Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Il caso del gatto malandrino" dell'autrice Federica Tonconi,
edito Univers Edizioni. A cura di Laura Altamura.
Autore: Federica Tronconi
Serie: I misteri dei fratellini
Genere: Racconto per bambini
Casa editrice: Univers Edizioni
Disponibile in formato cartaceo
Emma e Luca sono due simpatici fratelli. Vivono in un paese tranquillo, immerso nella natura e a contatto con gli animali. Un giorno ascoltano per caso i genitori che raccontano di alcuni oggetti rubati. Chi sarà mai stato? Come risolvere il mistero? I due bambini iniziano ad indagare a loro modo - con curiosità e entusiasmo - ma nessuno in giro sa nulla. Riusciranno a scoprire la verità? Età di lettura: da 6 anni.
Il caso del Gatto Malandrino è una storia, una fiaba da far leggere ai propri bambini o da leggere assieme a loro nelle pause di relax. La vedrei appropriata anche a scuola, nei momenti liberi o per le classiche letture guidate dal docente “sul tappetone”, dopo le quali c’è uno scambio di contenuti e di condivisione del proprio vissuto da parte dei piccoli.
La storia nella sua struttura ha molte caratteristiche della fiaba.
Si parte da una situazione iniziale di calma con conseguente complicazione, alla quale i due investigatori in erba devono trovare una soluzione.
I due bambini fanno da protagonisti, appoggiati da alcuni co-protagonisti che sono di sostegno per il raggiungimento della soluzione del caso; importante l’elemento fantastico, un gatto che parla o, per lo meno, il suo linguaggio viene compreso dai due piccoli, così pure quello delle galline.
Partiamo dall’analisi dello scenario. La situazione si snoda in un piccolo paesino lontano dalla caotica città e vengono presentati i due bambini. Essi sono inglobati in una realtà sana, fatta di famiglia e di principi ai quali sono stati educati. Attorno ruotano familiari, amici, un parco giochi, la scuola… tutti elementi importanti per lo sviluppo cognitivo ed emozionale dei piccoli.
Poi subentra l’aspetto ludico della sfida: il mistero va risolto senza dare troppo nell’occhio, e i protagonisti preparano gli elementi strumentali, carta e penna per scrivere i nomi delle persone da ascoltare a fini di indagine, lente d’ingrandimento, fischietto e via dicendo, il tutto quasi di nascosto, investiti dalla solennità che appartiene ad ogni investigazione.
Molti i messaggi sociali sottintesi ma primo fra tutti direi la cura degli animali e la responsabilizzazione dei bambini. Saranno essi stessi a doversi dedicare al pelosetto. Gli amici a quattro zampe non sono oggetti che possono essere parcheggiati in un angolo quando ci siamo stancati, come faremmo con un giocattolo che non piace più.
La lettura è facilitata da disegni molto significativi e dall’uso in maiuscolo di onomatopee tipo “SSHHHH, AARGHHH, DRIIIN” che fanno calare nella scena i piccoli lettori.
Consigliato!
Nessun commento:
Posta un commento