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Dall'autrice di "E' una vita che ti sto aspettando", un altro imperdibile romanzo: "La verità è negli occhi di chi sa guardare oltre" di Jenny Leotta, edito Mnamon Editore.
Titolo: La verità è negli occhi di chi
Autore: Jenny Leotta
Genere: Romanzo Rosa
Casa editrice: Mnamon Editore
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 11,00
Contatto Facebook: Jenny Leotta
TRAMA:
Verità e amore alla prova dei fatti
Amore e pregiudizio
Il romanzo di Jenny Leotta è un’opera di finzione e un documento.
Una storia di passioni e di desiderio di conquistare la felicità.
Chi legge deve cercare di superare il giudizio immediato sulle cose, anche se spiacevoli.
Jack, il protagonista maschile, è costretto a guardare dentro di sé per vincere la diffidenza nei confronti delle donne.
Joe, protagonista femminile, è impegnata a fare fronte alle sue paure.
E Cristian, costretto in sedia a rotelle, deve superare la prova più dura, accettare di essere amato per quello che è.
Le sfide di ogni giorno
Ognuno di loro lotta per conquistare la felicità.
Ognuno deve per questo essere se stesso, senza finzione e senza paure.
Nel romanzo non sono troppi gli ostacoli da sormontare, almeno per chi legge.
Ma l’ostacolo che a un osservatore appare semplice, sembra una montagna a chi deve superarlo.
BIOGRAFIA:
Jenny Leotta, nasce a Catania (Sicilia) il 27.09.1994 e frequenta il Liceo Socio Psico-Pedagogico. È un’appassionata della lettura, per lo più romanzi rosa e libri autobiografici, ama i cani di tutte le razze e stazze e adora tutti i tipi di animali.
Ha scritto "E' una vita che ti sto aspettando" che è ordinabile in tutte le librerie e anche online sul sito della Youcanprint e -"La verità è negli occhi di chi sa guardare oltre", edito dalla Mnamon Editore.
DICE L’AUTRICE:
La stesura dei miei romanzi è avvenuta in pochissimo tempo: il primo, "è una vita che ti sto aspettando", in dieci giorni e il secondo, "La verità è negli occhi di chi sa guardare oltre", in un mese scarso.
L'ispirazione mi arriva all'improvviso e infatti poi scrivo di getto e non mi do pace fino a quando non arrivo alla fine. Se ho le idee chiare, riesco a lavorare anche in mezzo a persone che parlano, isolandomi completamente, così come quando leggo. Per entrambi i miei romanzi, nessuno sapeva cosa stessi combinando se non quando li ho pubblicati.
BREVE ESTRATTO:
"Vediamo un po'... Io, tu, Alessia e Joe?",
"Mmmh, non lo so Jack, non so se è il caso. Cosa vuoi che gliene freghi di me?"
"Quanto ottimismo", mi interrompe.
"Realismo, amico, realismo. Non voglio una ragazza che sta con me o che esce con me per compassione, ricordi?"
"E magari non ha accettato per compassione, che ne sai?"
"Sì, certo, e gli asini volano"
"Mamma mia", sbuffo. "Non capisco questa cosa che ha in testa l'intera società che perché uno è in sedia, o è senza una mano o senza un braccio o senza una gamba, o è non vedente, o sordo o quello che ha allora non si possa innamorare, non possa avere una vita amorosa, una relazione, una vita sessuale, dei figli e tutto il resto. Solo perché uno ha problemi non merita o non può avere l'amore? L'amore è un diritto di tutti, è un’emozione che dovremmo provare tutti, l'amore se ne fotte dei problemi, delle disabilità, delle differenze sociali. L'amore vuole solo amore e se c'è quello si supera qualsiasi difficoltà, fisica o sociale che sia", concludo il mio discorso che non so nemmeno io da dove ho tirato fuori. Forse proprio dal cuore.
Il mio amico mi guarda a bocca aperta e con un’espressione sbalordita.
"Ma cosa sei, un poeta?", ride per stemperare la situazione. "Comunque hai ragione, anche se non è facile."
Dopo un po' che riflette solleva la testa, mi guarda e spara:
"Ok, proviamo. Come si dice? Meglio soffrire e aver provato che non provare affatto?"
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