Buon pomeriggio amici lettori!
Ho letto "P... come passione" dell'autrice Serena Brucculeri,
edito Darcy edizioni.
Purtroppo, la mia recensione non è del tutto positiva ma, come altre volte in passato, vi invito a considerare la soggettività del parere e a leggere il romanzo per farvi una vostra personale opinione 😊
Purtroppo, la mia recensione non è del tutto positiva ma, come altre volte in passato, vi invito a considerare la soggettività del parere e a leggere il romanzo per farvi una vostra personale opinione 😊
Titolo: P... come passione
Autore: Serena Brucculeri
Serie: Never forget Vol. 4
Genere: Romance
Casa editrice: Darcy Edizioni
Disponibile in ebook a € 0,99
Pagina autore: Serena Brucculeri Scrittrice
TRAMA:
Cal Harper è un cowboy tutto d’un pezzo, dedito al suo ranch e amante della natura. Ama il lavoro duro, la fatica, il sudore che bagna la pelle e fa sentire vivo. Cal non vuole legami, non rinuncerebbe mai alla propria libertà e assolutamente non vuole nessuna donna per casa… Peccato che Jenny, una cara amica di famiglia che lui considera come la sorellina minore, si sia trasferita proprio a casa sua.
E come se non bastasse, Jenny ha sempre avuto un debole per lui fin da ragazzina e vivere insieme a Cal rende complicato zittire i suoi sentimenti. Al punto tale da elaborare un piano che potrebbe rivelarsi un gioco eccitante ma pericoloso.
Inizio la mia recensione dicendo che ho avuto una vera e propria avversione per il protagonista. A causa sua, ho rischiato di non andare oltre il primo capitolo. Con quei “io qua, io là, io su e io giù…”, per non parlare del ripetere in continuazione che non era interessato a sposarsi, ad avere il cappio al collo… mi è stato letteralmente sugli zebedei. La tentazione di mollare il libro è stata forte. E pensare che lo avevo acquistato proprio nella convinzione di avere a che fare con un personaggio interessante – premetto che io adoro i cow-boy e la trama mi era congeniale - ma ahimè non è scattato il colpo di fulmine. Vorrei poter dire che l’antipatia si è limitata alla parte iniziale, invece si è protratta fino alle battute finali. La mia personale impressione è che si sia voluto calcare troppo la mano per accentuarne le caratteristiche, avendone in cambio quasi una caricatura.
Riguardo alla protagonista, non posso dire di aver simpatizzato neppure con lei. Sebbene all’inizio abbia provato un po’ di empatia nei suoi confronti - ho apprezzato infatti la sua vulnerabilità e le sue insicurezze, caratteristiche che l’hanno resa reale ai miei occhi – a lungo andare si è rivelata una vera e propria lagna. Ogni due per due si rifugiava in camera a piangere. Santa pace! La voglia di darle una scrollata era quasi viscerale. Un continuo autocommiserarsi. Capirei se parlassimo di una quindicenne, ma una venticinquenne…
Entrambi i protagonisti si sono fatti un’opinione sbagliata l’uno dell’altro: lui la vede come una ragazzina viziata e con la puzza sotto il naso; lei lo ritiene un “bell’involucro vuoto privo di sensibilità e cortesia”, per usare le parole del romanzo. La verità è che questa è anche l’idea che io, lettrice, mi sono fatta di loro. Dal mio punto di vista, è questo che sono. Per lui trovo adatto il detto “tanto fumo e poco arrosto”, per lei calza a pennello la definizione di immatura e snob.
Nonostante quanto detto fino a qui, la storia di per sé non è male. Fila via piacevolmente e strappa qualche sorriso. L’ideale per trascorrere un paio di ore spensierate. Ho oltremodo gradito le figure di contorno: i genitori, le amiche, i fratelli e le sorelle… impiccioni, a volte invadenti, ma presenti al momento del bisogno; senza dimenticare i dipendenti del ranch e la governante (e la sorella di quest’ultima)… Tutti danno il loro contributo affinché la coppia apra gli occhi sulla natura del sentimento che li lega e trionfi l’amore.
In conclusione, togliendo qualche ripetizione di troppo, qualche refuso e, perché no, anche qualche piagnisteo… il romanzo ha le carte in regola per essere una piacevole lettura.
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