giovedì 27 maggio 2021

DOPPIA RECENSIONE "PURPLE INNOCENCE" di Hellen C. Worth

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Doppia recensione per "Purple innocence" dell'autrice Hellen C. Worth. 
A cura di S.I. e Alessia Toscano.





Autore: Hellen C. Worth

Genere: Romance age gap

Disponibile in ebook a € 2,99
A breve anche in formato cartaceo 

Pagina autoreHellen C. Worth



TRAMA:

Quando un padre quarantenne vedovo si ritrova ad aver a che fare con un'ingenua ragazzina.  
Quello che è rimasto di Sergio, dopo la morte della moglie, è solo un guscio. Il rancore per la figlia a cui attribuisce la colpa per la perdita lo tormenta. Sentimenti come amore e affetto sembrano non poter più essere contemplati nella sua vita ormai ridotta a un limbo offuscato, ma l’irruzione di Viola, un’ingenua ragazza alla pari, lo costringerà a fare i conti con i suoi demoni mettendolo con le spalle al muro.
Chi è il lupo? Chi è l’agnello?
Sensualità e forti sensazioni fanno da cornice a una storia che solleticherà le vostre emozioni.  


IL PARERE DI S.I.

Il libro inizia con Viola, la protagonista, che lascia l’istituto cattolico dove è cresciuta assieme a suor Celeste che le ha fatto da mamma. Quest’ultima è la sorella di Gloria, una donna completamente diversa da lei che si occupa di trovare alla ragazza un alloggio. La sistema appunto presso Sergio, un vedovo, rimasto con la figlia piccola, che trascorre i giorni nel rimpianto della moglie defunta.
Sembra lo scrigno perfetto in cui Viola può trovare un tesoro: denaro, famiglia e tranquillità. In realtà ai soldi lei non è interessata, ma lo è l’avida Marina, sua madre, che più avanti si ripresenta con più di un’idea malsana per spillare denaro al vedovo benestante.
La comparsa di Marina è quello che finalmente movimenta la vicenda, da quel momento si ha più di un colpo di scena. I personaggi meglio riusciti per me sono suor Celeste e la sorella Gloria, che appare reale e spesso ironica in ognuna delle sue battute.
Il rapporto tra i protagonisti invece mi ha lasciato alcune perplessità, perché è vero che Viola è vissuta fino ad allora in un convento ma ho trovato alcune sue reazioni esagerate; per esempio lo scandalizzarsi semplicemente per aver visto una persona senza maglietta e del resto la stessa autrice più avanti sottolinea che non s’è mai sentito. Un’autentica santa. Anche Sergio, fino a quel momento ha avuto un atteggiamento di chiusura verso il mondo e poi senza troppa fatica si innamora di lei, solo vedendola, anche se continua a considerarla una bambina e a preoccuparsi di non rubarle l’adolescenza. Questo gli ridà un po’ di spessore.
Il rapporto tra Viola e la figlia di Sergio invece è molto più tenero e spontaneo, e anche quello col padre, inizialmente distaccato, poi migliora e presenta scene graziose:

Qualcosa di estremamente piccolo e caldo è raggomitolato contro la mia pancia. Alzo una palpebra per cercare di capire cosa sia e mi ritrovo un paio di occhietti, dal colore del tutto simile al mio, che mi stanno fissando.

L’autrice ha uno stile spontaneo, scorrevole, l’unica cosa che ha appesantito la lettura sono stati i dialoghi molto commentati, spesso le battute dei personaggi vengono interrotte per descrivere nei minimi particolari azioni di poca rilevanza.
In definitiva un romanzo godibile. 


IL PARERE DI ALESSIA TOSCANO:

Un bel forbidden, raccontato con toni delicati e incalzanti. La scrittura è coinvolgente e tiene un buon ritmo, grazie anche ai dialoghi e alle vicende che si succedono. 
Una storia di seconde possibilità, di cadute e rinascite. La vita, a volte, riserva delle brutte sorprese, ma ci si può rialzare e tornare a sperare.
In alcuni punti mi sono commossa ed emozionata, altre volte ho provato un po’ di rabbia per quei due zucconi dei protagonisti che non riuscivano a capire quale fosse il comportamento migliore da tenere l’uno con l’altra. Continuavano a ferirsi senza volerlo. Però, poi, mi sono ritrovata avvolta dalla voglia di andare avanti, dalla tenerezza, dalla passione e dall’amore.
Sergio è rimasto profondamente toccato dalla scomparsa di sua moglie e ha chiuso ogni via d’accesso al suo animo per non soffrire più, perfino alla sua piccola bimba. 
Viola è una diciannovenne che, abbandonata da bambina, ha vissuto in un convento di suore fino alla sua maggiore età. Ora, deve camminare con le sue gambe e trovare un posto nel mondo. Si troverà ad accudire Sofia, la figlia di Sergio, e incontrerà non poche difficoltà. Prima di tutto, dovrà combattere la sua stessa timidezza, lei non sa nulla del mondo, a parte il nido ovattato gestito dalle sue suore. Inoltre, Sergio si divertirà inizialmente a farla imbarazzare e non le renderà le cose semplici.
Lui non è un uomo cattivo, semplicemente non sa come continuare a vivere senza la sua defunta moglie. È bello e intrigante, però fa fatica a rapportarsi con gli altri.
Viola è un personaggio un po’ retrò, che dovrà affrontare le sue paure e capire cosa significa il sentimento che sente nascere inaspettato dentro di lei. Questo, soprattutto, perché Sergio è davvero resistente e testardo. 
È sempre lei a fare un passo avanti, quindi, alla fine, è proprio la piccola ragazza inesperta e ingenua ad avere più forza, maturità e coraggio. Chissà se riuscirà a far capire a Sergio che abbandonarsi di nuovo a un sentimento potente non è il male. E la piccola Sofia troverà, finalmente, il calore di un buon padre?
Lo stile è semplice e diretto. La trama scorre fluida e ritmata. Mi sono commossa, sì, però mi sono anche divertita in molte parti.
Il pov è alternato, cosicché da cogliere tutte le sfumature delle sensazioni dei personaggi.
Ho apprezzato il sentimento dell’amicizia e della famiglia presenti nel romanzo.


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