domenica 15 maggio 2022

"COME INGANNARE UN DUCA" di Emmanuelle De Maupassant

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Come ingannare un duca" dell'autrice Emmanuelle De Maupassant.



Autore: Emmanuelle De Maupassant

Serie: Il manuale della lady

Genere: Romance storico

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 8,31

Contatti autore: Facebook - Instagram - Sito 



TRAMA:

L’amore è l’unica cosa che lei non può fingere.
Ripudiata dal padre magnate del petrolio, la debuttante Rosamund Burnell è nei guai.
Lontana dal Texas e con limitati fondi a disposizione, la soluzione sembra ovvia: fingere di essere ancora un buon partito per riuscire ad accalappiare uno scapolo inglese con i giusti requisiti.
Quando incontra il duca di Studborne, sembra che le sue preghiere siano state esaudite.
L’unico ostacolo nel progetto?
La crescente attrazione che la ragazza prova per Benedict, il molto formale, molto onorevole e molto squattrinato nipote del duca.
Ma i motivi che spingono Lord Studborne a corteggiarla non sono quelli che sembrano, e Rosamund si ritrova in trappola.
Le misteriose sparizioni che avvengono a Studborne Abbey sono semplicemente coincidenze?
O tra le antiche mura monastiche si nasconde forse qualcosa di malvagio?
Rosamund deve scoprire la verità, e c’è solo una persona nell’abbazia che può aiutarla.
L’irritante uomo dai sani principi, Benedict!

Romanzi rosa storici traboccanti di avventura, mistero, passione – e una generosa dose di frivolo divertimento.


BREVE ESTRATTO:

«È stato geniale da parte tua, dolcezza.» La signora Burnell si sporse nella carrozza per stringere la mano della figlia. «Un invito da un duca, nientemeno!»
Rosamund abbozzò un flebile sorriso. «Non proprio dal duca, Ma. È stato suo nipote a invitarci.»
Era ancora sconvolta dalla piega che avevano preso gli eventi. Anche quando era arrivata la lettera del signor Studborne, in cui proponeva che si unissero alla famiglia all’abbazia, non si era resa conto del significato della carta da lettera goffrata.
Solo quando il magnifico mezzo nero si era presentato da loro, con lo stemma dipinto in grande sulla portiera della carrozza, aveva realmente colto quale privilegio fosse.
La signora Appleby, che le aveva aiutate a fare i bagagli, era corsa fuori a salutare il cocchiere, chiedendogli di portare i suoi ossequi alla cuoca e alla governante all’abbazia, e chiedendogli notizie sulla salute di Sua Grazia.
Le orecchie della madre di Rosamund si erano drizzate.
«Magari il duca in persona si invaghirà di te, mia cara.» La mente della donna era chiaramente infervorata e andava a tutta velocità.
Lei si limitò a guardare la campagna che scorreva all’esterno. Il mare era alle loro spalle ormai, i dolci declivi che prendevano il posto delle brughiere e delle dune della costa.
La giovinezza e la bellezza sarebbero state abbastanza per conquistare il cuore di un uomo?
Rosamund non aveva altro di evidente da offrire. Nessuna conoscenza. Nessuna dote.
Non sembrava che suo padre avrebbe cambiato idea su quel fronte.
Il duca poteva non aver bisogno di una moglie benestante ma, di certo, poteva scegliere qualunque gentildonna. Era improbabile che un’arrampicatrice americana fosse la sua idea di sposa perfetta.
Liberò la mano dalla presa della madre e ritornò ad accarezzare Pom Pom, accoccolato sul sedile accanto a lei.
Un fiume serpeggiante, in magra per la mancanza di una cascata, seguiva la dolce pendenza della strada. Entrati nei boschi, il tunnel di foglie oscurò la luce prima che la carrozza riemergesse tra chiazze di sole e ombra.
Le sarebbe servito di lezione, ovviamente.
Aveva espresso un desiderio, che il fato inviasse loro un salvagente, ed eccolo lì, sotto forma di un qualche anziano vedovo che avrebbe potuto “invaghirsi di lei”, come aveva detto sua madre.
E poi?
Avrebbe dovuto mettere da parte i propri sentimenti e lasciare che lui la corteggiasse, se fosse stato incline a farlo?
«Dobbiamo mostrarti al meglio.» Sua madre le fece un sorriso raggiante. «Avrai la collana di rubini di mia madre e gli orecchini abbinati; assicurati di indossarli a cena.»
La signora Burnell aveva preso l’abitudine di indossare sempre la collana, sotto la camicetta per tenerla al sicuro, ma l’aveva affidata alla figlia in occasione del suo compleanno, insieme agli orecchini abbinati.
Certo, quei pezzi avrebbero dovuto venire venduti se si fossero trovate a dover pagare il soggiorno in un qualche posto elegante. Nel frattempo, chiunque avesse visto le gemme che le adornavano le orecchie avrebbe supposto che fosse l’erede che era stata fino a poco tempo fa.
La madre di Rosamund stava ancora parlando.
«A quanto pare, il duca era molto devoto alla defunta moglie. In casi del genere, al cuore serve tempo per guarire, pertanto potrebbe non essere alla ricerca di una moglie al momento.» La signora Burnell si batté un dito sul mento. «Potresti dovergli ricordare l’attrattiva di una cosa simile. Non essere discreta, Rosamund. La signora Appleby mi ha detto che non ha ancora generato un erede e tu dovrai assicurarti di restare incinta non appena ti metterà le mani addosso. Naturalmente, dopo la cerimonia nuziale sarebbe preferibile, però c’è più di un modo per arrivare all’altare.»
«Insomma, Ma!» La ragazza alzò gli occhi al cielo. Non era un segreto che la sua nascita era avvenuta solo sei mesi dopo le nozze dei suoi genitori; tuttavia, era certa che non fosse la cosa più appropriata nella piccola nobiltà. Perlomeno, non ricordava di aver letto una cosa simile in nessuno dei romanzi della signorina Austen.





Emmanuelle de Maupassant vive con il marito (che le prepara tè e torta di frutta secca e canditi) e ama i suoi fagottini pelosi a quattro zampe (che sono dei grandi intenditori di giocattoli da mordere e snack al bacon).
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