martedì 23 giugno 2020

"UN MATRIMONIO INACCETTABILE" di Simona Liubicich



Buongiorno follower, buon martedì!
Online il nuovo romanzo dell'autrice Simona Liubicich: "Un matrimonio inaccettabile", edito HarperCollins Italia.




Autore: Simona Liubicich
Genere: Romance storico

Casa editrice: HarperCollins Italia 
Collana: I grandi romanzi storici

Disponibile in ebook a € 4,99

Contatto Facebook: Simona Liubicich Garaventa



TRAMA:

Inghilterra, 1899 
Durante la famosa festa d'inizio estate organizzata ogni anno dai Marchesi di Mainsfield, Catherine Chevalier decide di scambiare il suo posto con quello della gemella Lisbeth, colta in una situazione assolutamente sconveniente con l'avvenente ma dissoluto figlio dei padroni di casa, Lord Christian Howards. Un matrimonio deciso in tutta fretta per ordine della Regina Vittoria, inseguimenti rocamboleschi e una passione irresistibile mettono a dura prova i due giovani, che sembrano detestarsi... e desiderarsi ogni giorno di più!



DICE L’AUTRICE:

Non avevo mai affrontato il tema di due gemelle identiche. Mi sembrava scontato, già scritto e riscritto. Invece, in questo romanzo mi sono divertita a immaginare due bambine che crescono insieme, così uguali seppur differenti nel carattere. 
Delle due, Lady Lisbeth appare come la scapestrata, ribelle e recalcitrante alle regole imposte dalla società del tempo, ma anche Catherine non scherza e ve ne accorgerete. 
Ci saranno risvolti simpatici e situazioni al limite del comico, ma anche momenti di tristezza, affetto profondo tra le due sorelle che dovranno affrontare una separazione, una cosa mai avvenuta da quando sono nate.






BREVE ESTRATTO:

La notte era tiepida. La finestra spalancata, Catherine, già in tenuta da camera, era poggiata sul davanzale della terrazza della stanza e osservava quel cielo bello come un drappo scuro costellato di diamanti lucenti. Scrutava quei punti luminosi lontani pensando se potessero esistere altri mondi quando un rumore la fece sobbalzare. Nel giardino c'era buio e non si vedeva pressoché nulla, così decise di rientrare, ma una voce la fece sussultare.
«Lady Catherine...»
La giovane donna si nascose dietro la tenda. Chi poteva essere? Quando l'individuo – perché di uomo si trattava – la chiamò nuovamente, lei riconobbe la sua voce e trasalì. 
Deve essere del tutto pazzo... oltre che un satiro. Spostò leggermente la tenda e lo vide proprio sotto la portafinestra. 
«Che ci fate qui, Lord Howards? Volete peggiorare la mia già precaria situazione?» bisbigliò.
«Andiamo, milady. Non sono uno stolto, non eravate voi questo pomeriggio...» le rispose lui e fu in quel momento che Catherine lo vide in tutta quella sfolgorante bellezza, il sorriso da far piegare le ginocchia. E poi perché il cuore le stava battendo furiosamente nel petto?
Si portò una mano alla bocca. Come può essersene accorto? Solo i nostri genitori riescono a distinguerci.






«Che cosa dite, milord? Spero stiate scherzando e comunque si tratterebbe di uno scherzo di pessimo gusto.»
«Non scherzo mai su certe cose, milady. Avete preso il posto di Lady Lisbeth per proteggerla da ciò che sarebbe potuto succedere con Michael McCahallan. Io posso permettermi di ovviare a tutto con il denaro, ma la vostra famiglia no. Lo avete fatto per loro. Un gesto che ho reputato di incredibile generosità e bontà d'animo. Avete rovinato la vostra reputazione per salvare quella di vostra sorella e non so se lei avrebbe fatto lo stesso per voi...»
«Ma di che cosa andate cianciando, milord?» replicò Catherine cercando di mantenere il tono della voce basso così da non essere sentita da altri. «Andatevene subito da qui, non desidero affatto conversare con voi.»
Perché mi sento tutta accaldata?, si domandò intanto, irritata con se stessa per quelle reazioni che non desiderava provare, soprattutto nei confronti di un uomo come quello che si trovava sotto la sua finestra.
«Volevo solo mettervi al corrente di ciò che pensavo di voi, cioè che siete una donna fuori dal comune.»
«Per voi, sicuramente» ribatté stizzita, poi chiuse la finestra; non voleva più sentire una sola parola, non voleva sentire la sua voce rauca e provocante. Non lo voleva vedere perché le scatenava qualcosa dentro che non riusciva a controllare, e lei odiava non avere tutto sotto controllo.
Si coricò sul letto e tirò su la coperta leggera sino al mento, i capelli biondi legati in una treccia che le arrivava sino in fondo alla schiena. 
Christian... Quel nome continuava a rimbombarle nelle orecchie e lei non riuscì a prendere sonno per un bel pezzo finché, spossata, si addormentò, ma era quasi l'alba.





Simona Liubicich, autrice di origini serbo-croate, vive in Liguria con il marito e la figlia in una casa affacciata nel verde della campagna ligure, tra gelsomini, limoni e ortensie.
Innamorata della musica rock, quando scrive si lascia trasportare dai ricordi e dalle emozioni che la musica le suscita. Nonostante la passione per la letteratura classica e contemporanea, l’autrice ha compiuto un ciclo di studi in lingue straniere e successivamente si è specializzata in infermieristica pediatrica e neonatologica. A chi le chiede il perché di queste scelte così differenti, ama rispondere di essere una persona poliedrica, eclettica e profondamente curiosa.


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