domenica 1 settembre 2019

RECENSIONE "FERRYMAN. AMORE ETERNO" di Claire McFall



Valentina Piazza ha letto "Ferryman. Amore eterno" dell'autrice Claire McFall, edito Fazi Editore



Autore: Claire McFall
Genere: Fantasy

Casa editrice: Fazi Editore
Collana: Lain ya

Disponibile in ebook a € 4,49
e in formato cartaceo a € 13,60

Pagina autore: Claire McFall




TRAMA:

Dylan ha quindici anni e quando una mattina decide di andare a trovare il padre, che non vede da molto tempo, la sua vita subisce un drastico cambiamento: il treno su cui viaggia ha un terribile incidente. Dylan sembrerebbe essere l'unica sopravvissuta tra i passeggeri e, una volta uscita, si ritrova in aperta campagna, in mezzo alle colline scozzesi. Intorno non c'è anima viva, a parte un ragazzo seduto sull'erba. L'adolescente si chiama Tristan e, con il suo fare impassibile e risoluto, convince Dylan a seguirlo lungo un cammino difficile, tra strade impervie e misteriose figure che girano loro intorno, come fossero pronte ad attaccarli da un momento all'altro. È proprio dopo essersi messi in salvo da questi strani esseri che Tristan le rivela la verità... lui è un traghettatore di anime che accompagna i defunti fino alla loro destinazione attraverso la pericolosa terra perduta. A ogni anima spetta il suo paradiso, ma qual è quello di Dylan? L'iniziale ritrosia di Dylan e l'indifferenza di Tristan si trasformano a poco a poco in fiducia e in un'attrazione magnetica tra i due ragazzi che non sembrano più volersi dividere. Arrivati al termine del loro viaggio insieme, Dylan proverà a sovvertire le regole del suo destino e del mondo di Tristan, pur di non perderlo. 



Ho comprato il libro attirata dalla pubblicità, dalla bellissima copertina e dalla trama: amo i miti e tutto ciò che vi si collega. Caronte, per me, è una figura affascinante e misteriosa quanto basta per farmi dire: lo prendo! La storia ha inizio con Dylan, una ragazzina un po' triste e un po' sfortunata, con pochi amici e i genitori separati. Non ha mai conosciuto il padre, ed è proprio durante il viaggio che intraprende per conoscerlo, che incontra la sua morte. A quindici anni la sua vita finisce. Ma siamo proprio sicuri che la morte segni la nostra fine? Questa è la domanda che ci pone l’autrice, e la risposta è: no.
Tristan, ossia Caronte, è il traghettatore di Dylan, un essere che ha il compito di portarla alla destinazione finale. I due ragazzi camminano, faticano, raggiungono “case sicure”, si riposano, ripartono… E si affezionano l’uno all’altra. Per la prima volta Tristan si imbatte in un’anima che non è semplicemente qualcuno da portare in un luogo.
Le premesse, per me, c’erano tutte e la storia è davvero originale, oltre a trattare un tema delicato come la morte e la vita dopo di essa, in modo delicato e mai patetico.
Purtroppo, però, le vicende mi sono apparse un filo ripetitive e non sono riuscita a entrare in empatia con i protagonisti; soprattutto con Dylan che, secondo me, cade negli stereotipi del genere: una ragazza testarda e un po' capricciosa, goffa, che inciampa, crede che sia destinata a un altro mondo, ed è poco coordinata (un’altra Bella Swan). È determinata, ma alcune sue scelte sono difficili da comprendere, o almeno lo sono state per me. Tristan è risultato più umano e capibile di Dylan, o almeno questa è stata la mia impressione...
La scrittura è fluida, ma non mi ha catturato. Come spesso accade, un libro parla in modo differente a ciascun lettore; credo che questo sia un buon libro con una bella storia ma che, purtroppo, non mi ha conquistata.


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