Buongiorno follower!
Bianca Ferrari ci parla di "Wild Lake", la sua ultima pubblicazione, edita Un cuore per capello 😊
Titolo: Wild Lake
Autore: Bianca Ferrari
Genere: Romance - Young Adult
Casa editrice: Un cuore per capello
Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 16,00
Pagina autore: Bianca Ferrari
TRAMA:
J.
Lee è nata e cresciuta nel freddo Maine: sembra una ninfa dei boschi con quei
suoi capelli rossi, ricci come una criniera e gli occhi verde scuro. Ha un
carattere vivace, curioso ed estremamente solare, ma, dietro grandi sorrisi e
una spiccata empatia, nasconde un grande dolore, a causa del quale è stata
costretta a trasferirsi in Oklahoma.
Nathaniel,
invece, non ha mai lasciato Broken Arrow, dove conduce un’esistenza solitaria.
Ogni persona cui abbia voluto bene l’ha abbandonato, lasciandogli la
convinzione di non valere niente: e come in una profezia auto avverante, fa di
tutto per corrispondere all’immagine che ha di sé.
L’incontro
tra i due potrebbe essere la cura per le loro sofferenze: cura che passerà
dalla forza apparentemente incrollabile di J. Lee, ai tormenti inquieti e alle
paure di Nathaniel.
Riusciranno,
insieme, a superare le difficoltà e a confessare sentimenti troppo forti per
essere soffocati? E cosa succederà quando sarà J. Lee a crollare sotto i colpi
implacabili del destino? È possibile, per un amore così giovane, affrontare
intemperie e tempeste, rimanendo saldo nei loro cuori?
BIOGRAFIA:
Bianca Ferrari è lo pseudonimo di una donna qualsiasi che, abbandonate
da tempo le velleità artistiche della sua vita precedente, si è riscoperta
desiderosa di raccontare storie romantiche, dense di sentimenti e di emozioni.
Con l’obiettivo di far battere i cuori dei lettori per i personaggi che animano
la sua fantasia, di trasmettere messaggi positivi di forza, resilienza e
determinata volontà di crescita, narra vicende in cui l’amore (per se stessi,
per la vita e per la persona giusta) vince tutto, perché fervida sostenitrice
che “La bellezza salverà il mondo”.
DICE L’AUTRICE:
Wild Lake nasce da un periodo
piuttosto complicato della mia vita. Senza scendere in particolari per voi poco
interessanti, diciamo che ho avuto un ritorno all'adolescenza. Quella che non
ho mai vissuto appieno, troppo impegnata a leggere tutti i libri della
Biblioteca Civica vicino a casa mia, in ordine di scaffale (qualcuno ha detto
#ossessivocompulsiva?)
A quel punto da qualche parte
dovevo infilare tutti quegli ormoni impazziti, dunque, tra una ceretta e
l'altra, ho convogliato tutta quell'energia in eccesso romanzando la storia
d'amore tra me e mio marito - che poi sarebbe il vero scrittore della famiglia,
se solo non si occupasse di un genere di nicchia che non attrae lettori.
Quindi ho cominciato a
raccontare di J. Lee e Nathaniel, infilandoci qui e là situazioni o frasi
veramente successe tra me e lui, come il famoso SMS con la canzone di Johnny
Cash, che ho ricevuto una mattina di un caldissimo ottobre del 2006.
E la reazione che ho avuto
non è stata proprio la stessa di J. Lee... io l'ho mandato a quel paese e non
ci ho parlato per un mese 😂
A dirla tutta quasi tutta la
storia ha rimandi al reale, nonostante l'ambientazione e l'età dei
protagonisti. Ad esempio l'amore che J. Lee ha per l'acqua e le sensazioni che
prova quando ci si trova immersa, quelle sono tutte mie (che va beh, sono una sirena:
non volevo svelarvelo, ma siccome siete simpatiche ve lo confesso).
Un'ultima curiosità è che
dentro mi si muove l'idea di fare un sequel familiare, con nuovi protagonisti,
quindi chissà se non li rivedremo in una nuova pubblicazione!!!
BREVI ESTRATTI:
Nathaniel
Avrebbe voluto spiegare ad Andrew quanto si
fosse sentito colpevole per l’incidente, la fatica che aveva provato nel
vederlo distrutto, la solitudine che aveva sentito, gelida, strisciante, più
cattiva del solito. Solo Lauren gli era stata vicina: era andata a trovarlo
ogni sera, lo aveva aiutato ad annegare i suoi sensi di colpa nella birra
acquistata col documento falso che si erano fatti fare l’anno precedente
proprio lui e Andy, lo aveva accolto tra le sue gambe facendolo sentire allo
stesso tempo meno solo, ma meritevole di un ben più grave isolamento.
Andrew
Andrew sentiva che avrebbe semplicemente voluto
scordare tutto e abbracciare quello che era stato, fin da bambini, la sua
àncora; avrebbe voluto sentire il loro legame indistruttibile, poter davvero
credere in lui, nel fatto che uno sbaglio, seppur grave, non potesse essere
sufficiente per scalfire la loro amicizia. Avrebbe voluto dire “ti perdono”, ma
non trovava la forza nella sua gola per pronunciare quelle parole.
J. Lee su Nathaniel
Nathaniel Reed aveva un fascino incredibile:
quel qualcosa in più che non era solo l'insieme dei suoi lineamenti e del
fisico perfetto che aveva potuto studiare a fondo, di nascosto, durante il
pomeriggio insieme. Era qualcosa di speciale, insito in lui, in come si
muoveva, in come camminava. Un misto d'insicurezza e forza. Era come se ci
fosse da scoprire un mondo dietro quei lucidi capelli lisci che nascondevano a
tratti lo sguardo. Uno sguardo pieno. Immaginava che sapere tutto ciò che si
portava dentro, sarebbe stato come leggere un avvincente romanzo di un milione
di pagine.
J. Lee e l'acqua
Si allontanò, si tolse i vestiti, rimanendo in
costume e, avvicinandosi al lago, si immerse nell'acqua fredda fino alle
spalle, per poi girarsi verso Reed, ancora fermo e con lo sguardo fisso su di
lei, guardarlo di rimando e lasciare che il lago la ricoprisse completamente,
scomparendo nell'acqua scura. Era un gioco che le piaceva fare fin da bambina,
espirare completamente, svuotando i polmoni e sentire la gravità fare il suo
effetto anche in acqua, scendendo il più possibile, senza doversi muovere, come
se fosse annegata. La sensazione non era negativa, non le creava ansia, anzi,
la faceva sentire del tutto in pace. Sott'acqua non c'era rumore, non c'erano
parole, la vista era sfocata, ma i colori rimanevano vividi e intensi. C'era
solo lei, nessun futuro, nessun passato, solo la sua liquida essenza fusa con
l'elemento cui si sentiva più affine.
Tutto ciò che rimaneva di lei erano dei
cerchi nell'acqua, che piano piano aumentavano la distanza tra le proprie
spire.
Nathaniel su J. Lee
J. Lee: aveva pensato solo a lei, a quanto fosse
inadeguato, a quanto rischiasse di farla soffrire standole vicino, aveva
annegato nell’alcool tutti i pensieri angosciati che tormentavano la sua anima.
Ma quando se l'era ritrovata davanti, a soccorrerlo in quella stupida vasca,
non aveva potuto fare a meno di desiderarla ancora più di prima. Quei giorni
senza di lei erano stati un calvario autoimposto e finalmente quella ragazza,
diversa da qualsiasi altra avesse mai conosciuto, era lì, con i suoi vestiti
addosso. Sexy come forse non sapeva d'essere, ignara dell'effetto che aveva la
sua vista su di lui, una bellezza incredibile, inconsapevole dello tsunami di
emozioni che provocava in lui.
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