Mary Rotnan ha letto per noi "Il respiro della grande Madre" di Floriana Naso, edito Brè Edizioni.
Titolo: Il respiro della grande Madre
Autore: Floriana Naso
Genere: Thriller psicologico
Casa editrice: Brè Edizioni
Disponibile in ebook a € 0,99
Pagina autore: Floriana Naso Autrice
TRAMA:
Greta, una giovane subacquea dai capelli rossi, viene aggredita mentre fa jogging nella zona dei Navigli. Legata, bendata e imbavagliata si ritrova in balia di uno sconosciuto che approfitta brutalmente di lei, ma che inaspettatamente le risparmia la vita. L'accaduto accresce le ansie e i tormenti che già attanagliavano la sua travagliata esistenza: un rapporto difficile con la madre e uno inesistente con il padre, un colonnello dell'aeronautica militare, che ha abbandonato la sua famiglia rendendola una donna diffidente e solitaria. Nemmeno il legame di affetto che instaura con un ragazzino di dieci anni riesce a scalfire la sua corazza. Soltanto il suo fidanzato, Rafael, un giornalista sportivo agli esordi, sembra rassicurarla, almeno fino a quando Greta non cade di nuovo vittima di violenze e le indagini del commissario Virginia Landi portano a galla una verità troppo scomoda da raccontare. Un crescendo di indizi nascosti porteranno la polizia alla chiave di volta di un caso sconcertante quanto inaspettato; tuttavia, ciò non sarà sufficiente a mettere la parola fine alle sofferenze della giovane, la quale, solo al culmine della strada su cui l’avrà condotta la vendetta, verrà a conoscenza dell’indicibile segreto che ha condizionato la sua vita.
Narrazione adrenalinica e intreccio avvincente terranno il lettore teso tra erotismo e colpi di scena in una Milano dove nulla è come sembra.
Mi trovo nella situazione di recensire un romanzo la cui trama è alquanto impegnativa per l’argomento trattato, come quello della violenza sessuale.
La storia c’è, ma c’è un MA molto grande. Certamente ognuno reagisce come può a un simile atto, ma mi ha lasciata spiazzata leggere che la protagonista, Greta, dopo aver subito questa esecrabile azione, tranquillamente riesce a fare l’amore con il fidanzato. Ma il punto ancora più, lasciatemelo scrivere, incredibile è che durante la violenza la vittima prova piacere. Onestamente ho dovuto leggere due volte per sincerarmi di aver letto bene; quindi ho pensato che c’era qualcosa di più profondo, psicologico e complicato, così ho continuato la lettura che mi ha fornito ulteriori spiegazioni. Un’incongruenza riscontrata è l’accenno all’ospedale psichiatrico, tali strutture sono state chiuse con la legge Basaglia, esattamente nel 1978. Perciò potrei pensare che l’autrice si riferisca a un ospedale psichiatrico giudiziario, ma anche qua ci vuole una sentenza; non si può rinchiudere una persona su due piedi, c’è un iter abbastanza complesso e lungo.
Alla fine di tutto posso affermare di non essere entrata in empatia con la protagonista, il cui carattere per certi versi è scostante, duro, vendicativo e ribelle; certamente dovuto a problemi avuti durante l’infanzia. Il passato si ripercuote sul presente della giovane, ma anche sui personaggi secondari che le ruotano attorno. Forse un mio limite davanti a questo genere di trama, ma non ho potuto apprezzare appieno la storia. Per il resto il romanzo è scritto in terza persona e abbiamo principalmente solo il pensiero di Greta. Si consiglia di dare uno spazio tra alcune scene, così da potere comprendere meglio il cambio di ambientazione.
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