Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli ha letto "La voce del mare" di Emily Pigozzi, edito Emma Books
Titolo: La voce del mare
Autore: Emily Pigozzi
Genere: Romance
Casa editrice: Emma Books
Disponibile in ebook a € 2,99
Pagina autore: Emily Pigozzi Autore
TRAMA:
Due donne legate da un filo indissolubile.
Una vita divisa in due.
Una sola voce.
Per Thalia Fountas, italo-greca, l’unica cosa che conta è la musica lirica. Per questo entra in crisi quando all’improvviso le sembra di non riuscire più a cantare. Come se non bastasse iniziano a tormentarla strani sogni: una casa sul mare, grandi ulivi, spiagge incantevoli e una ragazza misteriosa che le assomiglia. Thalia riconosce la casa: si trova a Zante e apparteneva a sua nonna di cui lei non sa quasi nulla. Complici un diario, un mare cristallino e uno scontroso vicino di casa dagli occhi verdissimi, in Grecia Thalia forse ritroverà la voce e la strada per esaudire tutti i suoi desideri.
Inizio la recensione con questa bella frase tratta dal
libro:
Sii musica. Sii vita.
Hai l'amore, il talento, tutto. Gli dei ti sono benigni, le muse hanno parlato.
Onora i tuoi doni. Mostra di meritarli. Sii la persona che vorresti diventare.
Fai che l'amore sia la tua forza, non ciò che ti trascina a fondo.
Ho già letto diversi libri di Emily e li ho sempre
apprezzati. Così quando mi è stato chiesto se volevo leggere questo romanzo ho
accettato subito, sicura di non rimanere delusa. E ancora una volta ho avuto
ragione! È stupendo!
Nonostante ultimamente abbia difficoltà a leggere (il cosiddetto
blocco del lettore), appena l'ho iniziato ho come avuto la sensazione che
fosse proprio quello che ci voleva per sbloccarmi. Sono rimasta coinvolta nella
storia, mi è risultato facile entrare in empatia con i vari protagonisti. Ho
amato tutto di questo libro: la trama, l'ambientazione, in particolare la parte
riguardante la Grecia, i numerosi personaggi... Si legge velocemente, grazie
appunto a una trama ben strutturata, che cattura pagina dopo pagina. La
scrittura è molto accurata e lineare e i dialoghi risultano veloci e mai
noiosi.
La narrazione avviene, per quanto riguarda il presente, in
prima persona con il pov di Thalia, la protagonista femminile. Mentre per la
parte riguardante gli avvenimenti descritti nel diario, ovvero gli episodi
accaduti tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta, l'autrice ha
preferito utilizzare la terza persona. Scelta azzeccata secondo me. La storia è
dolce, romantica, commovente... (vi consiglio di tenere a portata di mano dei
fazzolettini), in parte malinconica, soprattutto per quanto riguarda il
passato.
Non parlerò molto della trama per evitare di rivelare troppo.
Farò solo qualche accenno.
Thalia Fountas è una giovane cantante lirica. Le sue origini
sono per metà italiane, da parte della madre e per metà greche, da parte del
padre. Ama il suo lavoro, sogna di esibirsi nei più importanti teatri,
diventare famosa, magari come la connazionale Maria Callas. Una sera però
succede qualcosa che la manda in crisi. Durante un concerto prende una stecca,
il peggiore incubo per un cantante lirico. Più o meno la stessa cosa le succede
poco dopo a Barcellona. Come se tutto ciò non bastasse, durante la notte inizia
a sognare il mare, degli ulivi, una casetta bianca… Un luogo che lei conosce in
quanto è lì che è nato il padre e la casa apparteneva a nonna Dorothea. In quel
sogno compare anche una giovane donna molto somigliante a lei. È spesso rivolta
verso il mare e continua a scrutare l'orizzonte con lo sguardo triste e
pensieroso. Ma chi è questa figura femminile che sembra volerle dire qualcosa,
incitarla ad andare a Zante?
Thalia è sempre più curiosa di sapere chi è la sua “sosia” e
come mai continua a sognare l'isola. Così, convinta dalla sua insegnante di
canto a prendersi una pausa, decide di partire per la Grecia.
Sarà proprio su quella stupenda isola che Thalia non solo
riuscirà a dare un nome alla giovane e triste ragazza che popolava i suoi
sogni, ma avrà la possibilità di scoprire chi era veramente sua nonna, Dorothea
Kolovos. E lo fa leggendo un diario, conservato in un vecchio baule assieme a
delle fotografie e a degli abiti risalenti agli anni cinquanta, che ha trovato
nella soffitta della casa di famiglia. Un diario che al suo interno nasconde
una bellissima, romantica e struggente storia d'amore, ma non solo...
Leggendo le pagine del diario si percepisce l'amore che
Dorothea prova nei confronti di Alexander e viceversa, ma anche la sua
sofferenza quando le cose precipitano. L'autrice riesce a coinvolgere
emotivamente il lettore… almeno questo è quello che è successo a me.
La giovane scopre, inoltre, che lei e la nonna non hanno
solo un legame di sangue, ma le lega anche la passione per la lirica e un
braccialetto. Ma quale sarà la storia di quel gioiello e come ne è entrata in
possesso Dorothea? Sarà forse un pegno d'amore?
Conosce però anche Richard, il suo vicino di casa. Inglese,
biondo, occhi verdi, lunatico, scontroso, a volte un po' cafone, ma
affascinante e bello come un dio greco. Di professione fotografo in zone di
guerra, il giovane si trova sull'isola in convalescenza per riprendersi da un
grave incidente. Tra i due volano scintille fin dal loro primo incontro. Sono
attratti, ma hanno paura dei loro sentimenti. Entrambi, anche se per motivi
diversi, si trovano a Zante per un breve periodo, quindi potrebbe essere
rischioso lasciarsi andare alla passione. Ma sarà proprio così?
Chissà se in Grecia Thalia, complici un diario, un mare
cristallino e un fotografo scorbutico, ma in grado di farle battere forte il
cuore, ritroverà sia la voce che l'entusiasmo per realizzare il suo sogno e, perché
no, anche l'amore?
Tutti i personaggi di questo romanzo sono, a loro modo,
positivi, non c'è il cattivo di turno. Mi è piaciuto in particolare Hektor, una
persona che avrà un ruolo fondamentale nella vita sia di Dorothea che di Thalia.
L’autrice è stata brava a descrivere in modo dettagliato le loro
caratteristiche, non solo quelle fisiche, ma anche quelle psicologiche e
caratteriali.
Che dire poi dei luoghi dove è ambientata la storia? Gli
Stati Uniti della fine anni cinquanta e inizio anni sessanta, ma soprattutto
l'isola di Zante. Le sue case tipiche che nel corso degli anni, anzi dei
decenni, sono rimaste immutate, il mare e le spiagge, le feste paesane, le
persone a volte un po' invadenti, ma che sono disponibili nel caso in cui ce ne
sia bisogno. Insomma un luogo da sogno.
Per concludere, vi posso dire che questo libro merita
assolutamente di essere letto, in quanto al suo interno troverete due
bellissime, appassionanti e romantiche storie d'amore che si intrecciano tra di
loro, dove le due protagoniste femminili sono una nonna e la nipote, che, pur
conoscendosi appena, sono molto simili tra di loro sotto parecchi punti di
vista.
Ora non mi resta che complimentarmi con Emily Pigozzi
ringraziandola per avermi, ancora una volta, fatto trascorrere alcune ore in
piacevole compagnia dei suoi personaggi, che mi hanno regalato delle bellissime
e forti emozioni, al punto da non riuscire a trattenete qualche lacrimuccia.
Inoltre mi ha fatto venire la voglia di andare a visitare l'isola di Zante, la
cui descrizione è talmente dettagliata che, leggendo il libro, sembra di vedere
delle fotografie.
Grazie a te Franca, per aver amato la mia storia!
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