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Vi segnalo "La fermata dell’autobus e altri racconti", la raccolta dell'autore Fabio Adso Da Melk
Autore: Fabio
Adso Da Melk
Genere: Raccolta
di dieci racconti erotico-noir
Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo a € 10,39
Pagina autore: Incontrasti il mio sguardo
TRAMA:
Dieci racconti "dalla scrittura poliedrica che spazia
dalle tinte erotico noir alla riflessione dettata da esperienze
interiori".
* La fermata dell'autobus: un incontro casuale che
innescherà stravolgimenti di una tranquilla vita quotidiana, facendo emergere i
lati e desideri più nascosti.
* Il principe azzurro: la storia di una donna il cui
tradimento assume le sembianze di un sogno frutto del desiderio e
dell’immaginazione.
* Infermiera di notte: una notte particolare in un comune
ospedale.
* L'intervista: un incontro tra un giornalista e una donna
che ha vissuto un'esperienza particolare e traumatica della propria vita.
* L'appuntamento: un tradimento extraconiugale dai risvolti
noir...
* Relazione aperta: quando il rapporto di coppia può
raggiungere situazioni limite...
* Carlotta: il tormento interiore di un'adolescente che da
bambina vuole diventare donna...
* Dialogo tra una professoressa e una laureanda: una
conversazione ad un bar tra due donne viene registrata e trascritta...
* Il tronco: una favola erotica il cui protagonista è
l’amore eccelso che riscatta e riaccende alla vita.
* Paura: un breve saggio sull'importanza del sostegno morale
che si può offrire alla persona vittima delle proprie fobie.
BIOGRAFIA:
Fabio Adso Da Melk nasce in Toscana nel 1974.
Lettore seriale ed amante dei classici del '900, fino
all'inizio del 2018 è autore soltanto di qualche racconto o appunto nel cassetto.
Da giugno 2018 inizia a scrivere poesie dedicate quasi
interamente alla fidanzata, autrice e musa Crystal Allison Moore.
A febbraio 2019 esce la raccolta "Incontrasti il mio
sguardo", composta da ben 100 poesie scritte in soli 9 mesi.
A fine agosto Fabio, insieme a Crystal, pubblica la silloge
di poesie (57 ciascuno di cui 2 a 4 mani per un totale di 116) e che ha come
titolo lo stesso nome del gruppo social che amministra insieme alla fidanzata
da giugno 2019: "Lungo i sentieri di un sogno".
Il primo racconto, "La fermata dell'autobus", esce
singolarmente ad inizio ottobre in formato digitale.
A fine ottobre 2019 Fabio ha all'attivo quasi 200 poesie.
PREFAZIONE DI CRYSTAL ALLISON MOORE:
“La fermata dell’autobus e altri racconti” – dieci in tutto
– di Fabio Adso Da Melk è un’opera dalla scrittura poliedrica che spazia dalle
tinte erotico noir alla riflessione dettata da esperienze interiori che sfocia,
a tratti, nell’analisi introspettiva dei personaggi, sapientemente collocati in
differenti – e non sempre usuali – contesti di vita sociale e familiare. È bene
lasciarsi condurre dalla voce narrante, capace di mettere a nudo insieme ai
protagonisti anche la profondità del pensiero dell’autore, e seguendo le
differenti storie, lasciarsi coinvolgere dai dialoghi densi e incalzanti che
proiettano il lettore nei luoghi che sono teatro delle differenti vicende,
facendone percepire ogni dettaglio non solo fisico ma anche percettivo, come
gli odori e i sapori, o ancora l’atmosfera degli ambienti pregna degli stati
d’animo dei personaggi. In ogni singola storia l’autore percorre le vicende dei
protagonisti scandagliando il loro essere interiore, muovendosi dagli istinti
passionali e dai desideri del corpo per poi giungere all’analisi della
coscienza che, sollecitata, muta, si evolve fino a divenire rivalsa su ogni
banalità o illusoria normalità. Le scene erotiche, descritte in modo
dettagliato ma nel rispetto dei canoni dell’eleganza, rendono la lettura
intrigante ed avvincente, così come gli sviluppi inaspettati delle vicende e i
finali sorprendenti. L’erotismo, pur essendo il comune denominatore di tutti
racconti, ad eccezione dell’ultimo, non è semplice descrizione di atti
voluttuosi o desideri carnali, ma sovente rispecchia il desiderio di fuggire
materialmente, o anche solo con il pensiero, da routine quotidiane costituite
da impegni, responsabilità e affetti, ma che prive dell’amore vero, quello che
vivifica, con lo scorrere del tempo divengono trappole stringenti e soffocanti.
L’evasione, però, non avviene a cuor leggero: Fabio Adso Da Melk attira il
lettore nella coscienza dei protagonisti, dilaniata dai dubbi, dal rimorso e,
sovente, dalla delusione che deriva dall’impossibilità di afferrare un sogno
che si dissolve tra le dita, o ancora dal rimpianto per ciò che poteva essere e
che non è, o dal desiderio quasi celato di innestare la propria quotidianità
con utopiche realtà che dominano la coscienza stessa. L’evasione talvolta è
attuata per mezzo del tradimento inteso nel senso classico e materiale del termine,
– è il caso dei protagonisti de “La fermata dell’autobus” o “L’appuntamento”, o
anche “Infermiera di notte” in quest’ultimo, tra l’altro, esplora
magistralmente gli anfratti della psiche femminile facendone emergere
sensazioni di solitudine che inducono, o potrebbero indurre, a ricercare il
calore tra le braccia di un estraneo. Ne “Il principe azzurro”, invece, il
tradimento assume le sembianze di un sogno vissuto in una dimensione parallela,
frutto del desiderio e dell’immaginazione; quasi la risposta ad un richiamo che
ricorda, per certi versi, “Dona Flor e i suoi due mariti” di Jorge Amado.
Leggendo questi racconti si è indotti inevitabilmente a porsi la domanda: è
solo ebbrezza fisica ciò che ricercano i vari personaggi? A mio avviso la
risposta è no. Sia nei racconti sopracitati così come nei successivi, in modo
più o meno marcato – o più o meno celato – si può cogliere l’aspirazione, non
sempre pienamente consapevole, del personaggio di afferrare qualcosa di più del
solo appagamento fisico; è come se una seconda voce fantasma narrante
suggerisse al protagonista – e forse allo stesso autore – che è degno di
qualcosa di più eccelso. Le storie, che possono essere lette tutte
singolarmente, costituiscono quindi un’analisi del disagio di vivere di un uomo
o di una donna nelle peculiarità della loro dimensione esistenziale che
l’autore conduce con un linguaggio forbito che ne risalta la padronanza
linguistica. In “Carlotta”, “Relazione aperta” e “L’intervista”, con estrema
delicatezza tratta situazioni limite focalizzando l’attenzione sull’evoluzione
di determinate vicende senza giudicare o fare del falso moralismo, ma
semplicemente accendendo i riflettori su scenari inconsueti, ma che nel bene o
nel male, costituiscono parte del mondo reale. Anche il tema della morte (reale
o interiore) sembra apparire l’unica vera via di fuga dal quotidiano che non è
vita, nel quale gli stimoli vitali biologici, a volte sono forse gli unici che
giorno dopo giorno riescano a ridestare dall’inerzia. Degno di nota è anche il racconto
“Dialogo tra una professoressa e una laureanda”, differente rispetto ai
precedenti anche per quanto attiene lo stile e la struttura del dialogo che
ricorda quello di Sándor Márai.
La scrittura variegata di Fabio gli consente di spaziare
abilmente dall’erotismo al fiabesco, e lo fa magistralmente nel racconto “Il
tronco” che potrei definire una vera e propria favola erotica il cui
protagonista è l’amore eccelso, quello puro, liberatorio; l’amore che riscatta
e riaccende alla vita.
La raccolta si conclude con “Paura”, un racconto in cui
l’autore parla delle fobie focalizzando l’attenzione non tanto sul problema
oggettivo in sé, ma sull’importanza del sostegno morale che si può offrire alla
persona vittima delle proprie fobie soprattutto quando questa è la persona che
si ama; ancora una volta il tema dell’amore prevale e in questo racconto, come
ne “Il tronco” sembra che l’autore, avendolo conosciuto e sperimentato,
finalmente ne urli la grandezza, quasi
come se esso stesso lo avesse liberato da lacci insidiosi che lo costringevano
ad una condizione di vita malsana.
BREVI ESTRATTI:
La fermata
dell'autobus
La puntò dritto con decisione, mentre ella, forse per
imbarazzo, si voltò dalla parte opposta e cioè da dove sarebbe dovuto arrivare
l'autobus.
Era ormai a pochi metri con i propri passi ritmici che si
udivano nitidamente sull'asfalto per la composizione di cuoio delle suole delle
scarpe e per il silenzio che regnava in quel momento vista l'ora e la totale
assenza di mezzi che transitavano. Lui rallentò e, tale cambio di velocità,
fece voltare verso di lui la ragazza...
Infermiera di notte
Il turno di notte stava per finire e lei aveva ancora
l'odore di lui addosso, non fu una notte come le altre e non desiderò nemmeno
riposarsi un po' sulle brande utilizzate dal personale. Voleva chiudere solo
gli occhi e ritornare a quegli splendidi minuti di piacere che l'avevano fatta
sentire viva, sentire donna!
L'intervista
Milena si era fermata perché si era resa conto di essere
andata oltre il limite nel fornire quelle descrizioni, ma Dario la incitò di
nuovo pretendendo più dettagli da quella storia incredibile ed intrigante pur
essendo consapevole di viaggiare pericolosamente fuori dal seminato.
Con la parossistica ostentazione della sua celata morbosità,
rischiava di perdere la sintonia con Milena, ma le sue domande sempre più
istintive erano calcolate in base alle sensazioni che lui aveva su di lei e su
quanto il lato interiore della donna intendeva schiudersi come un baco da seta.
L'appuntamento
"Ormai i loro corpi erano completamente liberi, il
bianco roseo di lui faceva da contrasto con il marrone scuro di lei che,
stretta in una morsa di passione, cercava di avvilupparsi alle altrui membra.
Fu un amplesso completo e intenso che lui cercò di
intraprendere facendo leva sulla sua esperienza. Lei si lasciò guidare dalle
gesta di quell'uomo maturo che aveva il privilegio di solcare ed esplorare con
soddisfazione e fierezza, un corpo giovane e liscio che odorava ancora di
adolescenza perduta."
Relazione aperta
"I fili d’acqua corrente tiepida, che scorreranno sui
loro corpi, laveranno tracce rapprese e odori acri di quel bizzarro inizio di
giornata che rimarrà scolpito nelle loro menti e che inevitabilmente si
ripeterà rigenerandosi dal loro ricco compendio di desideri e gesti peculiari
della loro intimità.
Subodoreranno una fusione totale delle loro carni
accompagnata da fragorose urla di piacere e una sensazione di liberazione li
ripagherà della tortura sperimentata nel gioco che li ha resi complici e
protagonisti sin dal risveglio."
Carlotta
Fuori era cessato il turbine della tempesta e nuvole ormai
evaporate e lontane avevano lasciato spazio ad un invitante firmamento il cui
fulgore faceva da scenario della sua camera ormai immersa nelle tenebre.
La distanza incommensurabile di quei corpi celesti le fece
sovvenire la velocità della luce, la stessa alla quale i propri ormoni
impazziti sembravano correre nel suo corpo. La sua levigata carne invadeva quel
suo covo adolescenziale che portava ancora i segni di un’infanzia lontana:
pupazzi polverosi e bambole appese a stole di tulle ornavano il suo giaciglio.
Si svestì anche del suo minimale abito bianco e,
completamente nuda, si avvicinò alla finestra e la aprì per spalancare la
persiana con una vigorosa spinta ad entrambe le ante. Fu investita da una
gelida folata di brezza che inspiegabilmente aumentò la sua eccitazione...
Il tronco
Un lungo tronco liscio se ne stava adagiato tranquillo su
una sponda, ignaro del crescente fluire lì vicino. La sua forma era particolare
ed armonica, non sembrava un qualcosa modellato casualmente dalla natura, ma
dava l’impressione di essere stato scolpito e adagiato in quello spazio come
per sorvegliare la corrente.
I residui dei rami che ancora aveva addosso vibravano per la
forza imponente delle folate di vento e il suo legno levigato iniziò a cantare
per l’incessante caduta delle gocce pioggia.
Paura
Ciò che spinge a voler aiutare una persona e, soprattutto,
ciò che ne garantisce una tangibile efficacia è dato da un fattore
determinante: l’amore!
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