo amoroso
Pagina autore: Hellen C. Worth
DATA D'USCITA: 04 DICEMBRE 2018
Valentina è una donna simile a tante altre: un’esistenza qualunque dedicata al lavoro, alla famiglia, ai figli. Niente sembra poter distruggere questo equilibrio. Tutto cambia nel momento in cui incontra Christian, un ragazzo molto più giovane di lei. Vittima e carnefice al tempo stesso, si ritroverà a essere protagonista inconsapevole del mutamento di Valentina. Un viaggio crudo ed esplicito nell’età della maturità della donna, alla scoperta del proprio io attraverso l’esplorazione dei desideri più nascosti che ottenebrano i sensi.
BIOGRAFIA:
Autrice dei romanzi “Impara ad Amarmi”, “Niente tranne te”, “Graffi sul cuore”.
Dietro allo pseudonimo Hellen C. Worth si cela una moglie e madre quarantenne, che ha utilizzato lo strumento della scrittura come autoterapia psicologica. Nei suoi scritti, infatti, Hellen convoglia le proprie esperienze ed emozioni, estrapolandole dal quotidiano, in maniera delicata ma profonda. Prima di essere una scrittrice, si considera una lettrice compulsiva, spaziando tra i molteplici generi della letteratura sia classica che contemporanea. L’amore per la lettura nasce in tenera età, trasmessole dal padre, anch’esso appassionato lettore. Ha sempre avuto una particolare predilezione per le materie classiche ed umanistiche, sebbene i suoi studi siano stati di indirizzo tecnico. La speranza di Hellen è quella di riuscire, con i suoi scritti, ad entrare nel cuore dei suoi lettori, e donare alle loro vite qualche attimo di felicità.
BREVI ESTRATTI:
«Aspetta…» Mi corre dietro e mi afferra per la vita. Non sono stata abbastanza veloce.
«Valentina…», continua appoggiando il capo sulla mia schiena, «non so quello che mi hai fatto, ma ti assicuro che fa male». Mi costringe a girarmi e mi afferra i polsi. Porta le mie mani verso il suo petto, all’altezza del cuore.
«Qui», mi indica. «È come se riuscissi a entrare e a strapparmelo dal petto».
Serro forte gli occhi. Sto per piangere, non devo cedere.
«Quando ti penso con lui… quando lo immagino toccarti… io…»
«Basta!», gli urlo contro, «Ho una famiglia! Due figli! Non puoi pretendere che io corra il rischio di perdere tutto per…»
«Per me».
Il dolore che attraversa i suoi occhi quando finisce la frase al posto mio, mi uccide.
Lascia andare immediatamente i miei polsi, come se scottassero.
«Va bene, Valentina. Ho capito». Afferma con tono piatto, indietreggiando.
Per qualche secondo provo l’impulso di lanciarmi verso di lui, di abbracciarlo e dirgli che anche io provo qualcosa di molto forte per lui. Qualcosa che non so gestire e che mi spaventa… ma mi appaiono rapidamente alla mente le immagini dei miei bambini, e il timore di perdere quella famiglia che ho impiegato anni a costruire prende il sopravvento, costringendomi a voltare le spalle a Christian e oltrepassare la porta di casa sua senza voltarmi più indietro.
«Lo senti anche tu questo profumo?»
«Quale?» Alzo il capo in direzione di Christian, scoprendolo a rimirare il cielo col naso rivolto all’insù.
«Primavera». Volge rapidamente lo sguardo verso di me, beccandomi a fissarlo. Mi sorride e io mi ritrovo a sviare lo sguardo, imbarazzata.
«Beh, è un po’ difficile sentirlo in mezzo a tutto questo smog», ironizzo, osservando i grattacieli che ci circondano e la fila di auto in coda.
«Perché hai dimenticato come si respira». Prima che abbia il tempo di realizzare, con un balzo si sposta davanti a me afferrandomi le braccia. Ride dell’espressione di sorpresa che ho assunto a causa dell’inatteso gesto. La risata è così fragorosa che porta indietro la testa, dandomi così modo di apprezzare da molto vicino la virilità dei suoi tratti.
«Dato che l’ho dimenticato… come si farebbe a “respirare”?», domando con finto sarcasmo, oramai contagiata da un tale atteggiamento scanzonato.
«Semplice! Chiudi gli occhi».
Sorrido, finendo per ubbidire. Abbasso le palpebre, incurante delle persone che al nostro fianco ci sfiorano.
«Respira… Piano... Profondamente».
Nonostante tutto questo suoni davvero assurdo, decido di dargli ascolto, lasciando che la sua voce ipnotica mi trascini.
«Senti il profumo del mare? Il vento lo trasporta. Passa attraverso la campagna, le strade polverose. Si intrufola tra le case, accarezza i marciapiedi…» Le dita leggere di Christian sfiorano la pelle nuda del mio braccio. «E arriva fino a qui…» Si china su di me, per sussurrarmi all’orecchio: «Fino a noi». L’alito caldo di Christian solletica il mio collo, un impercettibile gemito mi sfugge dalle labbra.
«Allora, Valentina, riesci a sentirlo?», insiste Christian con voce suadente. Vicino. Troppo vicino. Il cuore impazzito mi rimbomba nella testa.
Annuisco. Stordita. Confusa.
Ma è vero: lo sento… l’odore di Christian, il profumo della primavera… e quella cosa che mi fa tremare… quello che è forza e timore al medesimo tempo.
Le sue dita risalgono lentamente lungo il mio braccio, sorvolano la spallina dell’abito e atterrano sulla mia guancia. Trattengo il respiro, gli occhi ancora chiusi. Tremo, non riesco a controllarmi. Basterebbe un niente e potrei superare quella sottile linea di confine che ancora ci divide. Sono a un passo dal cedere alle lusinghe di questo tocco; qui, nel mezzo di un marciapiede affollato della mia Milano, senza nessuna reticenza. Dov’è la mia ragione? Dov’è Valentina, la moglie, la madre?
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