Vi segnalo questa raccolta di poesie intitolata "Jiva Anima" dell'autore Gianluca Truncellito 😊
Titolo: Jiva. Anima
Autore: Gianluca Truncellito
Genere: Poesie
Disponibile in formato cartaceo a € 8,00
Pagina autore: Jiva
TRAMA:
Si dice spesso che la vera poesia stia nell'animo di chi la scrive, divenendo melodia dell'essere, che fa sognare, fa ridere, fa piangere, fa ricordare e rimane per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, accompagnandoci per una vita intera. La silloge poetica di Gianluca Truncellito rappresenta sicuramente il seme vero e proprio dell'arte poetica. Leggendo le sue liriche si ha quella percezione di accedere dentro il vivere del poeta che rappresenta una tradizione estetica dell'irregolare che possiamo chiamare manierista.
DICE L'AUTORE:
L'idea di scrivere una
raccolta di poesie è maturata dopo anni di litigi tra me e la mia mente.
Ho iniziato a scrivere poesie
già da bambino, purtroppo quello che scrivevo lo buttavo subito, perché in me
si materializzava quel fantasma che si chiama vergogna. Non avevo abbastanza
stima in me stesso.
Da adolescente però qualcosa
stava cambiando, iniziavo a tenere le mie liriche, nascoste accuratamente.
Poi da circa dieci anni, la mia
consacrazione come poeta. Non butto più niente e neanche nascondo, anzi ne vado
fiero, consapevole che non si può piacere a tutti.
Complice di questo mio
cambiamento, e quindi questa crescita umana, questa maturazione non solo come
poeta ma come uomo, mia moglie Francesca.
Con molta pazienza mi è sempre
stata accanto, sopportando tutte le debolezze e le fragilità che accompagnano
la vita di un poeta tormentato.
Poi l'arrivo di nostra figlia
Giulia ha consacrato definitivamente la mia passione per questa nobile arte. Da
qui la decisione di aprire prima la mia pagina, jiva, dove ho iniziato ad aprirmi
al mondo con i miei scritti, e quindi mettermi a nudo, e poi la decisione di
pubblicare la mia prima raccolta di poesie.
BREVE ESTRATTO:
Soffrire
Posso parlare, mangiare e dormire,
ma detesto non poter più
ballare.
Non mi arrendo,
combatto soffrendo,
indietro tornerei correndo,
ma purtroppo la tattica non
vale.
La forza di lasciare alle
spalle il passato,
l'amore incantato e il dolore
sgraziato.
Cerco il sereno, faccio una piccola
sosta,
ci sono un mucchio di scale,
su e giù, mi ha cambiato nel
profondo.
Ho posato i bagagli, per un
peso
troppo elevato.
Cicatrici molto rischiose
porto
nel cuore, con il rischio di
morte e rancore.
L'orologio avanza e,
la malattia senza tregua penetra
con forza.
Ho imparato a pregare,
ma non posso più aspettare.
Inerme mi lascio trasportare,
ma non per paura.
Provo a difendermi, colpire e
poi gioire,
ma in risposta l'anima vuol
svenire.
Allora penso giardini fioriti,
Signore aiutami,
i miei compiti ancor non sono finiti.
Nessun commento:
Posta un commento