Recensione: "Quando è l’amore a tradire" dell'autrice Barbara Nalin.
A cura di Daniela Colaiacomo.
Titolo: Quando è l’amore a tradire
Autore: Barbara Nalin
Genere: Romance
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 9,36
Ginevra, Matilde, Azzurra e Swami sono amiche da sempre. Insieme hanno affrontato le gioie e le prime delusioni dell’adolescenza, l’entusiasmo e i sogni della gioventù, esperienze indimenticabili che le hanno segnate e hanno rafforzato il loro legame. Tuttavia, ciò che all’apparenza è un’amicizia indistruttibile è in realtà minata nel profondo da incomprensioni e gelosie. Sin dalla più giovane età, a dividerle e a creare fratture nel loro rapporto sono spesso gli uomini, a partire da Gabriele, l’affascinante nuovo arrivato in città che ruberà il cuore di più di una di loro negli anni dell’adolescenza e che poi tornerà per ricoprire un ruolo importante nelle loro vite durante l’età adulta. Ginevra, per le amiche Ginny, ha scelto di proteggere la sua vita sentimentale a ogni costo e, pur di ottenere ciò che vuole, ha spesso messo in secondo piano le sue amiche, decidendo talvolta di tradirle pur di raggiungere il suo scopo. La vita, però, ha ancora molto da insegnarle e, a volte, soltanto un profondo e inaspettato doppio tradimento può darci l’insegnamento di cui abbiamo bisogno per lasciarci alle spalle il passato e abbracciare finalmente un futuro migliore.
Amiche d'infanzia - le madri si frequentano da prima che nascessero a pochi mesi l'una dall'altra -, Ginevra, Matilde, Azzurra e Swami, hanno giocato in fasce, frequentato le scuole medie insieme, legate da un rapporto speciale, al di sopra di tutto, indistruttibile - almeno così credono. Anche alle superiori riescono a frequentarsi assiduamente sebbene, seguendo le proprie attitudini, abbiano scelto istituti superiori diversi: Ginevra, detta Ginny, si è iscritta al liceo scientifico, Azzurra all’artistico, Matilde, detta Tilly, al linguistico e tutte e tre si recano ogni giorno a Verona, mentre Swami, iscritta all’istituto alberghiero, rimane a Bardolino sul lago di Garda.
Quando in paese arriva un nuovo ragazzo le certezze vacillano: Gabriele, bello e attraente, iscritto all’ultimo anno del liceo scientifico, stringe subito amicizia con Ginny, ma nello stesso tempo attrae fortemente Swami.
È il 1995, le prime turbe adolescenziali portano scompiglio e delusione perché i desideri taciuti non possono rimanere nascosti a lungo: il mondo delle ragazze sta per essere stravolto.
Nei venticinque anni successivi, la gelosia, l'invidia, il rancore, e il tradimento segneranno il cammino delle quattro amiche di un tempo, tracciandone il difficile e doloroso percorso.
Barbara Nalin, con una cruda e attenta esposizione, crea un quadro psicologicamente accurato che descrive il distacco, l'abbandono, il dolore e le incomprensioni che coinvolgono quelle che un tempo erano sorelle nell'amicizia, mostrandone le asperità di carattere e gli inganni perpetrati, gli errori e le delusioni delle aspettative disattese.
Ginny, fondamentalmente al centro della storia, è quella che paga il prezzo più alto, l'insicurezza che la distingue le impone un tributo oneroso e nella sua "ingenuità" vive l'illusione, la fantasia di un rapporto perduto.
Anche Tilly e Azzurra hanno fatto grandi rinunce, mentre Swami sembra aver conquistato maggiori soddisfazioni, ma è realmente così?
Salti temporali mostrano l'evolversi degli eventi, sospesi e rimasti irrisolti, mentre le quattro amiche, ormai donne, cercano di riallacciare il loro rapporto coinvolte in un progetto comune.
L'autrice è brava a presentare i personaggi della sua storia, trasmette le loro emozioni tanto da suscitare rabbia e fastidio per gli atteggiamenti soprattutto di Ginny, Swami e Gabriele e con un linguaggio fluido e scorrevole rappresenta i tratti, le peculiarità di ciascun protagonista dando un quadro molto preciso del ruolo che ricopre nella storia.
Personalmente ho provato molta insofferenza nei confronti di Ginny che ha patito grandi dolori - il desiderio di compiacere tutti le si ritorce contro -, e, prendendo decisioni sbagliate nell'illusione di un futuro migliore, dimostra di non amare sé stessa. Trova il suo riscatto nel finale, dal mio punto di vista, imprevedibile e molto apprezzato.
Gabriele, un pusillanime approfittatore, suscita disprezzo, Swami, alternativamente, pietà e rabbia, Azzurra commiserazione e compatimento, mentre Tilly, segnata dalle difficili decisioni, come sempre conciliante, è comunque positiva e stimolante.
Ritengo il libro, emotivamente impegnativo, consigliabile perché scritto bene e molto coinvolgente, ma sicuramente non diretto a coloro che desiderano una lettura di puro svago e intrattenimento.
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