domenica 23 settembre 2018

RECENSIONE "IL RESPIRO DELLA GRANDE MADRE" di Floriana Naso



Mary Rotnan ha letto per noi "Il respiro della grande Madre" di Floriana Naso, edito Brè Edizioni.






Autore: Floriana Naso
Genere: Thriller psicologico

Casa editrice: Brè Edizioni

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autoreFloriana Naso Autrice 




TRAMA:


Greta, una giovane subacquea dai capelli rossi, viene aggredita mentre fa jogging nella zona dei Navigli. Legata, bendata e imbavagliata si ritrova in balia di uno sconosciuto che approfitta brutalmente di lei, ma che inaspettatamente le risparmia la vita. L'accaduto accresce le ansie e i tormenti che già attanagliavano la sua travagliata esistenza: un rapporto difficile con la madre e uno inesistente con il padre, un colonnello dell'aeronautica militare, che ha abbandonato la sua famiglia rendendola una donna diffidente e solitaria. Nemmeno il legame di affetto che instaura con un ragazzino di dieci anni riesce a scalfire la sua corazza. Soltanto il suo fidanzato, Rafael, un giornalista sportivo agli esordi, sembra rassicurarla, almeno fino a quando Greta non cade di nuovo vittima di violenze e le indagini del commissario Virginia Landi portano a galla una verità troppo scomoda da raccontare. Un crescendo di indizi nascosti porteranno la polizia alla chiave di volta di un caso sconcertante quanto inaspettato; tuttavia, ciò non sarà sufficiente a mettere la parola fine alle sofferenze della giovane, la quale, solo al culmine della strada su cui l’avrà condotta la vendetta, verrà a conoscenza dell’indicibile segreto che ha condizionato la sua vita.

Narrazione adrenalinica e intreccio avvincente terranno il lettore teso tra erotismo e colpi di scena in una Milano dove nulla è come sembra.  






Mi trovo nella situazione di recensire un romanzo la cui trama è alquanto impegnativa per l’argomento trattato, come quello della violenza sessuale. 
La storia c’è, ma c’è un MA molto grande. Certamente ognuno reagisce come può a un simile atto, ma mi ha lasciata spiazzata leggere che la protagonista, Greta, dopo aver subito questa esecrabile azione, tranquillamente riesce a fare l’amore con il fidanzato. Ma il punto ancora più, lasciatemelo scrivere, incredibile è che durante la violenza la vittima prova piacere. Onestamente ho dovuto leggere due volte per sincerarmi di aver letto bene; quindi ho pensato che c’era qualcosa di più profondo, psicologico e complicato, così ho continuato la lettura che mi ha fornito ulteriori spiegazioni. Un’incongruenza riscontrata è l’accenno all’ospedale psichiatrico, tali strutture sono state chiuse con la legge Basaglia, esattamente nel 1978. Perciò potrei pensare che l’autrice si riferisca a un ospedale psichiatrico giudiziario, ma anche qua ci vuole una sentenza; non si può rinchiudere una persona su due piedi, c’è un iter abbastanza complesso e lungo.  
Alla fine di tutto posso affermare di non essere entrata in empatia con la protagonista, il cui carattere per certi versi è scostante, duro, vendicativo e ribelle; certamente dovuto a problemi avuti durante l’infanzia. Il passato si ripercuote sul presente della giovane, ma anche sui personaggi secondari che le ruotano attorno. Forse un mio limite davanti a questo genere di trama, ma non ho potuto apprezzare appieno la storia. Per il resto il romanzo è scritto in terza persona e abbiamo principalmente solo il pensiero di Greta. Si consiglia di dare uno spazio tra alcune scene, così da potere comprendere meglio il cambio di ambientazione. 


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