Vi segnalo alcune uscite firmate Quixote Edizioni 😊
Titolo: El Diablo
Autore: M. Robinson
Serie: The Devil Vol.1
Casa editrice: Quixote Edizioni
Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo a € 15,52
Pagina autore: Author M. Robinson
TRAMA:
Dall'autrice USA Today Best Selling Author M. Robinson:
Ero spietato.
Ero temuto.
Avevo sacrificato me stesso.
Lei.
Ogni cosa…
Vivere in un mondo in cui valgo più da morto che da vivo è stata una mia scelta. Sono un uomo terribile, e non ho mai aspirato a essere nulla di diverso. Ho fatto cose di cui non sono fiero. Ho visto cose che non dovrebbero essere viste. Ho causato dolore a cui non posso rimediare.
È sempre stata una mia scelta.
Ogni decisione.
Ogni ordine.
Che fosse giusto o sbagliato, non aveva importanza.
Fino a lei. Era sotto la mia protezione, finché non è diventata la mia ossessione. Ma chi l’avrebbe salvata…
Da. Me. Stesso. Io, il diavolo. Il fato ci ha fatto incontrare. Il destino ci ha distrutti.
BREVE ESTRATTO:
Sorrise.
Il figlio di puttana sorrise.
Si alzò, si schiarì la voce,
guardandomi dritto negli occhi. «Te la farò pagare, puttana.»
Prima che me ne rendessi conto, alzò la mano e mi schiaffeggio così
violentemente, che sentii il sapore del sangue in bocca. Non smetteva, mi
colpiva in faccia di continuo. Riuscivo a malapena a stare in piedi. Iniziai a
vedere sfocato quando mi colpì ripetutamente lo stomaco, fino a quando caddi a
terra, annaspando in cerca di quell'aria che non ero in grado di inspirare. Mi
prese a calci nelle costole, facendomi rotolare sulla schiena. Strisciando,
cercai di mettermi in posizione fetale per proteggermi. Riuscivo a vedere solo
il rosso del sangue penetrarmi negli occhi.
Si mise in ginocchio davanti a me e mi afferrò per i capelli,
costringendomi con la forza a guardarlo, e un dolore straziante si irradiò
attraverso tutto il mio corpo.
«Finirà in questo modo.» Estrasse un coltello dalla tasca. Non ebbi
nemmeno il tempo di capire ciò che stava accadendo che lui mi trascinò per i
capelli fino al divano. «Ti strapperò i vestiti,» sogghignò, facendo scivolare
il coltello senza sforzo verso il basso, sulla parte anteriore del mio body e
sull'elastico della calzamaglia. Mi lacerò i vestiti, lasciandomi solo con il
reggiseno sportivo e le mutandine. Mollò la presa sui miei capelli, spingendomi
a terra come se non pesassi nulla.
«E poi... tirerò fuori il mio cazzo.» Si slacciò la cintura, tirando
fuori quella sottospecie di uccello. «Ora ti scoperò, con o senza il tuo
consenso, maledetta rizzacazzi.»
Mi gettò a terra, tirandomi forte i capelli dalla radice e sbattendomi
la testa contro il pavimento di legno. Il dolore si irradiò in tutto il mio
corpo mentre soffocavo per la mancanza improvvisa di aria, causata dal fatto
che mi stesse schiacciando con tutto il suo peso. La mia vista si annebbiò di
nuovo, costringendomi a strizzare le palpebre, per scacciare via le macchioline
bianche che vedevo danzare davanti agli occhi.
«Non svenire. Non sarebbe più divertente. Ma, credimi, in ogni caso
niente mi impedirà di farlo.»
Sentii che mi spostava le mutandine, esponendomi, e alitandomi
nell'incavo del collo, disse: «Non sono mai stato con una vergine. Ti
ringrazio.» Detto ciò, spinse il suo cazzo nella mia fessura.
Prima che potessi urlare o lottare, la porta del mio
appartamento si spalancò, e sentii l'intonaco staccarsi dal muro per il colpo.
«Che cazzo succede?» ruggì Nikolai, girandosi
immediatamente e bloccando la mia visuale. Chiusi gli occhi, scivolando
nell'oscurità. Un forte rumore di scoppio rimbalzò sui muri, facendomi
trasalire. Un calore improvviso, colpì il mio viso, il collo, il petto e il
corpo di Nikolai crollò su di me. Tutti i suoi cento chili si accasciarono
sulla mia corporatura minuta. Se prima avevo pensato di non riuscire a
respirare, ora era peggio, ma di colpo il suo corpo venne sollevato come se non
pesasse nulla.
«Smettila di urlare,
cazzo» ringhiò qualcuno vicino al mio orecchio. Riuscivo a malapena a sentirlo.
Stavo gridando?
Mi pulirono il volto, asciugandomi il sangue dagli occhi, così fui in
grado di vedere.
«Smettila di lottare,»
mi schernì di nuovo l'uomo misterioso.
Stavo lottando?
Mi afferrò il braccio
con forza, rimettendomi sulle mie gambe tremolanti, e subito mi scontrai con un
petto muscoloso, solido. Le sue braccia erano avvolte intorno a me,
stringendomi per impedirmi di cadere.
Il suo profumo aggredì immediatamente i miei sensi.
Avrei riconosciuto quell'odore ovunque.
Era impresso per sempre nella mia mente.
«Se sai cosa è bene per te, smettila di urlare e di
lottare contro di me.»
Che cosa?
Spalancai gli occhi, ero a malapena in grado di vedere
attraverso il velo di sangue e Dio solo sa cos'altro. Sbirciai attraverso le
ciglia, ritrovandomi a fissare i suoi occhi verdi cupi, freddi e vacui. Per
qualche motivo, mi sentii ribollire il sangue nelle vene. Tutto accadde così
velocemente che non ebbi il tempo di registrare nulla, e l’unica cosa che vidi
fu la sua pistola alzarsi sopra la testa.
«Ti avevo avvertito, cariño.»
Con forza bruta, abbassò l'arma colpendomi alla nuca.
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Titolo: Rosso sangue
Autori: Lily Carpenetti & K. Elise
Serie: Gold and Iron Vol.1
Casa editrice: Quixote Edizioni
Disponibile in ebook a € 3,99
TRAMA:
Dopo aver perso sul campo il suo partner lavorativo, Edward Davis guarda la vita con occhio cinico e la affronta a muso duro, passando le sue giornate tra lavoro e incontri occasionali con ragazzi più giovani, che non lo mettano in condizione di impegnarsi.
Nel bel mezzo di un caso complicato, viene piantato dall'ennesimo collega, che viene sostituito dal figlio di un politico, appena approdato alla sezione omicidi. Dopo l'iniziale diffidenza, il detective dovrà ammettere che David Briggs è molto di più del raccomandato che credeva e che i meriti sul campo non sono l'unica attrattiva dell'uomo.
Lo svolgimento delle indagini prosegue a pari passo con la crescente attrazione tra i due, fra incomprensioni e momenti di estrema vicinanza.
Come l'acciaio e l'oro del distintivo che portano, i due si scopriranno opposti e complementari.
Ma il detective Davis capirà la forza di questa nuova unione quando sarà sul punto di perdere Dave e si getterà al salvataggio del collega.
La circostanza estrema riuscirà a scuotere le sue convinzioni e predisporlo più positivamente verso
un'eventuale frequentazione. Non una vera e propria relazione, ma qualcosa che gli si avvicini molto.
BREVE ESTRATTO:
«Come mai hai scelto di fare
questo lavoro di merda?» buttò lì, ridendo. «Insomma, lo hai fatto per
ribellione verso la tua famiglia? Credo tu abbia una signora laurea, avresti
potuto puntare più in alto.»
«Non sopporto i
crimini impuniti. Volevo far sì che gli assassini venissero fermati e
incriminati» mormorò David, guardando nuovamente le onde, come rincorrendo
un'immagine lontana.
«Questo in prima elementare?»
continuò a scherzare. Era più facile affrontare i discorsi con sarcasmo, pur
rischiando di stare sul cazzo. In effetti, lui stava sul cazzo a molta gente.
«Qualche
anno dopo,» sorrise Dave, stando al gioco e guardandolo negli occhi.
«Perché,
tu credi ancora nella giustizia americana?»
David
Briggs si guardò attorno confuso, come se si fosse dimenticato dove si
trovavano o avesse paura di qualcosa.
«Spesso a non
funzionare sono i vari ingranaggi. Non è detto che la colpa sia di un giudice o
della burocrazia, se tanti malviventi non vengono incriminati. Succede che non
vengano nemmeno presi o non possano venir processati per qualche vizio di
forma. Io volevo assicurarmi che le indagini portassero a un colpevole.»
Davis
sospirò, cercando di mantenere lo sguardo negli occhi da cucciolo speranzoso
del collega. Sembrava un bambino.
«È quello che
vogliamo tutti. Ma un paio d'anni sul campo ti metteranno davanti a tanto di
quel lerciume, che pregherai di non aver mai desiderato questo lavoro. Vedere
il disprezzo per la vita dimostrato dagli esseri umani ti rende cinico. Non
tutti sono pazzi come il nostro impiccato.»
«Ammesso
che sia lui Il Macellaio,» intervenne Briggs.
«Ammesso
che sia lui,» gli concesse.
«Un paio d’anni
alla omicidi mi faranno diventare come te?» lo ripagò con la sua stessa ironia.
Oddio
ti prego, no. Fai che la vita non ti cambi in questo modo, si sorprese a pensare.
Briggs
gli piaceva così com'era: l'entusiasmo che metteva nell'incarico, seppur con
una certa dose di pedante pignoleria, era quello che l'aveva spinto ad andare
al lavoro con più serenità, negli ultimi tempi.
Avrebbe
voluto baciarlo. Fu la prorompente tentazione di un attimo, che venne spazzata
via da un refolo di vento. Accartocciò il bicchiere in una mano e sollevò il
culo dalla carrozzeria dell'auto.
«Andiamo, voglio
assistere alla tua lavata di capo. Almeno fossi stato etero e l'avessi fatto
per scopartela. Ma fare la figura del coglione gratis è proprio da sfigati!»
Briggs
rise e lo seguì dentro l'abitacolo della loro auto. Sentirlo ridere era una
delle cose belle della vita.
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