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Vi segnalo "Siero Nero", il romanzo d'esordio dell'autore Matteo Kabra Lorenzi
Titolo: Siero Nero
Autore: Matteo Kabra Lorenzi
Genere: Narrativa – Romanzo di formazione
Disponibile in formato cartaceo a € 20,00
A breve anche in ebook
TRAMA:
Kabra è il cantante e frontman dei “Sesto Elemento”, rock band che da qualche anno ormai è protagonista assoluta della scena musicale nazionale.
Nell’intrecciarsi delle vicende personali – che lo hanno visto sin da quando era bambino trovare nella musica un abbraccio consolatorio e una spinta motivazionale – con quelle della lunga, travagliata e ricca storia del suo gruppo, egli vedrà sconvolta la propria esistenza da una proposta irrinunciabile – per la sua emergente carriera da solista – della stessa casa discografica che ha sotto contratto la band.
Da quel momento sarà roso dal tarlo della fama e del successo, e un vertiginoso vortice di menzogne e scelte sciagurate metterà in discussione l’intera esistenza del protagonista, fino a quando il castello di bugie crollerà definitivamente, scombussolando i fragili equilibri della sua vita e mettendolo definitivamente
a nudo di fronte alle proprie responsabilità…
Una storia di amori, amicizie, musica e vita. Un viaggio di trent’anni nei labirinti delle fragilità dell’uomo.
DICE L’AUTORE:
Come può dimostrare la mia carta d’identità, non sono propriamente un giovanissimo, ho passato i “quaranta” lo scorso anno, e questo è il mio primo romanzo. Questo per dire che in realtà ho sempre scritto moltissimo, anche se in modo diverso, e il mio background di musicista (cantante in una rock band) e compositore è stato significativo per la lenta formazione di questo libro. “Siero Nero” era il titolo di una canzone che avevo scritto una decina di anni fa e nel dettaglio immaginava la storia di un musicista che pur di arrivare al successo, bramoso di fama e soldi, aveva rinunciato a se stesso, scendendo a compromessi con la sua casa discografica al punto tale da rendersi conto, ad un certo punto, di aver perso tutto ciò che di più caro aveva, per l’effimero e fugace attimo di gloria. Rielaborando i concetti e sviluppandoli in questi anni ho voluto “esplodere” l’argomento in una storia ricca di elementi e di intrighi, oltre che di vita reale.
Nel 2018 con la mia band (Sesto Elemento) abbiamo festeggiato i 20 anni di attività. La scintilla è scattata proprio in quel momento: ho pensato che sarebbe stato bello raccontare aneddoti e situazioni che sono capitate nella nostra lunga e ricca, seppur amatoriale, storia. Ma non avendo la presunzione che questo scritto avrebbe potuto interessare qualcuno oltre la ristretta cerchia di amici mi è venuta l’idea di arricchire questo scorcio di vita vera con una storia totalmente inventata che si rifacesse a quella canzone e che, correndo in parallelo su piani narrativi scissi ma al contempo intrecciati e confluenti in un finale unico, potesse stuzzicare l’interesse dei lettori, come effettivamente sta fortunatamente avvenendo, con i primi riscontri.
Nel romanzo è molto presente la musica, che ha sempre rappresentato qualcosa di immenso per me. Sin da piccolo è stato il mezzo per socializzare e conoscere gente, per vincere la mia innata timidezza e introversia, per superare momenti di difficoltà, facendomi spesso consolare da una melodia, o anche solo da una vibrazione benefica, prendendo in mano lo strumento. Tutto questo è presente in maniera marcata all’interno del mio romanzo, anche se la morale che ne esce alla fine trascende – nel dettaglio – questa mia passione: fare le cose per il gusto di farle, nel loro modo più genuino e vero, è la maniera migliore per non tradirsi mai. E la storia, che ha una forte caratterizzazione in ambito musicale, potrebbe tranquillamente essere traslata su qualsiasi tipologia di situazione, dall’arrivismo politico, al carrierismo televisivo, ecc.
BREVE ESTRATTO:
Il sole si adagiava tiepido dietro le montagne, quella sera di metà maggio, e io me ne stavo solo ad attendere che arrivassero i ragazzi. Lo sguardo si perdeva su quello scorcio di valle che si apriva verso i laghi di Levico e Caldonazzo annegando in un dolcissimo arancio che degradava in blu intenso, sgombro da nuvole.
Nelle narici si insinuava il profumo intenso dell’erba tagliata da poco, un odore che aveva il sapore di nostalgia e di un qualcosa di ancestrale che mi legava alla terra, forse riportando la mente ai giochi innocenti di quando eravamo bambini. Mi mancava quello schiaffo genuino, mi mancava tornare a sentirmi vivo.
Mi stavo accorgendo che il continuo flipper tra casa mia e Milano stava aprendo delle crepe anche nelle mie convinzioni più radicate... a volte era come se sentissi un’attrazione malvagia verso quel mondo così distante dalle mie origini...
Mi guardai intorno nel silenzio denso di quell’angolo di mondo per assicurarmi che nessuno mi stesse vedendo, e mi chinai in un gesto di cui avevo pudore, quasi vergogna, per quanto naturale. Toccai l’erba umida e i pensieri che da qualche settimana ormai si accavallavano nella mia testa si placarono all’istante. Una furia vertiginosa trovò quiete in un attimo. Respirai più forte che potevo per fare in modo di assorbire più possibile quella sensazione, con il timore che fosse solo un fugace bagliore di passaggio, e farla mia
per sempre.
Ma fu un attimo, e nella sera che ormai scuriva i contorni intorno a me, un taglio di fari mi riportò bruscamente alla realtà, facendo crollare il castello di vellutata nostalgia che mi stava avvolgendo.
«Ueh ciao Teo! Allora, sarà la volta buona??? Speriamo...» Squizzo era saltato giù dalla macchina guidata da Dany e mi aveva puntato, cercando conferme nel mio sguardo.
«Già... speriamo sia la volta buona...» dissi, un po’ infastidito di esser stato ripescato dal mio trip mentale «Speriamo che questo Miché sia adatto, l’impressione non è stata proprio convincente al telefono, ma ormai le dobbiamo provare proprio tutte!»
«Dai Teo, se non funziona abbiamo già detto che accettiamo le indicazioni di Gianmaria, stop. Non far l’incazzato. Se si va avanti con il piglio giusto è perché lo vogliamo tutti!» Simo mi riportò sui binari con il suo consueto pragmatismo... Questa maledetta foga di successo rischiava di minare anche i rapporti più radicati... aveva ragione. Ci eravamo riallineati ed era giusto togliersi dalla mente quell’ombra che ogni tanto mi si posava sul viso; nessuno ci avrebbe impedito di arrivare alla cima, mancava solo un passo, era inutile rimuginare su questioni prettamente ideologiche adesso!
Nasce a Trento nel 1979. Dopo gli studi scientifici e la laurea in architettura comincia ad occuparsi di grafica pubblicitaria ed editoriale, trasformando questa passione in lavoro.
Dal 1998 suona in una rock band che propone brani inediti di cui è compositore sia dei testi che della musica. Autore anche di un musical per ragazzi, di cui ha composto le canzoni e scritto la parte recitata, dal 2015 ha portato avanti un progetto parallelo di musica cantautoriale, con lo pseudonimo di Kabra, e svariate attività di collaborazione come compositore e collaboratore di rubriche musicali online, in cui si è occupato spesso di recensioni di uscite discografiche di artisti emergenti. Nel 2020 pubblica il suo primo romanzo, “Siero Nero”, che risente molto della sua esperienza più che ventennale nel mondo della musica.
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