martedì 20 febbraio 2018

NUOVE PUBBLICAZIONI QUIXOTE EDIZIONI



Vi segnalo alcune uscite firmate Quixote Edizioni 😊





Titolo: El Diablo
Autore: M. Robinson
Serie: The Devil Vol.1 

Casa editrice: Quixote Edizioni

Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo a € 15,52

Pagina autoreAuthor M. Robinson 





TRAMA:

Dall'autrice USA Today Best Selling Author M. Robinson:

Ero spietato.
Ero temuto.
Avevo sacrificato me stesso.
Lei.
Ogni cosa…
Vivere in un mondo in cui valgo più da morto che da vivo è stata una mia scelta. Sono un uomo terribile, e non ho mai aspirato a essere nulla di diverso. Ho fatto cose di cui non sono fiero. Ho visto cose che non dovrebbero essere viste. Ho causato dolore a cui non posso rimediare.
È sempre stata una mia scelta.
Ogni decisione.
Ogni ordine.
Che fosse giusto o sbagliato, non aveva importanza.
Fino a lei. Era sotto la mia protezione, finché non è diventata la mia ossessione. Ma chi l’avrebbe salvata…
Da. Me. Stesso. Io, il diavolo. Il fato ci ha fatto incontrare. Il destino ci ha distrutti. 






BREVE ESTRATTO:


Sorrise.

Il figlio di puttana sorrise.
Si alzò, si schiarì la voce, guardandomi dritto negli occhi. «Te la farò pagare, puttana.»
Prima che me ne rendessi conto, alzò la mano e mi schiaffeggio così violentemente, che sentii il sapore del sangue in bocca. Non smetteva, mi colpiva in faccia di continuo. Riuscivo a malapena a stare in piedi. Iniziai a vedere sfocato quando mi colpì ripetutamente lo stomaco, fino a quando caddi a terra, annaspando in cerca di quell'aria che non ero in grado di inspirare. Mi prese a calci nelle costole, facendomi rotolare sulla schiena. Strisciando, cercai di mettermi in posizione fetale per proteggermi. Riuscivo a vedere solo il rosso del sangue penetrarmi negli occhi.
 Si mise in ginocchio davanti a me e mi afferrò per i capelli, costringendomi con la forza a guardarlo, e un dolore straziante si irradiò attraverso tutto il mio corpo.
 «Finirà in questo modo.» Estrasse un coltello dalla tasca. Non ebbi nemmeno il tempo di capire ciò che stava accadendo che lui mi trascinò per i capelli fino al divano. «Ti strapperò i vestiti,» sogghignò, facendo scivolare il coltello senza sforzo verso il basso, sulla parte anteriore del mio body e sull'elastico della calzamaglia. Mi lacerò i vestiti, lasciandomi solo con il reggiseno sportivo e le mutandine. Mollò la presa sui miei capelli, spingendomi a terra come se non pesassi nulla.
 «E poi... tirerò fuori il mio cazzo.» Si slacciò la cintura, tirando fuori quella sottospecie di uccello. «Ora ti scoperò, con o senza il tuo consenso, maledetta rizzacazzi.»
 Mi gettò a terra, tirandomi forte i capelli dalla radice e sbattendomi la testa contro il pavimento di legno. Il dolore si irradiò in tutto il mio corpo mentre soffocavo per la mancanza improvvisa di aria, causata dal fatto che mi stesse schiacciando con tutto il suo peso. La mia vista si annebbiò di nuovo, costringendomi a strizzare le palpebre, per scacciare via le macchioline bianche che vedevo danzare davanti agli occhi.
 «Non svenire. Non sarebbe più divertente. Ma, credimi, in ogni caso niente mi impedirà di farlo.»
 Sentii che mi spostava le mutandine, esponendomi, e alitandomi nell'incavo del collo, disse: «Non sono mai stato con una vergine. Ti ringrazio.» Detto ciò, spinse il suo cazzo nella mia fessura.
 Prima che potessi urlare o lottare, la porta del mio appartamento si spalancò, e sentii l'intonaco staccarsi dal muro per il colpo. 
«Che cazzo succede?» ruggì Nikolai, girandosi immediatamente e bloccando la mia visuale. Chiusi gli occhi, scivolando nell'oscurità. Un forte rumore di scoppio rimbalzò sui muri, facendomi trasalire. Un calore improvviso, colpì il mio viso, il collo, il petto e il corpo di Nikolai crollò su di me. Tutti i suoi cento chili si accasciarono sulla mia corporatura minuta. Se prima avevo pensato di non riuscire a respirare, ora era peggio, ma di colpo il suo corpo venne sollevato come se non pesasse nulla.
«Smettila di urlare, cazzo» ringhiò qualcuno vicino al mio orecchio. Riuscivo a malapena a sentirlo.
 Stavo gridando?
 Mi pulirono il volto, asciugandomi il sangue dagli occhi, così fui in grado di vedere.
 «Smettila di lottare,» mi schernì di nuovo l'uomo misterioso.
 Stavo lottando?
 Mi afferrò il braccio con forza, rimettendomi sulle mie gambe tremolanti, e subito mi scontrai con un petto muscoloso, solido. Le sue braccia erano avvolte intorno a me, stringendomi per impedirmi di cadere.
 Il suo profumo aggredì immediatamente i miei sensi.
 Avrei riconosciuto quell'odore ovunque.
 Era impresso per sempre nella mia mente.
 «Se sai cosa è bene per te, smettila di urlare e di lottare contro di me.»
 Che cosa?
Spalancai gli occhi, ero a malapena in grado di vedere attraverso il velo di sangue e Dio solo sa cos'altro. Sbirciai attraverso le ciglia, ritrovandomi a fissare i suoi occhi verdi cupi, freddi e vacui. Per qualche motivo, mi sentii ribollire il sangue nelle vene. Tutto accadde così velocemente che non ebbi il tempo di registrare nulla, e l’unica cosa che vidi fu la sua pistola alzarsi sopra la testa.
 «Ti avevo avvertito, cariño.»
 Con forza bruta, abbassò l'arma colpendomi alla nuca.
 



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Titolo: Rosso sangue
Autori: Lily Carpenetti & K. Elise
Serie: Gold and Iron Vol.1

Casa editrice: Quixote Edizioni

Disponibile in ebook a € 3,99 





TRAMA:

Dopo aver perso sul campo il suo partner lavorativo, Edward Davis guarda la vita con occhio cinico e la affronta a muso duro, passando le sue giornate tra lavoro e incontri occasionali con ragazzi più giovani, che non lo mettano in condizione di impegnarsi.

Nel bel mezzo di un caso complicato, viene piantato dall'ennesimo collega, che viene sostituito dal figlio di un politico, appena approdato alla sezione omicidi. Dopo l'iniziale diffidenza, il detective dovrà ammettere che David Briggs è molto di più del raccomandato che credeva e che i meriti sul campo non sono l'unica attrattiva dell'uomo.
Lo svolgimento delle indagini prosegue a pari passo con la crescente attrazione tra i due, fra incomprensioni e momenti di estrema vicinanza.
Come l'acciaio e l'oro del distintivo che portano, i due si scopriranno opposti e complementari.
Ma il detective Davis capirà la forza di questa nuova unione quando sarà sul punto di perdere Dave e si getterà al salvataggio del collega.
La circostanza estrema riuscirà a scuotere le sue convinzioni e predisporlo più positivamente verso 
un'eventuale frequentazione. Non una vera e propria relazione, ma qualcosa che gli si avvicini molto. 



BREVE ESTRATTO:



«Come mai hai scelto di fare questo lavoro di merda?» buttò lì, ridendo. «Insomma, lo hai fatto per ribellione verso la tua famiglia? Credo tu abbia una signora laurea, avresti potuto puntare più in alto.»
 «Non sopporto i crimini impuniti. Volevo far sì che gli assassini venissero fermati e incriminati» mormorò David, guardando nuovamente le onde, come rincorrendo un'immagine lontana. 
«Questo in prima elementare?» continuò a scherzare. Era più facile affrontare i discorsi con sarcasmo, pur rischiando di stare sul cazzo. In effetti, lui stava sul cazzo a molta gente. 
«Qualche anno dopo,» sorrise Dave, stando al gioco e guardandolo negli occhi.
 «Perché, tu credi ancora nella giustizia americana?»
 David Briggs si guardò attorno confuso, come se si fosse dimenticato dove si trovavano o avesse paura di qualcosa.
 «Spesso a non funzionare sono i vari ingranaggi. Non è detto che la colpa sia di un giudice o della burocrazia, se tanti malviventi non vengono incriminati. Succede che non vengano nemmeno presi o non possano venir processati per qualche vizio di forma. Io volevo assicurarmi che le indagini portassero a un colpevole.»
 Davis sospirò, cercando di mantenere lo sguardo negli occhi da cucciolo speranzoso del collega. Sembrava un bambino.
 «È quello che vogliamo tutti. Ma un paio d'anni sul campo ti metteranno davanti a tanto di quel lerciume, che pregherai di non aver mai desiderato questo lavoro. Vedere il disprezzo per la vita dimostrato dagli esseri umani ti rende cinico. Non tutti sono pazzi come il nostro impiccato.» 
«Ammesso che sia lui Il Macellaio,» intervenne Briggs.
 «Ammesso che sia lui,» gli concesse.
 «Un paio d’anni alla omicidi mi faranno diventare come te?» lo ripagò con la sua stessa ironia.
 Oddio ti prego, no. Fai che la vita non ti cambi in questo modo, si sorprese a pensare.
 Briggs gli piaceva così com'era: l'entusiasmo che metteva nell'incarico, seppur con una certa dose di pedante pignoleria, era quello che l'aveva spinto ad andare al lavoro con più serenità, negli ultimi tempi.
 Avrebbe voluto baciarlo. Fu la prorompente tentazione di un attimo, che venne spazzata via da un refolo di vento. Accartocciò il bicchiere in una mano e sollevò il culo dalla carrozzeria dell'auto.
 «Andiamo, voglio assistere alla tua lavata di capo. Almeno fossi stato etero e l'avessi fatto per scopartela. Ma fare la figura del coglione gratis è proprio da sfigati!»
 Briggs rise e lo seguì dentro l'abitacolo della loro auto. Sentirlo ridere era una delle cose belle della vita. 



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