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Recensione: "Matrimonio sulla neve" di Debbie
Macomber,
edito HarperCollins Italia. A cura di AnnaLety.
Titolo: Matrimonio sulla neve
Autore: Debbie Macomber
Genere: Narrativa
Casa editrice: HarperCollins Italia
Disponibile in ebook a € 2,99
TRAMA:
Jenna Campbell è diretta in Alaska con l’intenzione di sposare un uomo conosciuto online. In aereo, però, incontra Reid Jamison, che non approvando affatto quel piano decide di modificare la destinazione di Jenna. Per il suo bene, s’intende! Così, lei si ritrova nella minuscola cittadina di Snowbound. Complice un’improvvisa bufera di neve, Jenna è costretta a restare a tempo indeterminato in compagnia di un gruppo di personaggi eccentrici, qualche orso e, naturalmente, lo stesso Reid. Chissà che non si riveli comunque l’occasione per sposarsi a Natale, anche se con l’uomo sbagliato... ma pur sempre perfetto per lei!
Anni fa avevo letto un romanzo della stessa autrice e mi era piaciuto. Questo era in offerta lampo e, non sapendo cosa leggere (nonostante la pila di libri sul comodino, ça va sans dire), l’ho preso. La trama era allettante, soprattutto per me che ultimamente ho la passione per le terre selvagge e per l’inverno, e per l’inverno nelle terre selvagge. Da questo punto di vista è stato una grande delusione: di Alaska c’è solo il nome e un po’ di neve. E continuo a chiedermi come si fa ad ambientare una storia in Alaska, a novembre, e non dire nulla del freddo assurdo e del buio pressoché totale. L’unico momento di vita selvaggia è l’incontro con un orso, del tutto innocuo, che rovista tra i rifiuti senza battere ciglio di fronte agli umani. Se avete amato “Luci d’inverno” di Nora Roberts e sperate di fare il bis della stessa Alaska dura e affascinante, in questo romanzo non ne troverete nemmeno l’ombra.
La trama, come detto, prometteva bene, ma ha mantenuto in parte, per me che nutrivo aspettative forse eccessive. Jenna è innamorata da anni del suo capo, che però la considera solo una fidata assistente. Non vedendo alcuna speranza di sciogliere il cuore di ghiaccio di un uomo che vive solo di lavoro, molla lavoro e Los Angeles per andare a vivere in Alaska e, perché no?, sposare quello che sembra essere un’ottima alternativa. Jenna e Dalton si sono conosciuti attraverso internet, in una chat room di poesia e da lì era iniziata una frequentazione online assidua e appassionata, fino ad arrivare all’invito di Dalton a raggiungerlo in Alaska. Dalton però non si fa trovare all’aeroporto come promesso e Jenna finisce per accettare un passaggio da Reid, pilota di bush flying, che si offre di portarla a Beasley, dove vive Dalton. Peccato che Reid conosca bene Dalton e abbia tutte le intenzioni di tenere Jenna lontana da lui. Una tormenta imprevista blocca entrambi a Snowbound, dove vive Reid, costringendoli a una convivenza forzata alla quale non erano preparati. Mentre Jenna e Reid trascorrono la tormenta in compagnia di simpatici concittadini di Snowbound, Dalton si dà da fare per ritrovare Jenna, finendo per contattarne la madre. Che decide su due piedi di correre in Alaska a trovare la figlia. Nel frattempo, l’ormai ex-capo di Jenna si rende conto di quanto lei fosse preziosa e decide di andare a prendersela, pure lui in Alaska.
Con queste premesse, lo sviluppo avrebbe potuto essere più articolato di quel che è e decisamente più succoso. Macomber invece si limita a veloci gag che invece di sorprendere fanno un po’ cascare le braccia, con situazioni talmente banali e inspiegabili da non riuscire ad apprezzarne l’ironia.
I personaggi sono macchiette stereotipate anche troppo prevedibili. La poca passione che si respira è un cliché dietro l’altro e nemmeno la scena decisiva, verso il finale, riesce a far battere il cuore.
Per amor del vero, devo dire che il romanzo scorre veloce e senza intoppi, e nonostante non si sia rivelato di mio gusto l’ho letto piacevolmente. Quindi se state cercando una storia leggera, senza impegno, per trascorrere qualche ora con la testa da un’altra parte, allora potrebbe fare al caso vostro. Se invece da un romanzo vi aspettate un po’ di più di una storiella, lasciate perdere.