sabato 9 novembre 2019

"LA FERMATA DELL'AUTOBUS E ALTRI RACCONTI" di Fabio Adso Da Melk



Buongiorno follower, buon sabato!
Vi segnalo "La fermata dell’autobus e altri racconti", la raccolta dell'autore Fabio Adso Da Melk






Autore: Fabio Adso Da Melk

Genere: Raccolta di dieci racconti erotico-noir

Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo a € 10,39 

Pagina autore: Incontrasti il mio sguardo 




TRAMA:


Dieci racconti "dalla scrittura poliedrica che spazia dalle tinte erotico noir alla riflessione dettata da esperienze interiori".
* La fermata dell'autobus: un incontro casuale che innescherà stravolgimenti di una tranquilla vita quotidiana, facendo emergere i lati e desideri più nascosti.
* Il principe azzurro: la storia di una donna il cui tradimento assume le sembianze di un sogno frutto del desiderio e dell’immaginazione.
* Infermiera di notte: una notte particolare in un comune ospedale.
* L'intervista: un incontro tra un giornalista e una donna che ha vissuto un'esperienza particolare e traumatica della propria vita.
* L'appuntamento: un tradimento extraconiugale dai risvolti noir...
* Relazione aperta: quando il rapporto di coppia può raggiungere situazioni limite...
* Carlotta: il tormento interiore di un'adolescente che da bambina vuole diventare donna...
* Dialogo tra una professoressa e una laureanda: una conversazione ad un bar tra due donne viene registrata e trascritta...
* Il tronco: una favola erotica il cui protagonista è l’amore eccelso che riscatta e riaccende alla vita.
* Paura: un breve saggio sull'importanza del sostegno morale che si può offrire alla persona vittima delle proprie fobie.



BIOGRAFIA:

Fabio Adso Da Melk nasce in Toscana nel 1974.
Lettore seriale ed amante dei classici del '900, fino all'inizio del 2018 è autore soltanto di qualche racconto o appunto nel cassetto.
Da giugno 2018 inizia a scrivere poesie dedicate quasi interamente alla fidanzata, autrice e musa Crystal Allison Moore.
A febbraio 2019 esce la raccolta "Incontrasti il mio sguardo", composta da ben 100 poesie scritte in soli 9 mesi.
A fine agosto Fabio, insieme a Crystal, pubblica la silloge di poesie (57 ciascuno di cui 2 a 4 mani per un totale di 116) e che ha come titolo lo stesso nome del gruppo social che amministra insieme alla fidanzata da giugno 2019: "Lungo i sentieri di un sogno".
Il primo racconto, "La fermata dell'autobus", esce singolarmente ad inizio ottobre in formato digitale.
A fine ottobre 2019 Fabio ha all'attivo quasi 200 poesie.



PREFAZIONE DI CRYSTAL ALLISON MOORE:

“La fermata dell’autobus e altri racconti” – dieci in tutto – di Fabio Adso Da Melk è un’opera dalla scrittura poliedrica che spazia dalle tinte erotico noir alla riflessione dettata da esperienze interiori che sfocia, a tratti, nell’analisi introspettiva dei personaggi, sapientemente collocati in differenti – e non sempre usuali – contesti di vita sociale e familiare. È bene lasciarsi condurre dalla voce narrante, capace di mettere a nudo insieme ai protagonisti anche la profondità del pensiero dell’autore, e seguendo le differenti storie, lasciarsi coinvolgere dai dialoghi densi e incalzanti che proiettano il lettore nei luoghi che sono teatro delle differenti vicende, facendone percepire ogni dettaglio non solo fisico ma anche percettivo, come gli odori e i sapori, o ancora l’atmosfera degli ambienti pregna degli stati d’animo dei personaggi. In ogni singola storia l’autore percorre le vicende dei protagonisti scandagliando il loro essere interiore, muovendosi dagli istinti passionali e dai desideri del corpo per poi giungere all’analisi della coscienza che, sollecitata, muta, si evolve fino a divenire rivalsa su ogni banalità o illusoria normalità. Le scene erotiche, descritte in modo dettagliato ma nel rispetto dei canoni dell’eleganza, rendono la lettura intrigante ed avvincente, così come gli sviluppi inaspettati delle vicende e i finali sorprendenti. L’erotismo, pur essendo il comune denominatore di tutti racconti, ad eccezione dell’ultimo, non è semplice descrizione di atti voluttuosi o desideri carnali, ma sovente rispecchia il desiderio di fuggire materialmente, o anche solo con il pensiero, da routine quotidiane costituite da impegni, responsabilità e affetti, ma che prive dell’amore vero, quello che vivifica, con lo scorrere del tempo divengono trappole stringenti e soffocanti. L’evasione, però, non avviene a cuor leggero: Fabio Adso Da Melk attira il lettore nella coscienza dei protagonisti, dilaniata dai dubbi, dal rimorso e, sovente, dalla delusione che deriva dall’impossibilità di afferrare un sogno che si dissolve tra le dita, o ancora dal rimpianto per ciò che poteva essere e che non è, o dal desiderio quasi celato di innestare la propria quotidianità con utopiche realtà che dominano la coscienza stessa. L’evasione talvolta è attuata per mezzo del tradimento inteso nel senso classico e materiale del termine, – è il caso dei protagonisti de “La fermata dell’autobus” o “L’appuntamento”, o anche “Infermiera di notte” in quest’ultimo, tra l’altro, esplora magistralmente gli anfratti della psiche femminile facendone emergere sensazioni di solitudine che inducono, o potrebbero indurre, a ricercare il calore tra le braccia di un estraneo. Ne “Il principe azzurro”, invece, il tradimento assume le sembianze di un sogno vissuto in una dimensione parallela, frutto del desiderio e dell’immaginazione; quasi la risposta ad un richiamo che ricorda, per certi versi, “Dona Flor e i suoi due mariti” di Jorge Amado. Leggendo questi racconti si è indotti inevitabilmente a porsi la domanda: è solo ebbrezza fisica ciò che ricercano i vari personaggi? A mio avviso la risposta è no. Sia nei racconti sopracitati così come nei successivi, in modo più o meno marcato – o più o meno celato – si può cogliere l’aspirazione, non sempre pienamente consapevole, del personaggio di afferrare qualcosa di più del solo appagamento fisico; è come se una seconda voce fantasma narrante suggerisse al protagonista – e forse allo stesso autore – che è degno di qualcosa di più eccelso. Le storie, che possono essere lette tutte singolarmente, costituiscono quindi un’analisi del disagio di vivere di un uomo o di una donna nelle peculiarità della loro dimensione esistenziale che l’autore conduce con un linguaggio forbito che ne risalta la padronanza linguistica. In “Carlotta”, “Relazione aperta” e “L’intervista”, con estrema delicatezza tratta situazioni limite focalizzando l’attenzione sull’evoluzione di determinate vicende senza giudicare o fare del falso moralismo, ma semplicemente accendendo i riflettori su scenari inconsueti, ma che nel bene o nel male, costituiscono parte del mondo reale. Anche il tema della morte (reale o interiore) sembra apparire l’unica vera via di fuga dal quotidiano che non è vita, nel quale gli stimoli vitali biologici, a volte sono forse gli unici che giorno dopo giorno riescano a ridestare dall’inerzia. Degno di nota è anche il racconto “Dialogo tra una professoressa e una laureanda”, differente rispetto ai precedenti anche per quanto attiene lo stile e la struttura del dialogo che ricorda quello di Sándor Márai.
La scrittura variegata di Fabio gli consente di spaziare abilmente dall’erotismo al fiabesco, e lo fa magistralmente nel racconto “Il tronco” che potrei definire una vera e propria favola erotica il cui protagonista è l’amore eccelso, quello puro, liberatorio; l’amore che riscatta e riaccende alla vita.
La raccolta si conclude con “Paura”, un racconto in cui l’autore parla delle fobie focalizzando l’attenzione non tanto sul problema oggettivo in sé, ma sull’importanza del sostegno morale che si può offrire alla persona vittima delle proprie fobie soprattutto quando questa è la persona che si ama; ancora una volta il tema dell’amore prevale e in questo racconto, come ne “Il tronco” sembra che l’autore, avendolo conosciuto e sperimentato, finalmente  ne urli la grandezza, quasi come se esso stesso lo avesse liberato da lacci insidiosi che lo costringevano ad una condizione di vita malsana.



BREVI ESTRATTI:

La fermata dell'autobus
La puntò dritto con decisione, mentre ella, forse per imbarazzo, si voltò dalla parte opposta e cioè da dove sarebbe dovuto arrivare l'autobus.
Era ormai a pochi metri con i propri passi ritmici che si udivano nitidamente sull'asfalto per la composizione di cuoio delle suole delle scarpe e per il silenzio che regnava in quel momento vista l'ora e la totale assenza di mezzi che transitavano. Lui rallentò e, tale cambio di velocità, fece voltare verso di lui la ragazza...

Infermiera di notte
Il turno di notte stava per finire e lei aveva ancora l'odore di lui addosso, non fu una notte come le altre e non desiderò nemmeno riposarsi un po' sulle brande utilizzate dal personale. Voleva chiudere solo gli occhi e ritornare a quegli splendidi minuti di piacere che l'avevano fatta sentire viva, sentire donna!

L'intervista
Milena si era fermata perché si era resa conto di essere andata oltre il limite nel fornire quelle descrizioni, ma Dario la incitò di nuovo pretendendo più dettagli da quella storia incredibile ed intrigante pur essendo consapevole di viaggiare pericolosamente fuori dal seminato.
Con la parossistica ostentazione della sua celata morbosità, rischiava di perdere la sintonia con Milena, ma le sue domande sempre più istintive erano calcolate in base alle sensazioni che lui aveva su di lei e su quanto il lato interiore della donna intendeva schiudersi come un baco da seta.

L'appuntamento
"Ormai i loro corpi erano completamente liberi, il bianco roseo di lui faceva da contrasto con il marrone scuro di lei che, stretta in una morsa di passione, cercava di avvilupparsi alle altrui membra.
Fu un amplesso completo e intenso che lui cercò di intraprendere facendo leva sulla sua esperienza. Lei si lasciò guidare dalle gesta di quell'uomo maturo che aveva il privilegio di solcare ed esplorare con soddisfazione e fierezza, un corpo giovane e liscio che odorava ancora di adolescenza perduta."

Relazione aperta
"I fili d’acqua corrente tiepida, che scorreranno sui loro corpi, laveranno tracce rapprese e odori acri di quel bizzarro inizio di giornata che rimarrà scolpito nelle loro menti e che inevitabilmente si ripeterà rigenerandosi dal loro ricco compendio di desideri e gesti peculiari della loro intimità.
Subodoreranno una fusione totale delle loro carni accompagnata da fragorose urla di piacere e una sensazione di liberazione li ripagherà della tortura sperimentata nel gioco che li ha resi complici e protagonisti sin dal risveglio."

Carlotta
Fuori era cessato il turbine della tempesta e nuvole ormai evaporate e lontane avevano lasciato spazio ad un invitante firmamento il cui fulgore faceva da scenario della sua camera ormai immersa nelle tenebre.
La distanza incommensurabile di quei corpi celesti le fece sovvenire la velocità della luce, la stessa alla quale i propri ormoni impazziti sembravano correre nel suo corpo. La sua levigata carne invadeva quel suo covo adolescenziale che portava ancora i segni di un’infanzia lontana: pupazzi polverosi e bambole appese a stole di tulle ornavano il suo giaciglio.
Si svestì anche del suo minimale abito bianco e, completamente nuda, si avvicinò alla finestra e la aprì per spalancare la persiana con una vigorosa spinta ad entrambe le ante. Fu investita da una gelida folata di brezza che inspiegabilmente aumentò la sua eccitazione...

Il tronco
Un lungo tronco liscio se ne stava adagiato tranquillo su una sponda, ignaro del crescente fluire lì vicino. La sua forma era particolare ed armonica, non sembrava un qualcosa modellato casualmente dalla natura, ma dava l’impressione di essere stato scolpito e adagiato in quello spazio come per sorvegliare la corrente.
I residui dei rami che ancora aveva addosso vibravano per la forza imponente delle folate di vento e il suo legno levigato iniziò a cantare per l’incessante caduta delle gocce pioggia.

Paura
Ciò che spinge a voler aiutare una persona e, soprattutto, ciò che ne garantisce una tangibile efficacia è dato da un fattore determinante: l’amore! 


Nessun commento:

Posta un commento