Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Al Posto Tuo" di Tiziana Irosa e Vincenzo Romano.
A cura di Daniela Colaiacomo.
Titolo: Al Posto Tuo
Autori: Tiziana Irosa e Vincenzo Romano
Genere: Umoristico, con sfumature giallo, rosa
e una strizzata d’occhio al fantasy
Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 11,99
Contatti autore: Tiziana Irosa
TRAMA:
A chi non è mai capitato di dire a qualcuno: “Vorrei vedere te al mio posto?”
E se per una volta questo scambio funzionasse davvero, cosa ne sarebbe della nostra vita?
Leonardo Guerra è il popolare presentatore di un programma di documentari storici; Bianca Vinci è la direttrice di un piccolo museo. La sua carriera è stata stroncata proprio da Guerra, e da allora i due sono nemici giurati ed entrambi desiderano la gloria e la vendetta.
Il ritrovamento di un antico oggetto rituale li farà rincontrare, costringendoli a lavorare (e litigare) di nuovo fianco a fianco, ma mai potrebbero immaginare quel che il "Versus" è in grado di fare. Purtroppo, l’oggetto scompare misteriosamente e i due, insieme a un avvenente capitano dei Carabinieri e a un trafficante di opere d’arte, dovranno fare di tutto per recuperarlo. Se falliranno, Bianca e Leonardo resteranno nel corpo sbagliato per il resto della loro vita.
Una storia dalle sfumature gialle e rosa, nel cuore segreto di Napoli.
Volete passare qualche ora in allegria e magari farvi qualche risata? No problem, c'è Tiziana Irosa, una garanzia di divertimento, chi la conosce sa che può essere esilarante - io che ho letto tutti i suoi libri ve lo posso garantire -, e se Tiziana non bastasse... c'è Vincenzo Romano, la sua versione maschile.
Non fatevi fuorviare dalla trama apparentemente già scritta e, tante volte, riprodotta sullo schermo, questa storia non ha niente di scontato, tutt'altro, è un susseguirsi di indagini frenetiche, funamboliche soluzioni e avventure rocambolesche ai limiti della legalità in cui i protagonisti devono destreggiarsi.
Bianca Vinci è la direttrice del museo di Napoli dove viene presentato in anteprima mondiale, uno degli oggetti più misteriosi della storia, donato dal re di Spagna a Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, e scomparso insieme ad altri tesori con la caduta del Regno delle Due Sicilie: il Versus, un semplice pezzo di pietra scolpita di origine celtica, dotato dell’antica magia, al quale la leggenda attribuisce un potere inimmaginabile: chiunque ne fosse entrato in possesso poteva cambiare la natura delle cose.
A presentarlo è stato chiamato il popolare e affascinante presentatore di un programma di documentari storici, l'odioso Leonardo Guerra, con il quale, un tempo, essendo entrambi assistenti alla cattedra di Storia Medievale a Roma, Bianca aveva instaurato uno stretto, e in evoluzione, rapporto di amicizia tramutatosi in astio quando, per la successione al loro professore, era stato scelto il fareniello, colpevole di aver giocato sporco.
Il merito dell'eccezionale rinvenimento va però al capitano dei Carabinieri Nicola Messina, bellissimo siciliano - moro e dalla figura imponente, resa più autoritaria e affascinante dalla divisa -, che subito manifesta il suo interesse per Bianca, la quale, al pari, ricambia.
"Per gli scavi di Pompei! Quest’uomo manda in pappa il mio cervello."
Gentile e premuroso, il giovane capitano conquista Bianca ma... un'accesa discussione e le accuse di Leo hanno conseguenze inaspettate.
«Inutile girarci intorno, Bianca. Tu vorresti essere al mio posto, è chiaro come il sole!»
«Tu vuoi essere me, tu vuoi essere me!» cantileno, come un bambino dell’asilo, solo per il gusto di farla imbestialire sempre di più.
«Argh!» Digrigna i denti ben curati.
Tiro a me il Versus, lei affonda le unghie nella mia carne, attraverso la stoffa leggera del guanto, e tira indietro stringendo i denti.
Stiamo rischiando di romperlo ma, se lo lascio andare adesso, lei l’avrà vinta, e non voglio.
"Giammai!"
«Quel posto doveva essere mio, Guerra!»
"Finalmente, lo ha ammesso!"
Sotto le mani, sento il Versus caldo: tutto questo tira e molla non gli fa bene.
Dopodiché il Versus scompare e per i due protagonisti comincia una frenetica corsa contro il tempo.
Mi sono divertita veramente molto a seguire le vicende di Bianca e Leo, le ripercussioni della nuova condizione sulla quotidianità - il racconto in prima persona e con il pov alternato sicuramente aiuta a comprenderne le sensazioni.
Bianca è pragmatica ed efficiente.
Arraffo un boxer dal cassetto e lo infilo. Indosso i jeans, tiro su la cerniera e un dolore atroce mi convince una volta per tutte che sono sveglia.
"Porca vacca, che male! Mi ero dimenticata del molliccio tra le gambe".
L'ipocondriaco Leonardo fa più fatica ad accettare la nuova realtà.
Tiro un sospiro di sollievo vedendo il water pulito, anche se sono sicuro che, se mi dovessi appoggiare, tutti i batteri presenti assalterebbero le mie chiappe come fecero gli Indiani con l’esercito del Generale Custer durante la battaglia di Little Bighorn. Meglio ispirarsi a Roberto Bolle in equilibrio sopra il vaso, a metà tra la posizione Arabesque e la morte del cigno, con l’unico intento di non bagnarmi le mutande.
E quando affronta un dolore inatteso e terribile... per Bianca è la rivalsa.
«Dottoressa, le assicuro che stavo morendo dissanguata!»
La dottoressa sbotta esasperata: «Ma che va pensando? Neanche avesse il menarca!»
"In un certo senso, per lui, lo è."
«Potevi anche avvisarmi che rischiavo la morte!» Sbraita, alzandosi in piedi.
Scoppio a ridere e mi piego sulle ginocchia, tenendomi la pancia con le mani. Questo è il karma! Per una volta al mondo, noi donne siamo state vendicate da millenni di spasmi, mal di testa, mal di pancia e, sì, anche diarrea. Lo so che avete presente ciò che sto dicendo.
Lo stretto contatto e le diversità creano complicità tra i due protagonisti che, oltre a risolvere un mistero, devono districarsi con le persone con le quali interagiscono quotidianamente: dagli assistenti personali - Monica e Alfredo - all'enigmatico Barone Peppe de Marinis - il trafficante di opere d'arte -, non escludendo l'affascinante Nicola - al quale sono affidate le indagini sulla sparizione del Versus.
Bianca e Leo cercano di nascondere il cambiamento avvenuto in loro per arrivare, infine, all'originale e non scontato epilogo che conclude - o forse no - l'intricata storia.
Conoscendo già l'ironia e la fluidità con cui scrive Tiziana Irosa è stato interessante scoprire le stesse qualità nel suo contrapposto maschile, Vincenzo Romano, per il quale valgono le stesse considerazioni.
Divertente, spesso esilarante, il libro è ben scritto e, per un sicuro relax, lo consiglio.
Un'ultima nota positiva riguarda l'uso, ormai consolidato, di citazioni perfettamente calzanti a introduzione di ciascun capitolo, ognuna di esse sottolinea e pone l'attenzione sui particolari momenti del racconto. Ne cito alcune:
"Noi non vediamo le cose per quello che sono;
noi le vediamo per quel che noi siamo."
(Talmud, II-V sec.)
"Quando la scienza scoprirà il centro dell’universo,
un sacco di persone saranno dispiaciute
nello scoprire che non sono loro."
(Bernard Baily)
"Prima di giudicare la vita di una persona,
cammina per tre lune nei suoi mocassini."
(Proverbio Sioux)
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