martedì 7 novembre 2017

RECENSIONE "DUE CIGNI A MANHATTAN" di Sandra Rotondo



Daniela Perelli ci parla di "Due cigni a Manhattan" di Sandra Rotondo 😊









Autore: Sandra Rotondo

Disponibile in ebook a costo zero

Pagina autore: Sandra Rotondo Autrice








TRAMA:


Quando il giovane Ted viene investito da una Limousine, in pieno centro a Manhattan, nessuno si accorge che sotto i jeans, la parrucca e il berretto da football, si nasconde Catherine, una ragazza dai gusti particolari...

Questa è la storia di un Lord inglese e di una Escort. E' la storia di Ted e del suo Inglese. E' la storia di Lily e di Catherine. E' una storia dove quello che appare, è più di quello che si mostra. E' la storia di Due Cigni... senza identità sessuale.  




IL PARERE DI DANIELA PERELLI:


L’autrice ha avuto un’idea davvero molto bella nel pubblicare questa intensa e passionale storia a episodi su Amazon. Serie che non è ancora terminata, composta per il momento da sei episodi. Ogni episodio è ricco di eros e pathos, tanto da coinvolgere il lettore in una trama avvincente e per nulla scontata.


Il tema principale, e che mi ha avvicinata a questa lettura in modo particolare, è l’accettazione di sé. Una lotta personale in cui i personaggi, magnificamente caratterizzati, vi travolgeranno con la loro passione… 





ESTRATTI:

«Tutto bene, ragazzino?» annuisco in silenzio, mentre mi rialzo alla svelta.
Il ragazzo che ha parlato, non è di New York, il suo accento è diverso.
«Sei sicuro?» mi chiede preoccupato, e io annuisco di nuovo. Non so che faccia abbia, è molto più alto di me, con il viso gli arrivo solo al petto, e la visiera del cappello mi impedisce di vedere oltre. Ma so, esattamente, com’è vestito. Dall’abito sembra un “Lord inglese”, uscito dalla prima pagina del “Times”. Sfoggia un completo tre pezzi, disegnato e cucito ad arte. Mi chiedo se a me starebbe bene in egual modo.
«Forse è il caso di portarlo in ospedale, signore» gli suggerisce l’altro.
Alzo gli occhi su di lui e li riabbasso quasi contemporaneamente, non voglio che si accorga che sono una donna. Dall’aspetto, direi che è il suo autista.
Mi sbrigo a scuotere la testa, in segno di diniego, e affondo le mani nelle tasche anteriori dei jeans, sto per andarmene.
«Non se ne parla neanche» l’Inglese mi afferra per il braccio e mi tiene inchiodata sul posto. «Se non vuoi andare in ospedale, va bene, non ti costringerò, ma permettimi di offrirti qualcosa da bere, mi sembri sconvolto. E forse, un po’, lo sono anch’io» ammette con sincerità. «Non capita tutti i giorni di investire qualcuno, fortunatamente, per me» dice, allentando la tensione.
Vedo i suoi fianchi ruotare, prima da un lato, poi dall’altro, guardandosi intorno.
«Dall’altra parte della strada c’è un Bistrot» mi annuncia. «Vieni con me, ti prego.»



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